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Copertina della rivista

Immagine: Signora anziana con un pollo in braccio

 

L'importanza di divulgare la scienza

In un Paese come il nostro, che mostra un ritardo non solo rispetto al Giappone e agli Stati Uniti, ma anche rispetto ai paesi europei, in termini di investimenti in ricerca e sviluppo, il Premio Sapio continua a perseguire l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e Istituzioni sulla necessità di impegnarsi concretamente per un nuovo modello di Ricerca, che sia un sistema “aperto”, in cui tutti gli attori possano comunicare e collaborare tra di loro in modo diretto, costante ed efficace.
La socializzazione del sapere e la circolazione delle idee sono elementi fondamentali per la promozione della ricerca, per lo sviluppo di un Paese, per la sua crescita sotto il profilo culturale, scientifico, sociale.
Servono gli investimenti, prima di tutto, ma serve anche la capacità di indirizzarli, di dare visibilità e sostegno ai progetti più innovativi; per questo è importante offrire a studiosi, esperti e giovani ricercatori una vetrina per far conoscere gli studi sviluppati su applicazioni innovative, dai potenziali effetti benefici per la società civile. E’ l’obiettivo che si prefigge il Premio Sapio per la Ricerca Italiana, dal 1999, anno della sua prima edizione. Divenuto un appuntamento ormai atteso dalla comunità scientifica, il Premio ha contribuito in questi anni a tenere vivo il dibattito sulla ricerca scientifica come priorità irrinunciabile, perché base della conoscenza, capace di produrre soluzioni e scoperte in ambiti fondamentali per il benessere e la qualità della vita delle persone, volano della competitività del Sistema Italia.

















Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana dedica da sempre una grande attenzione al tema della divulgazione scientifica.
Una delle Giornate di Studio dell’edizione 2006 è stata infatti dedicata a questo tema: grazie a qualificati interventi è stato approfondito il valore della divulgazione scientifica in Italia, il ruolo che oggi la comunicazione può svolgere nel dare nuova linfa alla nostra ricerca, nello stimolare l’interesse dell’opinione pubblica, della politica, del mondo scientifico, industriale, culturale verso temi così determinanti per lo sviluppo di un Paese.
In Italia, il numero degli iscritti alle Facoltà scientifiche è in costante diminuzione, con conseguente rischio di impoverimento del tessuto della Ricerca scientifica. E’ necessario quindi un confronto forte tra comunicatori, formatori, scienziati ed economisti sui rischi socio-culturali ed economici legati a questo tipo di evoluzione e sulla funzione che la divulgazione scientifica può giocare nel proporre modelli di comportamento che favoriscano un’inversione di tendenza.
Secondo Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università “La Sapienza” di Roma, occorre il coraggio di ammettere che nel nostro Paese – a tutti i livelli – si tende a non valorizzare a sufficienza l’importanza del sapere e della scienza, in stridente contraddizione con la debordante verità di quel luogo comune noto come “società della conoscenza”. Giornate di studio come quella organizzata nell’ambito del Premio Sapio, richiamano correttamente l’attenzione pubblica sulle specifiche responsabilità delle nostre istituzioni e degli stessi centri del sapere, primi fra tutti gli atenei: anzitutto, la sfida di rilanciare e rendere percepibile il valore della ricerca, della formazione continua e, più in generale, della cultura, aprendo su questi punti un dialogo serrato con il Paese e tutti i “portatori di interesse”. Una svolta che richiede azione non solo sul piano economico, ma anzitutto culturale: è altrimenti evidente che gli stessi valori dell’innovazione e dello sviluppo, per quanto protagonisti oggi di un’ascesa accelerata nel dibattito pubblico, rischiano di rimanere pure affermazioni retoriche e culture solo “virtuali”, perché svuotate di contenuti e prospettive concrete.
Contro il declino della società italiana, è invece giunto il momento di rinnovare la consapevolezza del valore strategico della formazione e della ricerca, lanciando un deciso messaggio di cambiamento al Paese. Di restituire spazio di espressione e vocalità a quell’“Italia delle sapienze” che, da sempre, il mondo ci invidia.
Secondo Edoardo Boncinelli, Professore Ordinario di Biologia, Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, il compito di formare una cultura e una mentalità scientifiche spetta agli scienziati stessi, ai media e alla scuola, ma con ruoli differenziati. Agli scienziati spetta ovviamente il primo passo e la comunicazione delle scoperte e del loro significato, ma sono pochi e non sempre dotati per tale opera. Il grosso della comunicazione ricade quindi sui media e sui comunicatori scientifici che devono tenere aggiornato il cittadino, nei limiti del possibile. Non si può non considerare tuttavia che la comunicazione, ogni comunicazione, ha le sue regole e i suoi rituali. Il compito di formare una cultura e una mentalità scientifica non può però non ricadere sulla scuola, nel quadro più generale della formazione dei futuri cittadini.
Nella parte conclusiva del seminario è stata affrontata la questione del ruolo dei media nel promuovere la Ricerca Scientifica, attraverso gli esempi concreti portati dai giornalisti di importanti testate. Secondo Elisa Manacorda, Direttore Responsabile di "Galileo", la comunicazione della scienza, in particolare quella on line, può contribuire a sostenere la ricerca in Italia, promuovendo “cultura scientifica” a diversi livelli. Restituendo alla scienza un ruolo equilibrato all'interno della società, senza trionfalismi, senza inseguire logiche di successo. Senza generare aspettative infondate, senza generare panico.

