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Copertina della rivista

Immagine: Veduta di Porto Marghera con condotte e stabilimenti industriali

 

La divulgazione scientifica e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia

Il primo passaggio è aiutare una persona ad avvicinarsi a un oggetto, a una storia, a un processo di laboratorio attraverso il coinvolgimento attivo. Dall’osservazione e dall’esplorazione aumenta il grado di coscienza rispetto ai fenomeni scientifici e tecnologici.
Il traguardo di questo processo è l’accrescimento dell’apertura mentale, della flessibilità di giudizio, dello spirito di osservazione e dell’emozione.



Il più recente tra i prodotti editoriali dell’istituzione che ho il piacere e l’onore di dirigere è una guida intitolata: “Il Museo – Scienza è Cultura”. Il piccolo segno che trasforma la congiunzione “e” nel verbo “è” forse riassume meglio di qualunque altro concetto ciò che noi intendiamo per “diffusione della cultura scientifica”.
Il nostro pubblico è contraddistinto da un’eterogeneità che, a livello di età, varia tra i 3 e gli oltre 80 anni. Si va dalle migliaia di alunni e insegnanti durante i giorni feriali dell’anno scolastico, alle famiglie al completo nei weekend e nei giorni festivi, fino ai turisti italiani e stranieri nel periodo estivo. Nel dettaglio abbiamo individuato ben 8 diverse tipologie di visitatori. Complessivamente lo scorso anno abbiamo sfiorato le 400mila presenze, risultando il museo più visitato della Lombardia.
Cosa differenzia il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano da altri musei? E verso dove stiamo andando?
La metodologia è un fattore di distinzione determinante. Accanto alla ricerca e alla conservazione, infatti, tutte le nostre attività posano le proprie basi su un approccio fondato sull’osservazione e il coinvolgimento attivo definito “educazione informale”.

La nostra attività quotidiana si snoda, verso tutti i visitatori, attraverso tre forme: informazione, comprensione, responsabilità.
Il primo passaggio è aiutare una persona ad avvicinarsi (informazione) a un oggetto, a una storia, a un processo di laboratorio attraverso il coinvolgimento attivo.
Dall’osservazione e dall’esplorazione aumenta il grado di coscienza (comprensione) rispetto ai fenomeni – nel nostro ambito – scientifici e tecnologici.
Il traguardo di questo processo è l’accrescimento dell’apertura mentale, della flessibilità di giudizio, dello spirito di osservazione e dell’emozione che suscita quella curiosità che è la vera e profonda radice per comprendere scienza e tecnologia. Questa maturazione, che è una maturazione dell’individuo nel suo complesso, diviene uno strumento fondamentale per capire in primis cosa avviene nella società e, di conseguenza, per indirizzare le proprie scelte e – nei limiti del possibile e del proprio coinvolgimento più o meno diretto – per influenzare in positivo (responsabilità) i grandi cambiamenti della nostra società.

È di larga condivisione l’idea e la necessità che istituzioni culturali, scuola, università e formazione, sistema d’impresa, ricerca, debbano maturare un dialogo e una collaborazione ben maggiori di quelli attuali. I mass media giocano un ruolo determinante, per coinvolgere i cittadini nel processo di consenso che, a sua volta, è la natura più importante per una democrazia contemporanea e consapevole.
Nell’ambito museale scientifico e tecnologico, la strada intrapresa porta verso una terza via rispetto alla prima, costituita dai più classici musei (esclusività delle collezioni statiche) e alla seconda rappresentata dai science centre (sequenza di exhibit automatici privi dell’assistenza di animatori scientifici): i museum centre. In questo nuovo contesto si superano i limiti principali del primo e del secondo modello attraverso la comunione, da un lato, di ricche collezioni di oggetti storici che contribuiscono ad affascinare ed emozionare i visitatori e, dall’altro lato, di aree interattive ed exhibit. Ma con un’ulteriore e imprescindibile condizione: la presenza di animatori scientifici in grado di rapportarsi e confrontarsi con le varie tipologie di pubblico attraverso visite “integrate” e una logica “one to group”.
Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” attraverso la valorizzazione del passato, interpretiamo il presente e guardiamo al futuro.

Non siamo gli unici, per fortuna, a muoverci in questo senso e a pensare che i musei – nell’ottica sopra enunciata – possano ricoprire un ruolo significativo per lo sviluppo individuale e collettivo.
I primi a incamminarsi in questa direzione furono alcuni studiosi a Londra agli inizi degli anni ’90. Oggi una delle realtà all’avanguardia in tal senso è “Ecsite” (European network of science centres and museums), organizzazione no-profit che raccoglie i maggiori musei scientifici e science centres d’Europa. Nel 2009 nel nostro Museo ospiteremo il congresso annuale dei 20 anni di “Ecsite”. Sono attesi a Milano ben 1.200 professionisti del settore protagonisti delle esperienze più significative nell’ambito della comunicazione scientifica e tecnologica, provenienti in realtà da tutto il mondo. Non si tratterà soltanto di conferenze e workshop fatti di parole. Saranno messe a confronto esperienze per dar vita a nuove esperienze.
La diffusione della cultura scientifica passa attraverso il “fare insieme”, il “condividere”: Scienza è Cultura.