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Dalla disabilità alla diversa abilità

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Premio Sapio per la Ricerca Italiana Edizione 2004





 
Si chiama Pinocchio - Casa delle arti e dei mestieri per adolescenti con disabilità psichica; un progetto transnazionale per l’integrazione sociale e culturale di bambini ospiti dell’internato di Begoml in Bielorussia.
In questo Paese sono circa 30.000 i bambini dichiarati “orfani sociali” e, di questi, circa 29.100 hanno problemi fisici e mentali; bambini che hanno bisogno di essere costantemente seguiti, che necessitano di interventi riabilitativi, medico-sociali, psicologico-educativi, per dare loro una concreta possibilità d’inserimento nella società.
Pinocchio aiuta questi ragazzi ad acquisire gli strumenti adeguati per essere autonomamente artefici del loro futuro.
Il progetto “PINOCCHIO – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” prevede la sperimentazione di modelli di intervento sociale innovativi, il trasferimento di buone prassi e una auspicata assimilazione degli strumenti proposti nella legislazione corrente bielorussa, al fine del raggiungimento dell’obiettivo principale: il superamento della istituzionalizzazione psichiatrica di bambini e ragazzi con problemi psichici o con disagio sociale.

È un’azione-pilota che vuole favorire la deistituzionalizzazione dei bambini con oligofrenia ospiti dell’Internato di Begoml, attraverso lo sviluppo di percorsi di arte-terapia, che confluiscano in happening teatrali pubblici di sensibilizzazione. Le buone prassi elaborate saranno trasferibili in analoghe situazioni.

Inoltre, si vogliono prevenire situazioni di disagio sociale e di medicalizzazione per i bambini con oligofrenia, attraverso animazione di comunità e disseminazione di metodologie di intervento sociale già sperimentate in Italia da diversi anni.
Sono previsti laboratori di recitazione, musica, danza, falegnameria, scenografia, sartoria teatrale, informatica e video rivolti ai bambini con disabilità.

Il 30 Ottobre 2004, è stata ufficialmente inaugurata a Begoml la prima Casa-famiglia per adolescenti con disabilità psichica in Bielorussia. Infatti, le case-famiglia finora aperte sono rivolte a bambini e giovani senza disabilità.

Una associazione di volontariato “integrata” italiana e l’impegno in Bielorussia
L’Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” è nata nel 1988 dall’incontro tra giovani con e senza disabilità mentali e/o disagio psichiatrico, come ipotesi di laboratorio permanente delle diversità sul territorio.
Le diversità fisiche, psichiche, sensoriali, culturali, politiche, religiose, etniche ed economiche non sono considerate come motivo di discriminazione ed emarginazione, ma divengono occasione di scambio reciproco e crescita comune, nell’ascolto dell’altro. I giovani con e senza disabilità dell’Associazione sono persone che cercano di vivere quotidianamente una cittadinanza partecipata, individuando i problemi del territorio e proponendo concretamente delle soluzioni di convivenza pacifica ed interculturale.

L’Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” opera per un graduale passaggio da una mentalità diffusa che vede la persona con disabilità come oggetto di assistenza, ad una cultura nuova che riconosca il valore di ogni diversità, valorizzando la persona con disabilità come soggetto di cittadinanza attiva.

L’Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco”, costituita da volontari con e senza disabilità, è una associazione “integrata”, che non prevede una distinzione tra operatori ed utenti. I volontari con e senza disabilità propongono delle attività a favore del territorio nei settori della cultura, dell’ambiente e dell’accoglienza di persone in difficoltà (diverse dai volontari svantaggiati dell’Associazione).
Tutte le attività culturali svolte intendono promuovere l’integrazione sociale e culturale di persone con disabilità, sia attraverso la sensibilizzazione sui temi dell'emarginazione e dell'intolleranza, sia attraverso l'inserimento nelle attività di persone con diverse abilità.

Dal 1995 a tutt’oggi, alcune famiglie dell’Associazione accolgono dei bambini bielorussi provenienti dall’Internato per persone con oligofrenia di Begoml. I legami instaurati dalle famiglie con i bambini dell’Orfanotrofio di Begoml, soprattutto in considerazione della particolarità dei minori bielorussi ospitati (bambini con disabilità psichiche e mentali), hanno coinvolto gradualmente l’intera Associazione in azioni umanitarie sul territorio bielorusso.

