Prima Banca in Europa
per numero di cornee distribuite e raccolte, Medaglia
d'oro al Merito della Sanità Pubblica 2005, la Fondazione
Banca degli Occhi del Veneto è la dimostrazione di come
passione e impegno possono trasformare una piccola organizzazione
regionale in un Centro di livello internazionale.
La Fondazione Banca degli Occhi
è il Centro di Riferimento Regionale per i Trapianti
di Cornea del Veneto e del Friuli Venezia Giulia ed è
Centro Regionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali
Epiteliali corneali.
Nata
da un’idea del prof. Giovanni Rama con statuto del
1987, è stata affidata ad un Consiglio di Amministra
zione, il cui primo e attuale presidente è il Cavaliere
del Lavoro dott. Piergiorgio Coin.
Grazie al lavoro iniziale di organizzazione e innovazione,
portato avanti con innumerevoli sforzi, anche finanziari,
con determinazione e convinzione, oggi la Fondazione è
la più importante struttura organizzata in Italia
per la promozione della cultura di donazione delle cornee,
per la raccolta, la lavorazione e la distribuzione di
tessuti corneali per i trapianti e per la cura di patologie
del segmento anteriore dell’occhio.
I dati parlano da soli: quasi 36.000 cornee raccolte,
16.000 tessuti corneali di stribuiti per trapianto, diminuendo
i tempi di attesa da 2 anni ad un mese e mezzo, 6.000
pazienti monitorati dopo i trapianti, circa 70 interventi
già realizzati con lembi di cellule staminali epiteliali
corneali coltivate in vitro, quasi 800 pazienti inviati
dai chirurghi oftalmologi per approfondimenti diagnostici
negli ultimi 18 mesi, 1.255 operatori sanitari e chirurghi
formati in 2 anni e qualche mese.
Inoltre, invertendo la tendenza, la Fondazione non ha
più necessità da alcuni anni di importare
tessuti per soddisfare le richieste di trapianto di cornea,
ma anzi, dal 2001 al 2004 ha esportato più di 300
tessuti corneali, anche per interventi pediatrici, in
Francia, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Germania, Serbia,
Bolivia e Costa d’Avorio.
Al centro del lavoro quotidiano della Fondazione, attorno
ai quali ruotano le molteplici attività e i servizi
forniti, si trovano quindi il paziente e i suoi bisogni:
dall’informazione e comunicazione sulla donazione,
per aiutare il cittadino a fare una scelta consapevole;
alla selezione dei tessuti per trapianto, per garantire
la massima sicurezza e qualità; allo studio permanente
sui risultati post-trapianto, per monitorare la qualità
di vita dei pazienti e migliorare la qualità degli
interventi chirurgici; all’assistenza ai pazienti
con patologie di difficile diagnosi; alla formazione degli
operatori sanitari e dei chirurghi, per fornire strumenti
idonei alla gestione della donazione e per permettere
ai chirurghi di affinare le tecniche di trapianto; all’individuazione
di nuove terapie per trovare soluzioni a malattie corneali
non curabili con il trapianto tradizionale.
Ed è per questo motivo che nel 2002 Fondazione
Banca degli Occhi del Veneto ha avviato un progetto ambizioso
che riguarda lo studio e l’applicazione clinica
di cellule staminali adulte degli epiteli di rivestimento.
Il Centro opera su due filoni: da un lato la vera e propria
produzione dei lembi, che dal 2004 ad oggi ha consentito
di effettuare circa 70 interventi su altrettanti pazienti,
dall’altro di sviluppare progetti di ricerca che
vanno dalla terapia genica allo studio di nuove possibilità
terapeutiche per malattie legate al trapianto tradizionale.
I pazienti che hanno potuto beneficiare di questa tecnica
sono quelli che a causa di traumi meccanici, ustioni chimiche,
infezioni alla superficie dell’occhio, abuso da
lenti a contatto, hanno subito una lesione corneale che
non può essere guarita con il classico trapianto
di cornea.
Il paziente viene sottoposto ad una piccola biopsia nella
zona delle cellule staminali limbari. Questo prelievo
richiede 10/15 minuti e si esegue in anestesia locale.
La
procedura di coltura in laboratorio e i controlli sulle
cellule richiedono 15-20 giorni. Dopo di che il paziente
viene ricoverato per il trapianto vero e proprio che avviene
in anestesia locale e dura circa un’ora.
Dopo 2 giorni il paziente può riaprire l’occhio
operato e godere fin da subito dei benefici. La conferma
definitiva della riuscita positiva del trapianto si ha
dopo circa un anno.
