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Copertina della rivista

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Conoscere, prima di tutto

Per pianificare la gestione delle risorse idriche e il governo delle acque è indispensabile conoscere, con continuità e completezza, la disponibilità e la distribuzione spazio-temporale della risorsa. L’attività dell’APAT e la sfida offerta dalla Direttiva Quadro Acque.





L'attuale modello di sviluppo vede un utilizzo delle risorse non più sostenibile, in particolare nel campo dell’acqua, poiché lo squilibrio tra disponibilità e fabbisogno cresce sempre di più, acuendo la concorrenza tra i diversi settori di utilizzazione di questa risorsa. In questo contesto, l’impatto dei cambiamenti climatici, che riducono la disponibilità della risorsa poiché modificano la sua distribuzione nel tempo e nello spazio, non fa che esacerbare tali conflitti.

Sorge la necessità di rivedere gli schemi di utilizzazione delle risorse, fissando gli obiettivi di sviluppo a livello nazionale e quindi pianificare gli usi delle risorse in maniera coordinata, integrata tra i diversi settori (agricoltura, energia, territorio, etc.) e dinamica, nonché inclusiva delle strategie di adattamento.

Vi è l’opportunità di poter utilizzare gli strumenti offerti dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, recepita nel D. Lgs 152/06, ora in fase di revisione. In estrema sintesi la Direttiva prevede un sistema di governance integrata delle acque a scala di distretto idrografico, e cioè di aggregazione di bacini idrologici simili, riconducendo ad un unico soggetto, l’Autorità di Distretto:
- il coordinamento della pianificazione e gestione sostenibili delle risorse e del territorio;
- il flusso e la gestione unitari dei dati di caratterizzazione e di monitoraggio;
- gli strumenti di previsione e governo delle crisi interagendo con il Dipartimento della Protezione Civile per le azioni in tempo reale;
- il controllo dell’efficacia delle misure concordate nei piani e programmi che gli enti territoriali gestiscono e/o realizzano.

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La Direttiva antepone l’attività conoscitiva a quella pianificatoria, imponendo la caratterizzazione idrologica, della risorsa e degli ecosistemi dipendenti, l’analisi delle pressioni su di essa (prelievi, scarichi, opere idrauliche, etc.) e degli impatti che ne conseguono, per poter poi fissare gli obiettivi di qualità da raggiungere e pianificare le idonee misure. La direttiva impone agli Stati Membri, inoltre, una sistematizzazione di tutte le informazioni secondo standard e tempistiche ben determinate.

Pertanto, pregiudiziale alla pianificazione è la conoscenza aggiornata e completa della risorsa. Per pianificare la gestione delle risorse idriche ed il governo delle acque, per controllare l’efficacia dei piani e delle misure, per poter implementare modelli previsionali e quindi calcolare scenari con un accettabile livello di incertezza, è indispensabile conoscere, con continuità e completezza, la disponibilità e la distribuzione spazio- temporale della risorsa, l’entità e l’articolazione dei fabbisogni e degli usi consentiti, lo stato dei corpi idrici e di manutenzione delle opere idrauliche, le serie idrologiche complete.

E’ quindi evidente la rilevanza dell’attività conoscitiva che consente di avere un quadro sempre aggiornato dello stato delle acque e di fare una caratterizzazione idrologica nazionale, compiti dell’APAT che ha assommato, all’interno del Dipartimento ACQ, le competenze del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale a quelle svolte nel campo della qualità delle acque dall’ANPA.

Ai sensi dell’art. 2 del D.P.R. dell’8 agosto 2002, n. 207, il Dipartimento Tutela delle Acque Interne e Marine svolge le attività tecnico-scientifiche per assicurare la tutela, il risanamento, la fruizione e la gestione delle acque interne e marine e delle coste, nonché i compiti a supporto dello Stato per le funzioni di rilievo nazionale previste dalla vigente normativa.

In particolare, il Dipartimento:
- esercita le funzioni di rilievo nazionale in materia di idrologia, risorse idriche e mareografia in continuità con le attività del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale, di cui ha ereditato le competenze e le funzioni (D.P.C.M. 24.07.02). In continuità con l’attività del SIMN di supporto al Dipartimento di Protezione Civile, è Centro di Competenza in materia di idrologia ed idraulica per le acque interne e marino costiere (D.L.180/98 e s.m.i.);
- coinvolgendo le strutture preposte (Regioni/ARPA, Province Auto nome/APPA, Autorità di Bacino) e coordinandosi con le altre unità dell’Agenzia definisce i criteri e gli standard per la realizzazione delle reti di rilevamento, nonché i criteri per la rilevazione ed elaborazione dei dati e la loro diffusione;
- effettua l’analisi dei dati raccolti, esprime pareri ed effettua valutazioni sulla tutela delle acque a scala nazionale;
- cura la raccolta e la gestione dei dati sulle acque in raccordo con le altre strutture nazionali e periferiche e i raccordi con gli organismi esteri ed internazionali di settore.

Assicurare lo svolgimento di queste funzioni di base, all’interno di un assetto istituzionale peraltro in cambiamento, nel quale competenze ed informazioni relative alle acque risiedono in un numero elevato di enti, richiede il superamento di barriere culturali, amministrative e tematiche.

Superare la separazione delle diverse componenti tematiche nel campo delle acque ricollocando le diverse aree disciplinari all’interno di una visione sistemica, è prioritario. In particolare, occorre riportare la dovuta attenzione alla conoscenza dei sistemi idrologici, senza la quale non possono essere compresi i processi biologici, fisici e chimici che in tali sistemi hanno luogo.

Lo strumento normativo, l’adozione di standard condivisi ed i sistemi informativi distribuiti costituiscono gli strumenti che il Dipartimento sta utilizzando per raggiungere quegli obiettivi.

Raccogliendo la sfida offerta dall’implementazione della Direttiva Quadro Acque, APAT ha indirizzato buona parte delle proprie risorse proprio alla standardizzazione, al raccordo ed al potenziamento dell’attività conoscitiva.

terra crepata dalla siccità

In tal senso, assieme alle Agenzie Ambientali regionali e provinciali, alle quali competono i compiti di monitoraggio e vigilanza sul territorio, ha già messo in atto un piano di azione per l’attività conoscitiva ed il monitoraggio delle acque in conformità con i nuovi obblighi comunitari.

Il flusso informativo dei dati necessari ad avere un quadro nazionale completo ed aggiornato dell’entità, distribuzione ed uso delle risorse idriche, attivato a seguito dell’entrata in vigore dei decreti attuativi del D. Lgs. 152/99, verrà sostituito dal flusso WISE, previsto dalla Direttiva, che opportunamente integrato con i dati idrologici consentirà l’aggiornamento sistematico e continuativo del quadro idrologico nazionale e del bilancio nazionale.