Le tematiche che compongono lo scenario dell’idrogeno come vettore
energetico sono numerose e molteplici sono le problematiche tecnologiche
che ancora non hanno trovato una soluzione industrialmente
accettabile. La presentazione di progetti nei quali il Gruppo SAPIO è presente
come partner tecnologico, potrà essere di utilità per illustrare
alcune di queste tematiche.
Il Gruppo Sapio opera nel settore dei gas
tecnici e medicinali dal 1922, anno della
sua fondazione. Il portafoglio di prodotti
e servizi offerti sia al mondo manifatturiero
industriale ed artigianale sia a quello della sanità
è molto vasto.
La vocazione verso lo sviluppo
tecnologico e la personalizzazione del servizio
per il singolo cliente, hanno permesso di
sviluppare, negli anni, prodotti e tecnologie
innovative che hanno trovato applicazione in
differenti settori merceologici. Il Gruppo Sapio
è il principale produttore di idrogeno per il
mercato italiano, con una quota pari a circa il
60%, grazie a 7 unità produttive dislocate su
tutto il territorio nazionale.
Il know how sviluppato
in oltre ottanta anni di attività di produzione,
distribuzione ed utilizzo dell’idrogeno
è stato messo a disposizione dei principali progetti
di ricerca italiani che vedono impegnati i
centri di ricerca e le Università nello sviluppo di
nuove tecnologie per l’utilizzo dell’idrogeno
come vettore energetico compatibile con l’ambiente.
Le tematiche che compongono lo scenario
dell’idrogeno come vettore energetico
sono numerose, e molteplici sono le problematiche
tecnologiche che ancora non hanno trovato
una soluzione industrialmente accettabile.
La presentazione di progetti nei quali il Gruppo
SAPIO è presente come partner tecnologico,
potrà essere di utilità per illustrare alcune di
queste tematiche.
PROGETTO PER TORINO
IL 1° BUS ITALIANO A IDROGENO
Ad un anno esatto dall’inizio del progetto, nel
2001 è stato presentato ufficialmente il primo bus
italiano ad idrogeno utilizzato a fini energetici in
una cella a combustile PEM (acronimo che identifica
la tecnologia di cella a combustibile a membrana
a scambio protonico).
Il bus, realizzato
dall’Associazione Temporanea di Imprese costituita
da Gruppo Sapio, Irisbus-Iveco, ATM di Torino
(ora GTT), Ansaldo Ricerche, ENEA e Compagnia
Valdostana delle Acque (CVA), ha terminato la fase
di omologazione e nel 2005 ha cominciato a funzionare
su strada pubblica. L’idrogeno compresso,
stoccato a bordo bus a 200 barg in nove bombole
realizzate in materiale semi-composito, alimenta
una cella a combustibile da 60 kWe di potenza
netta. In assenza di un’organica normativa di riferimento,
si è proceduto a stipulare una convenzione
con i principali ministeri coinvolti, per definire
il protocollo di sperimentazione necessario per l’omologazione
al transito su strada ed al trasporto di
persone e per delineare delle linee guida che siano
di riferimento per la progettazione della stazione
di rifornimento.
Tali linee guida sono state recepite
nel Decreto del Ministero degli Interni del
31 agosto 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
del 13 settembre 2006, in base alla proposta presentata
dall’apposito gruppo di lavoro al Comitato
Tecnico Scientifico del Ministero degli Interni.
Nel 2004, il bus ha terminato la fase di omologazione, ottenendo le targhe e l’autorizzazione alla
circolazione nelle strade di Torino. Parallelamente
allo sviluppo del bus, si è proceduto alla progettazione
e realizzazione della prima stazione di rifornimento,
in grado di produrre l’idrogeno gassoso
alla purezza richiesta dalla cella a combustibile,
utilizzando l’elettrolisi dell’acqua, alimentata con
energia idroelettrica proveniente dalle centrali
gestite dalla CVA in Valle d’Aosta. Il progetto era
caratterizzato dall’approccio “well to wheel”, in un
processo che garantisse in tutte le fasi l’assenza di
produzione ed emissione di anidride carbonica.
Nell’ultima fase del progetto, si è proceduto al
monitoraggio dei parametri energetici ed ambientali
ed alla verifica dell’accettabilità da parte dei cittadini
di Torino.