In particolare, l’Associazione ha rilevato nel tempo che molti bambini di Begoml, ancor prima della maggiore età, vengono trasferiti in ospedali psichiatrici a lunga degenza, dove trascorreranno il resto dei propri giorni. Avendo visitato tali luoghi e conoscendo personalmente alcuni dei bambini ivi internati, si è deciso di avviare un primo esperimento di Casa-famiglia per ragazzi con disabilità psichica. Infatti, è stata rilevata in Bielorussia una carenza assoluta di alternative abitative e di integrazione sociale e lavorativa all’internamento manicomiale.

Bambini bielorussi con disabilità: gli orfanotrofi e il futuro negato
L’Italia ospita ogni anno circa 30.000 bambini bielorussi nell’ambito di una importante azione di prevenzione sanitaria da eventuali malattie derivanti dal vivere in aree contaminate dalla radioattività conseguente all’incidente nucleare di Chernobyl.

L’azione umanitaria, che vede impegnate le famiglie italiane e numerose strutture di volontariato, si configura oggi come una opportunità di sviluppo socio-economico sia per l’Italia sia per la Bielorussia.

I bambini e i giovani ospitati in Italia sono ormai un gruppo di risorse bilingue, con una attitudine ad interpretare e integrare due culture e a facilitare, quindi, le iniziative di sviluppo produttivo, economico e sociale. Essi rappresentano, infatti, un “canale” potenziale per stabilire una base di integrazione e sviluppo economico fra i due Paesi.
Un’Europa sociale significa un’Europa dove le persone con esperienze di disabilità fisica o sensoriale, disagio psichiatrico, differenti culture e differenti abilità sono importanti membri comunitari le cui esperienze possono dare un importante contributo innovativo. Tutti noi dobbiamo imparare come costituire una società, in cui i diritti possono realmente essere accessibili per tutti, per vivere in una migliore e più ricca società.

Le statistiche bielorusse ci rammentano che ad oggi sono circa 30.000 i bambini dichiarati “orfani sociali” e, di questi, circa 29.100 hanno problemi fisici e mentali. Questi bambini hanno bisogno di essere costantemente seguiti, hanno bisogno di interventi riabilitativi, medico-sociali, psicologico-educativi, per avere una possibilità d’inserimento nella società.

Nella Repubblica di Bielorussia, esistono 77 scuole internato per 12.120 bambini e 12 internati speciali per bambini dichiarati “oligofrenici”.
La scuola di Begoml è uno dei 12 internati speciali bielorussi ed è stato selezionato perché ha rapporti con l’Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” da circa 10 anni.

Attualmente, l’Internato di Begoml ospita circa 140 bambini dai 6 ai 17 anni, di cui quasi tutti con gravi problemi di comunicazione con il mondo adulto, ma allo stesso tempo con un disperato bisogno di attenzione ed affetto. Questi bambini crescono con una povertà emozionale, sono freddi negli affetti e aggressivi con i propri simili: superare questi problemi è una delle missioni di Begoml.
Un aiuto alla risoluzione dei suddetti problemi è dato dai viaggi in Italia fatti da questi bambini. Si è riscontrato che, il vivere in famiglie che li amano, li aiuta a maturare psicologicamente, ad avere più fiducia e sicurezza in se stessi: tutto ciò è alla base della formazione di una persona completa.

L’istruzione, l’affetto, l’amicizia, la fiducia nei propri simili compensa l’isolamento della società e favorisce la conferma dei propri diritti di cittadino. In tal modo, i bambini hanno esempi da seguire e acquisiscono regole di comportamento nella società: non è esagerato affermare che molti bambini hanno trovato in Italia una vera famiglia.
La conclusione delle ricerche degli educatori bielorussi dell’Internato di Begoml è che i bambini hanno emozioni positive, quando partecipano ad attività che gradiscono, come il cucito, il taglio, il ricamo o l’artigianato, o ad attività artistiche come il canto, il ballo o il teatro.
Gli educatori dell’Internato di Begoml affermano che l’esperienza di tanti anni di lavoro mostra loro che, nonostante gli innumerevoli sforzi di tutto il corpo insegnante per recuperare socialmente questi “orfani” con oligofrenia alla vita, spesso i risultati non sono positivi. Le cause sono tante.
È difficile inserirli nell’ambito lavorativo: negli ultimi 4 anni, la cifra ufficiale di inserimenti nel mondo del lavoro si è dimezzata. Gli educatori bielorussi hanno necessità di aiutarli a trovare un lavoro, che si adatti alle loro capacità e, tenendoli sotto controllo, che li aiuti a vivere dignitosamente.