La Menzione Speciale Divulgazione Scientifica
Da alcuni anni il Premio Sapio ha introdotto - accanto ai premi per giovani ricercatori - l'assegnazione di un ulteriore riconoscimento.
“Vogliamo dare un segno tangibile di quanto crediamo nel ruolo della comunicazione per promuovere la ricerca, affiancando ai tradizionali Premi ai ricercatori, la Menzione Speciale per la Divulgazione Scientifica – spiega Sergio De Sanctis, Direttore RSI Gruppo Sapio –; fino ad oggi abbiamo consegnato questo riconoscimento ad Alberto Angela per l’impegno profuso a favore dell’informazione scientifica, nelle vesti di curatore di mostre, giornalista e conduttore di programmi televisivi, e a Vito Pompeo Pindozzi, giornalista Rai e autore di migliaia di articoli e inchieste scientifiche, nonché ideatore e conduttore di trasmissioni radiofoniche. E’ un modo concreto per valorizzare il ruolo dei divulgatori, ma soprattutto di coloro che vivono questo mestiere con serietà, passione e rigore, dando così un contributo fondamentale all’informazione e alla ricerca”.


PREMIO SAPIO PER LA RICERCA ITALIANA 2007

Le Giornate di Studio
L’edizione 2007 si è articolata in 4 differenti aree tematiche - Acqua; Biotecnologie; Energia, Trasporti e Clima; Economia ed Energia - attraverso l’organizzazione di 4 Giornate di Studio, occasioni di incontro e confronto tra docenti e studiosi di fama internazionale organizzate presso Università e Centri di Ricerca di diverse Regioni italiane, allo scopo di promuovere la socializzazione della conoscenza e di rendere possibile una più attiva collaborazione tra chi fa Ricerca, chi la promuove e chi la applica.

GIORNATA DI STUDIO ACQUA
12 ottobre 2007
Università degli Studi La Sapienza, Roma

GIORNATA DI STUDIO ECONOMIA ED ENERGIA
26 ottobre 2007
Camera dei Deputati, Roma

GIORNATA DI STUDIO ENERGIA, TRASPORTI E CLIMA
21 novembre 2007
Joint Research Centre, Institute for Environment and Sustainability, Ispra, VA

GIORNATA DI STUDIO BIOTECNOLOGIE
23 novembre 2007
Dipartimento di Biotecnologie DIBIT HSR, Milano

GIORNATA CONCLUSIVA - CERIMONIA DI PREMIAZIONE
5 dicembre 2007
Sala Consiliare - Provincia di Bari