Da questo punto di vista la mole
di lavoro sviluppata è stata notevole ed ha rappresentato
un importante riferimento per lo sviluppo
della filiera. All’interno di questo progetto il
Gruppo Sapio ha avuto responsabilità per la:
• progettazione e realizzazione dell’impiantistica
a bordo bus, per lo stoccaggio in pressione, la
distribuzione e l’utilizzo dell’idrogeno gassoso;
• progettazione e realizzazione della stazione di
rifornimento;
• analisi delle tematiche di sicurezza per il sistema
a bordo bus e per l’impiantistica di rifornimento.
HySy_Lab
Sfruttando l’esperienza acquisita partecipando al
“Progetto per Torino”, è stato realizzato, sempre a
Torino, il primo laboratorio urbano per la ricerca e
lo sviluppo di tecnologie innovative basate sull’idrogeno.
Dalla collaborazione del Gruppo SAPIO
con Environment Park, Comune e Provincia di
Torino, Regione Piemonte, Politecnico di Torino e
GTT è nato così HySy_Lab che trova sede presso i
laboratori di Environment Park di Torino.
Sfruttando le elevate sinergie derivanti dalla collaborazione
tra il mondo della ricerca, la pubblica
amministrazione e l’industria, si stanno realizzando
le migliori condizioni operative e scientifiche
per lo sviluppo di nuove tecnologie, siano esse
nella fase di pre-industrializzazione o ancora allo
stato di ricerca di base.
HySy_Lab è ormai operativo
in diverse aree di ricerca e partecipa a numerosi
progetti, presentati nell’ambito dei progetti quadro
della Commissione Europea e nell’ambito dei
Programmi nazionali e regionali.
Progetto ZERO REGIO
Dalle attività del Tavolo Regionale Lombardia è
nato il progetto “Zero Regio”, co-finanziato, nell’ambito
del VI Programma Quadro, della
Comunità Europea.
Il progetto prevede la realizzazione delle infrastrutture
(stazioni multi-combustibile, tradizionale ed a
basso impatto ambientale + idrogeno) e la gestione
di flotte di automezzi dotati di celle a combustibile
alimentate con idrogeno gassoso.
Sedi di
realizzazione degli interventi Mantova e a
Francoforte. Differenti sono le scelte tecnologiche
per lo stoccaggio dell’idrogeno a bordo dei veicoli:
liquido, compresso a 700 e a 350 barg in Germania
e compresso a 350 barg in Italia. Come sono diversi
i fornitori degli automezzi a zero impatto
ambientale (DaimlerChrisler e FIAT).
Le analisi energetiche ed ambientali sui nuovi
mezzi durante il loro funzionamento continuo
sono eseguite dai laboratori del Centro di Ricerca
Europeo J.R.C. di Ispra.
I partner del progetto sono:
Germania (Infraserv GmbH & Co., Linde AG,
DaimlerChrysler AG, Fraport AG, TUV Hessen,
Agip); Svezia (Lund University); Danimarca
(Roskilde University, Saviko Consultants); Italia
(Regione Lombardia, JRC di Ispra, EniTecnologie,
Città di Mantova, IEFE Bocconi, Centro Ricerche
Fiat.)
Il progetto, partito ufficialmente nel novembre
2004, vede ad oggi la realizzazione della stazione
multi combustibile di Francoforte e di Mantova
(inaugurata nel settembre 2007) e la messa in funzione
delle flotte di autovetture.
PROGETTO IDROGENO PER AREZZO
Sfruttando le peculiarità del distretto orafo di
Arezzo (caratterizzato da oltre 700 operatori artigianali
ed industriali che già utilizzano l’idrogeno
per i loro processi produttivi) si possono creare le
migliori condizioni per sperimentare le potenzialità
dell’idrogeno nella cogenerazione di energia
elettrica e calore, per l’utenza domestica ed artigianale.
Nell’Aprile 2004, Regione Toscana, Provincia di
Arezzo, Comune di Arezzo, Sapio, Arcotronics Fuel
Cells (oggi Exergy Fuel Cells), Cooperativa La
Fabbrica del Sole hanno firmato “l’Accordo territoriale
volontario inerente la realizzazione di un
progetto dimostrativo sia per l’utilizzo industriale
che come vettore energetico dell’idrogeno ad
Arezzo in Località San Zeno”.
