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Premio Sapio per la Ricerca Italiana Edizione 2004





 
Francesco Storace ci parla dell’impegno della Regione Lazio a favore dei portatori di diritti.
Un impegno fatto soprattutto di norme e provvedimenti ad hoc per favorire le pari opportunità e l’abbattimento delle barriere culturali.
Siamo ormai, quasi al termine della legislatura e possiamo tirare un bilancio dell’attività portata avanti, in questi anni, in materia di politiche sociali. E questa Giunta regionale del Lazio ha fatto proprio delle politiche sociali una sua bandiera. Nel Lazio, oggi, i cittadini svantaggiati sono considerati non portatori di handicap, ma «portatori di diritti», non disabili, ma «diversamente abili», quando non “straordinariamente abili”. E sulla scia della Dichiarazione di Madrid, che impegna i Paesi europei a rivedere le loro legislazioni, per favorire un’integrazione reale dei cittadini disabili in tutti i settori della vita privata, sociale ed economica, la Giunta del Lazio ha varato tutta una serie di provvedimenti, che puntano a rendere più facile la vita dei disabili.

Tra questi, mi piace ricordare, in particolare, il milione di euro stanziato per l’acquisto di Comunicatori simbolici destinati ai disabili residenti nel Lazio.

La nostra è stata la prima Regione a varare un provvedimento di questo tipo, che punta a fornire uno strumento personalizzato di comunicazione a quei soggetti disabili che non sono in grado di comunicare mediante l’utilizzo di strumenti standard, dal momento che non hanno l’uso degli arti superiori e delle parole, ma che sono in grado di elaborare autonomamente il proprio pensiero e di provare emozioni e interesse a comunicare.

C’è, poi, la legge per l’inserimento lavorativo dei disabili, un provvedimento che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro dei «portatori di diritti», sancendo il loro diritto – appunto – all’occupazione. Non più un popolo di «cittadini invisibili», dunque, per i quali in passato si è fatto veramente poco, non più una politica regionale di beneficenza – come avveniva con le precedenti amministrazioni – costituita da stanziamenti sporadici e a pioggia, ma norme precise e fondi ad hoc erogati sulla base di indagini e ricerche, per favorire le pari opportunità.

Tutto questo è suggellato dal nuovo Statuto della Regione, promulgato lo scorso novembre. Lo Statuto, infatti, riconosce i diritti dei disabili e la Consulta per l’Handicap, che si occupa dei problemi legati alla disabilità.
Il Lazio, insomma, è un esempio per tutte le altre Regioni italiane, il Lazio è una Regione in cui anche il portatore di handicap è considerato una risorsa, in quanto diversamente abile. Questa è la chiave, per far sì che – oltre alle barriere architettoniche – siano definitivamente abbattute anche le barriere culturali.



 
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A cura di
Di Francesco Storace
Presidente della Regione Lazio


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