Tutti questi risultati sono stati raggiunti grazie alla
rete di collaborazione creata negli anni dalla Fondazione
con i medici e gli operatori sanitari per l’attività
di donazione, con i chirurghi oftalmologi per i trapianti,
con le Università e Istituti di Ricerca e con le
Istituzioni. Ma soprattutto non va dimenticata la generosità
dei donatori e dei loro familiari nel compiere l’atto
di donazione delle cornee. Con questi ultimi, la Fondazione
ha voluto instaurare un dialogo continuo: in oltre 10
anni sono state inviate 11.000 lettere di ringraziamento
per l’atto di donazione e sono stati fatti oltre
1000 colloqui individuali con le famiglie. Un dialogo
che continua a testimoniare quanto la donazione sia un
atto positivo e di conforto.
La
sua VISIONE: Vediamo un mondo dove tutti hanno fatta propria
la cultura della donazione come scelta consapevole e capace
di dare conforto, offrendo così l'opportunità,
a chi necessita di un trapianto di cornea e di altri tessuti
oculari, di migliorare la propria qualità della
vita con l'aiuto di un'assistenza qualificata; dove la
nostra organizzazione continua a crescere professionalmente,
impegnandosi nella ricerca di soluzioni innovative ai
problemi legati alle malattie della cornea, continuando
a fare dell'armonia tra sfera lavorativa e privata delle
persone che la compongono il proprio punto di forza.
La sua MISSIONE: • è rendere la donazione una scelta
consapevole e capace di dare conforto
• migliorare la qualità di vita delle persone
affette da patologie oculari.
Cosa sono le cellule staminali Le cellule staminali sono cellule parzialmente
o totalmente indifferenziate e dotate di un’enorme
capacità proliferativa. Possono essere distinte
in: •
cellule embrionali (presenti nella prima fase dello sviluppo)
• cellule staminali dell’adulto (presenti
in molti, forse in tutti i tessuti dell’organismo
umano).
Le cellule staminali dell’adulto sono in grado di
proliferare per tutta la vita nell’organismo ospite.
Esse producono con meccanismi noti solo in parte, sia
altre cellule staminali, che cellule differenziate (specializzate)
del tessuto di appartenenza e in qualche caso anche di
altri tessuti.
Le cellule staminali dell’epitelio corneale La cornea è ricoperta da uno strato trasparente
di cellule, che si rinnova costantemente attraverso cellule
staminali presenti nei suoi margini (limbus).
Quando le cellule staminali della cornea vengono danneggiate
da sostanze chimiche, traumi meccanici, infezioni, abuso
di lenti a contatto, si determina un danno irrimediabile
all’occhio con l’opacizzazione della cornea.
In questi casi, il solo trapianto di cornea non è
sufficiente, in quanto se l’epitelio corneale nella
sua totalità è stato danneggiato, comprese
le cellule staminali del limbus, il tessuto trapiantato
tornerà a riopacizzarsi.
La cornea La cornea è il tessuto trasparente che
costituisce la parte anteriore dell’occhio.
La sua funzione è quella di lasciare passare la
luce e di mettere a fuoco le immagini, che vanno ad imprimersi
sulla retina. Quando la cornea è danneggiata a
causa di incidenti o malattie, perde la sua trasparenza,
le immagini non sono chiare e la vista ne risulta compromessa.
La cornea fa parte del bulbo oculare che è l’organo
della vista.
Quando serve il trapianto di cornea
Tutte le patologie che provocano una grave alterazione
della trasparenza e della curvatura della cornea conducono
alla cecità parziale o totale. Se tali condizioni
sono incurabili, o il danno da esse prodotto è
irreversibile, il trapianto di cornea rappresenta l’unica
possibilità terapeutica.
Le malattie della cornea sono circa 80, raggruppabili
in 16 categorie. A livello mondiale sono al secondo posto,
dopo la cataratta, come causa di cecità. Nei paesi
occidentali il trapianto di cornea viene eseguito principalmente
per risolvere patologie congenite, anche ereditarie; nei
paesi in via di sviluppo, invece, il trapianto serve per
curare le conseguenze delle patologie infettive. Il trapianto
di cornea viene praticato in Italia da vari decenni, ma
non esiste un registro nazionale che raccolga le informazioni
sulle necessità di trapianto, sul numero e sui
risultati dei trapianti eseguiti.
Come avviene il trapianto di cornea Si tratta di un intervento di microchirurgia,
eseguito con l’aiuto di un microscopio operatorio.
Il chirurgo rimuove la parte centrale della cornea malata
e la sostituisce.