E’ partita, in questo
modo, la prima fase di installazione di micro unità
CHP (cogeneratori di energia elettrica e calore a
celle a combustibile PEM alimentati con idrogeno),
presso aziende orafe situate nell’area industriale
di San Zeno. L’idrogeno sarà veicolato
mediante tubazione, in modo da ottimizzare la
logistica sia per i consumi tradizionali sia per quelli
energetici.
Sulla base dei risultati ottenuti, si procederà ad
indagare la migliore soluzione per la produzione di
idrogeno “in situ”, utilizzando le disponibilità
energetiche dell’area.
Si potrà, quindi, procedere
ad integrare differenti utenze di idrogeno (anche
per applicazioni “automotive”), cercando di creare
le condizioni per un’autonomia del distretto dal
punto di vista della produzione di energia elettrica e calore.
L’idrogenodotto è stato inaugurato il 30 aprile
2008.
HYDROGEN PARK
L’esistenza di importanti produzioni di idrogeno
all’interno del polo di Porto Marghera e il sempre
maggiore interesse per le tematiche inerenti la
tutela dell’ambiente, hanno portato i principali
operatori industriali presenti nell’area a costituire
un consorzio denominato “Hydrogen Park”.
L’obiettivo del consorzio è la realizzazione di interventi
strutturali per rendere operativi progetti di
ricerca e progetti applicativi, finalizzati alla dimostrazione
dei benefici dell’utilizzo dell’idrogeno
come vettore energetico, ambientalmente compatibile.
Nel Marzo 2005, il Ministero dell’Ambiente
e del Territorio e la Regione Veneto hanno firmato
un Accordo di Programma per il finanziamento di
alcuni progetti sperimentali da realizzare nell’area
veneziana. I temi di sviluppo di cui si sta occupando
il Gruppo Sapio sono:
• Produzione di Energia Elettrica e Termica da
Idrogeno ottenuto da Biomasse e altri Residui
Organici;
• Idrogeno in azienda.
Produzione di Energia Elettrica e Termica da
Idrogeno ottenuto da Biomasse e altri Residui
Organici
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto
dimostrativo che parta dall’impiego dei fanghi
provenienti dall’impianto biologico di depurazione
delle acque reflue e raggiunga i seguenti obiettivi:
- produzione di un gas combustibile ad alto contenuto
di idrogeno tale da poter essere impiegato
in una unità endotermica di generazione di
energia elettrica senza necessità di trattamenti di
purificazione;
- presenti una elevata reattività alla variabilità del
prodotto in entrata nel senso di mantenere il più
possibile costante la qualità del gas prodotto;
- sia esente dalla produzione di catrami che danneggerebbero
il motore termico;
- presenti una elevata affidabilità nel funzionamento
continuo e in quello intermittente.
Il progetto consentirà dunque lo sviluppo di una
tecnologia in grado di valorizzare a scopi energetici
materiale di scarso valore.
Idrogeno in azienda
La sperimentazione si propone di superare le barriere
tecniche e di costo validando sistemi cogenerativi
e di trazione basati sull’utilizzo dell’idrogeno,
acquisendo le informazioni necessarie a sostenerne
l’ingresso nel mercato.
A tale scopo verranno installati, nel sito produttivo
del Gruppo Sapio, da utilizzare per le normali attività di stabilimento:
• un micro cogeneratore a cella a combustibile
PEM da 5 kW;
• un mini impianto di rifornimento ad idrogeno.
Il microcogeneratore permetterà di produrre ad
alto rendimento energia elettrica e calore utilizzando
l’idrogeno presente in azienda.
Lo stesso
idrogeno andrà ad alimentare un mini distributore
creato per il rifornimento di due mezzi di trasporto,
anch’essi realizzati per le finalità del progetto:
• un forklift elettrico con cella a combustibile a
bordo;
• un furgone trasporto merci/persone con motorizzazione
ibrida (batteria + cella a combustibile).
