Siamo ormai, quasi al termine
della legislatura e possiamo tirare un bilancio dell’attività
portata avanti, in questi anni, in materia di politiche
sociali. E questa Giunta regionale del Lazio ha fatto
proprio delle politiche sociali una sua bandiera. Nel
Lazio, oggi, i cittadini svantaggiati sono considerati
non portatori di handicap, ma «portatori di diritti»,
non disabili, ma «diversamente abili», quando
non “straordinariamente abili”. E sulla scia
della Dichiarazione di Madrid, che impegna i Paesi europei
a rivedere le loro legislazioni, per favorire un’integrazione
reale dei cittadini disabili in tutti i settori della
vita privata, sociale ed economica, la Giunta del Lazio
ha varato tutta una serie di provvedimenti, che puntano
a rendere più facile la vita dei disabili.
Tra questi, mi piace ricordare, in particolare, il milione
di euro stanziato per l’acquisto di Comunicatori
simbolici destinati ai disabili residenti nel Lazio.
La nostra è stata la prima Regione a varare un
provvedimento di questo tipo, che punta a fornire uno
strumento personalizzato di comunicazione a quei soggetti
disabili che non sono in grado di comunicare mediante
l’utilizzo di strumenti standard, dal momento che
non hanno l’uso degli arti superiori e delle parole,
ma che sono in grado di elaborare autonomamente il proprio
pensiero e di provare emozioni e interesse a comunicare.
C’è, poi, la legge per l’inserimento
lavorativo dei disabili, un provvedimento che favorisce
l’inserimento nel mondo del lavoro dei «portatori
di diritti», sancendo il loro diritto – appunto
– all’occupazione. Non più un popolo
di «cittadini invisibili», dunque, per i quali
in passato si è fatto veramente poco, non più
una politica regionale di beneficenza – come avveniva
con le precedenti amministrazioni – costituita da
stanziamenti sporadici e a pioggia, ma norme precise e
fondi ad hoc erogati sulla base di indagini e ricerche,
per favorire le pari opportunità.
Tutto questo è suggellato dal nuovo Statuto della
Regione, promulgato lo scorso novembre. Lo Statuto, infatti,
riconosce i diritti dei disabili e la Consulta per l’Handicap,
che si occupa dei problemi legati alla disabilità.
Il Lazio, insomma, è un esempio per tutte le altre
Regioni italiane, il Lazio è una Regione in cui
anche il portatore di handicap è considerato una
risorsa, in quanto diversamente abile. Questa è
la chiave, per far sì che – oltre alle barriere
architettoniche – siano definitivamente abbattute
anche le barriere culturali.
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A
cura di |
Di
Francesco Storace
Presidente della Regione Lazio |
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