Il progetto “PINOCCHIO – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” mira a rafforzare la società civile, migliorando la condizione degli emarginati in Bielorussia.
Inoltre, il progetto è costituito da una serie di attività, che nell’insieme mirano a consolidare le capacità delle organizzazioni non profit e non governative locali, che lavorano nel settore sociale in Bielorussia.
La proposta progettuale ha rilevanza, in quanto riguarda il sostegno alla reintegrazione sociale di gruppi emarginati della popolazione locale, attraverso attività innovative appropriate, quali ad esempio formazione; trasferimento di know-how tecnico specifico; pubblicazione di manuali, opuscoli, procedure consigliate; incontri per fare crescere la coscienza della popolazione locale e/o delle autorità; acquisto di apparecchiature specifiche e formazione sul relativo uso.


Le attività ipotizzate dal progetto
Il progetto “PINOCCHIO – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” prevede le seguenti attività, che si svolgeranno in Bielorussia, principalmente nel territorio di Begoml:

1. LABORATORI per bambini orfani con disabilità psichica e per educatori bielorussi
- laboratorio teatrale
- incontri di psicomotricità
- laboratori artigianali in falegnameria, scenografia, sartoria teatrale
- laboratorio di alfabetizzazione informatica
- laboratorio di videoripresa.

2. FORMAZIONE ÈQUIPE LOCALE DI COORDINAMENTO
- tutoraggio e affiancamento degli educatori bielorussi durante le attività
- seminari di formazione per educatori e operatori sociali bielorussi
- animazione di comunità, attraverso diffusione materiali e incontri pubblici.

3. ACQUISTO E RISTRUTTURAZIONE CASA, ADEGUAMENTO E DOTAZIONE DI PRESIDI per la sperimentazione di un modello-pilota di casa-famiglia.

4. FOLLOW UP SOCIO-SANITARIO
- valutazione ex-ante, in itinere e finale da parte del team di base italo-bielorusso
- schede socio-sanitarie dei bambini bielorussi con disabilità coinvolti
- schede di attestazione della professionalità raggiunta dagli educatori bielorussi coinvolti.

5. PRODUZIONE DI MATERIALE E VERIFICA
- produzione video
- pubblicazione relativa all’esperienza
- sito Internet
- manuale di buone prassi e metodologie nell’intervento sociale.


L’analisi della situazione problematica e le metodologie di intervento ipotizzate
Il progetto “PINOCCHIO – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” continua ed approfondisce le attività avviate fin dal 1995 tra l’Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” e l’Internato per bambini oligofrenici di Begoml, che, partendo dall’accoglienza dei bambini bielorussi nelle famiglie italiane, hanno avuto il duplice scopo dell’integrazione sociale e culturale di persone con disabilità e della promozione di modalità culturali e di comunicazione sociale, che coniugassero insieme tradizione letteraria e teatrale, innovazione tecnologica ed impegno civile e sociale. Begoml è un villaggio a 100 chilometri da Minsk. Il villaggio ha poche migliaia di abitanti ed ospita un Internato, dove vivono circa 140 bambini dai 6 ai 17 anni. L’Orfanotrofio di Begoml è un internato per bambini oligofrenici.

All’uscita dall’Internato (al compimento del 17° anno di età oppure a conclusione del ciclo di nove classi), i ragazzi vengono indirizzati in scuole professionali. Pertanto, non sono più seguiti dall’Internato di Begoml. Le scuole professionali sono in grandi centri abitati, immensi rispetto al villaggio di Begoml, a cui sono abituati i giovani ospiti dell’Internato.
Le scuole professionali sono rivolte a giovani dai 17 ai 21 anni, senza disabilità. Pertanto, i ragazzi di Begoml vengono integrati in un contesto di “normalità”, dopo avere vissuto per oltre 10 anni in un contesto protetto.
Il dopo-Begoml è duro per molti ragazzi, che, probabilmente, avrebbero bisogno di un distacco meno drastico e più lento.