Lo scopo che accomuna la sperimentazione cogenerativa
stazionaria con quella automotive è la
verifica dei rendimenti energetici utilizzando l’idrogeno
come vettore energetico e la definizione
dei benefici tecnico-economici che possono derivare.
In ambito industriale si avrà la possibilità di
approfondire l’impatto che le soluzioni ad idrogeno
possono generare sulle attività produttive.
DAILY a Fuel Cell - Nasce NEO
Il progetto prevedeva la realizzazione di un primo
prototipo di furgone alimentato ad idrogeno, in
versione ibrida cella a combustibile + batterie. I
partner del progetto erano: MICRO-VETT ed
ARCOTRONICS FUEL CELLS (oggi Exergy Fuel
Cells). Il mezzo realizzato ha maggiore autonomia
rispetto alla versione Daily elettrica, che MICROVETT
offre già al mercato.
I punti di forza di Neo
sono:
• nessuna produzione di inquinamento ambientale:
la fuel cell emette solo vapor d’acqua, che
viene completamente recuperato internamente
al sistema;
• nessuna produzione di inquinamento acustico:
il veicolo è stato progettato con trazione elettrica
in modo da assicurare estrema silenziosità;
• elevata autonomia nelle operazioni: rispetto ad
un normale veicolo elettrico, un veicolo ad idrogeno
ha la possibilità di rifornirsi in maniera
convenzionale in totale sicurezza ed estrema
facilità;
• tecnologia avanzata: la fuel cell rappresenta oggi
la tecnologia più innovativa per l’utilizzo dell’idrogeno
e consente un’elevata efficienza energetica
rispetto alla tradizionale combustione interna.
PRODUZIONE DI IDROGENO DA
GASSIFICAZIONE
Nel corso del 2004 sono iniziati i lavori per la
realizzazione di un’unità di gassificazione di biomassa,
basata sul processo TWR®, sviluppato
dalla società Ecologia Informatica, con il supporto
del Gruppo SAPIO. L’impianto produce gas di sintesi gassificando 3.000 kg/h di rifiuti a matrice
plastica. La tecnologia TWR® è stata sperimentata
con unità pilota.
La sperimentazione di
un impianto di questa taglia, ha permesso di evidenziare
le aree di sviluppo tecnologico che
saranno implementate nel nuovo progetto di
Marghera.
CASA LABORATORIO PER L’UTILIZZO DELLE
ENERGIE RINNOVABILI: “Casa di Brunate”
una casa dove “YOU CAN LEARN BY DOING”
IDROGENO DAL SOLE
Lo scopo del progetto è quello di integrare in
una casa costruita secondo i più elevati standard
di efficienza energetica un sistema che consenta
di studiare la produzione di idrogeno attraverso
un elettrolizzatore ad alta efficienza energetica,
alimentato da energie rinnovabili mediante
pannelli solari innovativi e altamente performanti
al fine di proporre soluzioni alle problematiche
scientifiche concernenti l’uso dell’idrogeno;
allo stesso tempo, il progetto si propone
di contribuire alla diffusione di possibili strategie
innovative circa l’utilizzo di energie rinnovabili
e idrogeno come possibile risposta alla
crescente domanda di energia.
Il progetto prevede
di monitorare ed elaborare i dati relativi ad
un mini sistema in cui l’idrogeno è prodotto da
pannelli solari e usato in una fuel cell per applicazioni
stazionare in una casa reale situata a
Brunate in provincia di Como. In questo progetto
il Gruppo Sapio è responsabile della realizzazione
della sezione di produzione e stoccaggio
idrogeno. La produzione di idrogeno ad alta
pressione è assicurata da un elettrolizzatore
estremamente innovativo, alimentato direttamente
in corrente continua dai pannelli fotovoltaici.
Il sistema di stoccaggio metterà a confronto
due diverse tecnologie: una di tipo convenzionale,
ossia idrogeno compresso in pacchi
bombola e l’altra di tipo innovativo, ossia gli
idruri metallici.
I partner del progetto riuniti
nell’ATS (Associazione Temporanea di Scopo)
sono: Garda Uno S.p.A., Municipality of
“Manerba del Garda”, ACB (Associazione delle
municipalizzate di Brescia), API (Associazione di
SME) di Brescia, Associazione Formazione
Giovanni, CRASL (Centro di Ricerca per l’ambiente
e lo Sviluppo Sostenibile della
Lombardia), Università Cattolica del Sacro
Cuore – Dipartimento di matematica e fisica -
Brescia. I delegati del progetto sono: Studio
Associato GREEN ENERGY e Progetto Socrate.
