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Premio Sapio per la Ricerca Italiana Edizione 2004





 
La sfida che la Fondazione Don Gnocchi raccoglie oggi con i progetti STREETS e PALOMAR consiste nel definire un’azione diretta a incidere nel tessuto dell’economia e nei modelli di sviluppo locale attraverso la pratica della progettazione sociale partecipata.
L’obiettivo è di offrire alle persone più deboli e più a rischio di esclusione sociale il sostegno necessario a portare la qualità della vita ai livelli a cui ogni individuo ha diritto.
Coniugare le politiche dell’occupazione con le politiche sociali, puntando a compiere un ulteriore passo avanti nella lotta all’esclusione dei disabili dal mondo del lavoro. Sono questi gli obiettivi del progetto “Streets” (STREenghtening work Experiences Through Social network), presentato dalla Fondazione Don Gnocchi, attraverso il Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo di Milano (CeFOS), e approvato nell’ambito della seconda fase del programma di Iniziativa Comunitaria EQUAL.

Sul tema dell’accesso al mondo del lavoro, a fine 2003 la Commissione Europea ha trasmesso formalmente agli organi dell’Unione una solenne dichiarazione: «L’Unione europea dispone di una strategia integrata per lottare contro la discriminazione basata sul sesso, l’origine razziale o etnica, la religione o il credo, la disabilità, l’età, le tendenze sessuali. Centrata sul mercato del lavoro, l’iniziativa EQUAL fa parte di questa strategia e sostiene gli sforzi miranti a lottare contro tutti i tipi di discriminazione».  

La comunicazione della Commissione Europea ha dunque indicato con estrema chiarezza quali sono «…gli orientamenti per promuovere nuovi mezzi di lotta contro tutte le forme di discriminazione e di disparità connesse al mercato del lavoro…», offrendo ancora una volta alla Fondazione la possibilità di strutturare e realizzare questo nuovo intervento in favore delle persone in difficoltà.

 Nel corso degli ultimi anni, i vari operatori regionali e nazionali hanno lavorato per identificare i bisogni e dare risposte concrete attraverso analisi del contesto, interventi mirati, orientamento e inserimento, osservatori per garantire il mantenimento del posto di lavoro. Diverse iniziative, diversi programmi, diverse strategie di approccio: tutto sotto il comune denominatore del sostegno all’inclusione sociale e lavorativa delle persone più deboli. Oggi quegli stessi operatori hanno maturato l’esigenza di operare in rete per dare maggior forza al loro lavoro, per capitalizzare le esperienze, creando attraverso queste ultime un nuovo modello di intervento che consenta di migliorare la qualità della vita.


La Fondazione Don Gnocchi non è nuova ad interventi così strutturati: la diffusione in diverse province italiane del modello Match, di incrocio fra domanda e offerta di lavoro, è stata possibile proprio grazie a questo modo di operare.

I risultati ottenuti, da un lato, e lo sviluppo del contesto politico-sociale, dall’altro, hanno permesso alla Fondazione di proporre questo modello anche ad altre organizzazioni e di continuare nella ricerca di strumenti sempre più adeguati ai bisogni delle persone più deboli.

Ciò vale anche per le quattordici organizzazioni che hanno dato la loro adesione al progetto: la Camera del Lavoro Cgil, la Cisl, la provincia di Milano, il consorzio Farsi Prossimo, il Consorzio per l’Istruzione e Formazione Artigiana e Professionale, la Confcooperative, i comuni di Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni, il Consorzio Sud Ovest Milano per la Formazione Professionale, Donnalavorodonna, il Centro Internazionale di Formazione dell’OIL, l’Azienda Trasporti Milanese, il Gruppo lombardo dell’Associazione Italiana per la Direzione del Personale.

La sfida che la Fondazione raccoglie oggi con STREETS consiste nella definizione di un’azione diretta a incidere nel tessuto dell’economia e nei modelli di sviluppo locale attraverso la pratica della progettazione sociale partecipata. L’obiettivo è di offrire alle persone più deboli e più a rischio di esclusione sociale il sostegno necessario a portare la qualità della vita ai livelli a cui ogni individuo ha diritto.


Il progetto “Palomar”
Promuovere l’integrazione lavorativa dei disabili attraverso la realizzazione di un “intervento di sistema”, in grado di acquisire, e quindi diffondere, un modello di eccellenza per il mantenimento del posto di lavoro, relativamente al contesto socio-economico di Milano e provincia. E’ questo l’obiettivo del “Progetto Palomar”, realizzato dalla Fondazione Don Gnocchi, dall’Agenzia per il Lavoro della Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano, dal Consorzio Sud Ovest Milano per la Formazione Professionale e dal Consorzio per la Formazione Professionale e l’Educazione Permanente, nell’ambito del Fondo Sociale Europeo.

“Palomar” ha permesso di realizzare ricerche e indagini (svolte attraverso azioni di ascolto e interviste) finalizzate a far emergere le criticità relative alla problematica del mantenimento del posto di lavoro e a sperimentare un modello di riferimento per gli interventi futuri da parte delle diverse istituzioni. L’esito del lavoro svolto durante il progetto è oggi raccolto in un manuale che propone una modalità di intervento efficace: in particolare permette di agire sulle situazioni critiche prima che gli eventuali processi di espulsione risultino troppo avanzati.

Più in generale, il lavoro realizzato nell’ambito del progetto “Palomar” intende diventare uno strumento utile per tutti coloro che sono impegnati nel difficile compito dell’integrazione socio lavorativa delle persone con disabilità e nel garantire loro una corretta e continuativa permanenza al lavoro: ciò grazie alla definizione di modelli concreti, che una volta usciti dall’ambito progettuale e sperimentale, in futuro potranno essere utilizzati su una scala più vasta.

Per maggiori informazioni sul progetto è possibile rivolgersi al CeFOS della Fondazione Don Gnocchi
(tel. 02-40308.468, fax 02-4009.1777, e-mail: cefos@dongnocchi.it).


 
 
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A cura di:
Ufficio comunicazione – Fondazione Don Gnocchi
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