Nasce, quindi, la necessità di approntare dei percorsi e delle iniziative, che favoriscano gradualmente la piena e consapevole integrazione lavorativa e sociale dei ragazzi di Begoml, fino al raggiungimento dell’autonomia personale e all’acquisizione di uno status adeguato.
Il progetto “PINOCCHIO – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” prevede l’implementazione di un sistema che, a partire dall’Internato di Begoml, sviluppi un luogo che sia contemporaneamente un laboratorio artigianale-tecnologico-espressivo e casa-famiglia per i bambini/ragazzi bielorussi.

Attraverso le attività proposte, si vuole sottoporre alla Bielorussia ed all’Europa, il problema della deistituzionalizzazione dei bambini bielorussi ospiti degli Internati e dell’inserimento lavorativo e sociale degli stessi.
Per favorire la loro professionalizzazione e la loro autonomia personale, si utilizzerà l’arte-terapia, affiancando alle tradizionali attività di recitazione, musica e danza, quelle artigianali di falegnameria, scenografia e sartoria teatrale. Una delle attività che verranno sviluppate sarà legata a percorsi di recupero delle residue capacità dei bambini disabili attraverso l’utilizzazione delle nuove applicazioni informatiche e tecnologiche.

Inoltre, si sperimenterà un primo modello di coltivazione agricola in serra.
Altri scopi pratici del progetto sono da ricercare nella necessità avvertita dal partenariato di una rete (in Bielorussia, in Italia e in Europa) tra le Associazioni, gli Enti locali e la gente del territorio. Si ritiene che, prioritariamente rispetto ai dibattiti e alle grandi riflessioni comuni, sia necessario proporre alla gente comune occasioni di incontro: attraverso l’aggregazione nella festa, in giornate aperte anche agli emarginati, si può cominciare ad arginare la paura del diverso, che poggia le sue basi nella non-conoscenza dei problemi sociali.

È importante arrivare alla fine di ogni tappa del percorso alla organizzazione di una grande festa (l’happening teatrale e culturale).
Il progetto “PINOCCHIO – Casa delle Arti e dei Mestieri per adolescenti con disabilità psichica” diviene allora un “work in progress”, cioè un’occasione per porsi e porre delle domande ragionevoli; per rendersi conto dell’impossibilità ontologica di risposte definitive e della necessità di approntare un proprio apparato personale e collettivo di interscambio dialettico, nel recupero della memoria storica e della specie.
L’attenzione alla diversità della persona con disabilità psichica ovvero con disagio psichiatrico vuole essere uno spunto per una riflessione più globale sulla diversità e sulla peculiarità di ogni persona umana.
Il Laboratorio non vuole essere un’isola felice, una fuga dalla realtà. Pur dando ampio spazio alla ricerca interiore e alle dinamiche di gruppo, si insinuerà sul territorio, come problema e proposta politica nel senso ampio del termine.

L’esperienza odierna in Italia spinge a cercare il confronto con la società attraverso un prodotto finito di qualità. La sfida culturale è però, in ambito laboratoriale, quella di offrire all’esterno un prodotto finito di qualità inteso come processo in corso, come divenire.
Si ritiene che, nell’epoca dell'usa e getta, sia venuta meno l’attenzione a ciò che c’è dietro l’oggetto, soprattutto alle persone con una propria dignità umana. Ecco allora l’importanza di presentare il processo come prodotto, per ridare pregnanze significanti diverse alle cose e alle persone che quelle cose hanno prodotto.

Il Protocollo di Intenti

È stato predisposto un Protocollo di Intenti, che è stato approvato e firmato da Istituzioni pubbliche e private bielorusse e italiane.

In tal senso, soprattutto le Amministrazioni Pubbliche coinvolte, si impegnano a valutare gli obiettivi raggiunti e ad assimilarne i risultati in riferimento ad una graduale deistituzionalizzazione dei minori con disabilità.