H2KART
La mobilità urbana, in particolare in aree sensibili
come i centri storici, risente particolarmente
della problematica delle emissioni inquinanti.
La propulsione elettrica alimentata da batterie
è sicuramente una valida alternativa ma la
limitata autonomia e i lunghi tempi di ricarica
ne rallentano la diffusione.
Il progetto H2KART
prevede la conversione di un mezzo tradizionale
elettrico in mezzo ibrido (batteria + fuel cell)
in modo da aumentarne l’autonomia e ridurre
a pochi minuti il tempo di ricarica.
Sul veicolo
verrà installato un Range Extender, costituito
da una cella a combustibile dimensionata sulla
potenza media del motore e alimentata con
idrogeno che ricaricherà le batterie del veicolo
originale durante la marcia. L’idrogeno gassoso,
compresso a 350 bar, sarà stoccato a bordo del
veicolo in un serbatoio di nuova generazione di
tipo III. Le dimensioni compatte del veicolo
originale e la nuova configurazione ibrida lo
renderanno un mezzo leggero e maneggevole
adatto alla circolazione nei centri storici e
capace di realizzare una mobilità pulita,
silenziosa e a zero emissioni.
I partner del progetto sono: Sapio, che si
occupa della coordinazione del progetto e
della progettazione e realizzazione del sistema
di stoccaggio e distribuzione a bordo del
veicolo; Exergy fuel cell, che si occupa della
progettazione del power unit a fuel cell.
BIOH2POWER:
from waste to renewable gaseous fuels for
current and future veheicoles.
Il progetto BIOH2POWER ha come obiettivo
principale lo studio di fattibilità di un generatore
elettrico da 250kW basato su MCFCs integrato
con un reattore a biogas, per la produzione
di idrogeno, dimensionato per alimentare
una stazione di rifornimento in grado di riempire
una flotta di 20 - 100 veicoli: l’impianto
avrà una produzione minima di 750Nm3/h di
idrogeno con purezze nell’ordine del 99.99%.
Le elevate temperature operative rendono le
molten carbonate fuel cells molto vantaggiose
per questo tipo di applicazione, facilitando il
loro utilizzo in uno scenario energeticamente
sostenibile; di contro l’elevata sensibilità dell’anodo
all’avvelenamento da zolfo costituisce
la sfida principale per questo tipo di applicazione.
L’obiettivo principale di Sapio nel progetto
sarà proprio l’analisi e il confronto dei sistemi
di purificazione dell’idrogeno tradizionali
(PSA) e le nuove applicazioni delle membrane
al Pd per confermare la fattibilità impiantistica
dello scenario applicativo proposto.
ll gruppo di lavoro, coordinato dal
Dipartimento DISMIC del Politecnico di
Torino, è costituito da: CNR-ISAC, ANSALDO
FUEL CELLS, ASJA AMBIENTE, HYSYLAB, CNR
(Rende), HYSYTECH, CRF, GTT. Il progetto è
co-finanziato dalla Regione Piemonte.
IL GRUPPO SAPIO PER LE SCUOLE
Il Gruppo Sapio, da sempre coinvolto in attività
volte a promuovere la formazione dei giovani,
sta supportando alcune scuole nella realizzazione
di piccoli veicoli ad Idrogeno (“Concept
Car”) che partecipano alla “Shell Eco-
Marathon”.
Sono veicoli che gareggiano a basso
consumo: non vince il più veloce, ma quello in
grado di percorrere il maggior numero di chilometri
per litro di carburante. Quello quindi
maggiormente compatibile con l’ambiente.
Fino ad oggi Sapio ha fornito consulenza tecnica
e materiali all’ITIS Luigi Bucci di Faenza
il cui veicolo, Hydrogenius, è arrivato secondo
nella sua categoria.
Successivamente sono stati sponsorizzati i veicoli
realizzati dall’istituto Leonardo Da Vinci di
Carpi e dal Politecnico di Torino.