Il Protocollo è stato approvato e firmato da:

- Presidente e Vice Presidente Provincia di Docksciezi – Bielorussia

- Sindaco di Comune di Begoml – Bielorussia

- Direttore Internato di Begoml – Bielorussia

- Consigliere Delegato dal Sindaco per le politiche dell’Handicap - Comune di Roma

- Presidente e Consigliere delegato per i gemellaggi IX Municipio Comune di Roma

- Dirigente 27° Circolo Didattico Scuola “Giovanni Cagliero” – Roma

- Parroco Parrocchia S. Stanislao – Roma

- Presidente Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” - Roma.

Il Protocollo è stato approvato e firmato nel mese di Luglio 2004 ed è stato successivamente trasmesso al Dipartimento Aiuti Umanitari della Repubblica di Bielorussia (Minsk) che, a seguito dell’istruttoria burocratica prevista, ha concesso al progetto l’opportunità di poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla legislazione bielorussa per gli aiuti e gli interventi umanitari.

Il Protocollo è stato anche trasmesso all’Ambasciata Italiana in Bielorussia (Minsk) e al Consolato della Repubblica di Bielorussia in Italia (Roma), istituzioni a cui è stato presentato ufficialmente in apposite riunioni.
Nel mese di Luglio 2004, inoltre, è stato aperto un apposito conto bancario in Bielorussia dedicato al progetto sul quale è stata depositata immediatamente l’intera somma necessaria per l’acquisto della struttura da adibire a Casa-famiglia.

Nel mese di Settembre 2004, è stata acquistata una bellissima casa di circa 160 mq. (con giardino, orto, stalla, garage e bagno russo) presso il villaggio di Begoml.

Successivamente, si è proceduto alla selezione degli operatori da impegnare nelle attività della Casa, all’acquisto di arredi e mobili, ad un primo approvvigionamento alimentare, alle pratiche burocratiche per il trasferimento nella Casa di alcuni ragazzi attualmente internati in ospedale psichiatrico.

Il 30 Ottobre 2004, è stata ufficialmente inaugurata a Begoml la Casa-famiglia, alla presenza anche di alcuni rappresentanti dell’ Associazione.
Il 2 Dicembre 2004, è stata organizzata una presentazione pubblica del progetto a Roma, in Campidoglio, alla presenza del Consigliere Delegato dal Sindaco del Comune di Roma per i problemi dell’handicap, Dott.ssa Ileana Argentin.

Oltre ai partner bielorussi firmatari del Protocollo di Intenti e alle attrici Maria Grazia Cucinotta e Lunetta Savino, hanno partecipato all’importante iniziativa:
- Aleksej Scripko, Ambasciatore Repubblica di Bielorussia in Italia
- Mauro Valeri, Comitato Minori Stranieri (organismo interministeriale Ministeri Welfare, Esteri, Giustizia e Interno)
- Augusto Battaglia, Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
- Massimo Bonfatti, Responsabile progetto “Humus” – Legambiente
- Laura Cialè, Dirigente Scolastico 27° Circolo Didattico “Giovanni Cagliero”.

Il progetto è stato finanziato dalla FONDAZIONE PFIZER (oltre che da diverse famiglie italiane, che versano mensilmente un proprio contributo a titolo di adozione a distanza).
Testimonial dell’iniziativa è l’attrice MARIA GRAZIA CUCINOTTA.

Si può partecipare e adottare a distanza la
Casa-famiglia in Bielorussia, impegnandosi a versare un contributo
mensile di almeno 10,00 (dieci/00) Euro, per almeno tre anni.

c/c 23437/11 Banca di Roma – Ag. 14 –
Piazza Cesare Cantù – Roma
ABI 3002 - CAB 05029 – PIN “Q”
intestato a
Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco”
Via G. Mantellini n. 8 – 00179 Roma
causale: Casa-famiglia Bielorussia
Per informazioni: info@ilcavallobianco.it

ULTERIORI INFORMAZIONI
(tra cui il testo del Protocollo di Intenti e l’intero Progetto)
SI POSSONO TROVARE SUL SITO INTERNET
DELL’ASSOCIAZIONE VOLONTARI “IL CAVALLO BIANCO”
in costante aggiornamento sulle iniziative in Bielorussia e sulle attività in Italia
www.ilcavallobianco.it



 
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A cura di:
Giovanni Sansone
Associazione Volontari
“Il Cavallo Bianco”
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