Divulgare la scienza

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Copertina della rivista

Grafica: Immagine di una piazza

La scienza in piazza

Appare oggi sempre più evidente la necessità da parte dei cittadini di conoscere per poter capire/comprendere e dunque partecipare ai processi decisionali che riguardano l’impatto dello sviluppo scientifico e tecnologico sulla società, ed è inoltre sempre più diffusa la convinzione che nel nostro paese si debba prestare maggiore attenzione alla cultura scientifica per troppo tempo considerata ancillare alla cultura umanistica.



La Fondazione Marino Golinelli, costituita nell’anno 1988 e riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 1989, ha fra i suoi scopi statutari quello della promozione e diffusione della cultura scientifica, realizzati attraverso varie iniziative e progetti innovativi ed originali.

Fra questi La Scienza in Piazza®, format ideato per la diffusione e disseminazione della cultura scientifica, realizzato per la prima volta nell’anno 2005. Esso si rivolge non solo agli studenti di ogni ordine e grado, ma anche ai cittadini di ogni età ed estrazione culturale, alle famiglie e alle Istituzioni con l’obiettivo di avvicinare alla scienza il più vasto pubblico possibile e contribuire a migliorare il rapporto fra scienza e cittadini.

La Scienza in Piazza® è una denominazione non casuale e destinata a evocare più di un messaggio:
• quello generale della scienza che esce dalle accademie per avvicinarsi ai cittadini;
• la scienza nelle piazze, alla portata di tutti, spiegata con rigore ma attraverso un approccio informale e coinvolgente.

Immagini: vedi nota in calce

La Scienza in Piazza® non vuole essere un festival, bensì si propone come un vero e proprio Science Centre itinerante capace di adattarsi a contesti e spazi diversi (dalla città al piccolo comune) e di produrre contenuti e moduli didattici e divulgativi a vari livelli.
Ad oggi La Scienza in Piazza® è stata organizzata per tre anni consecutivi (2005/2007) creando una rete di luoghi per la scienza costituita da un numero sempre crescente di comuni e raggiungendo globalmente circa 120 mila partecipanti attivi in 87 giorni di attività complessiva e con un’offerta di oltre 1.000 differenti attività.

Si è attualmente appena conclusa con un pubblico di oltre 50.000 partecipanti la prima parte della IV edizione (2008/2009) che ha coinvolto contemporaneamente 9 Comuni della Provincia di Bologna. Una delle peculiarità di questa iniziativa è che ogni Comune è stato scelto per svolgere il tema che più lo caratterizza dal punto di vista culturale e della vocazione territoriale. La tipologia dell’offerta didattico – divulgativa è mostrata nelle figure.

Laboratori ed attività interattive Bio Lab, Chimica a Colori, Formule di Scienza, Nido di Scienza, ArcheoLab, Strati d’acqua, GXM, Teatro Planetario, La Scienza in Cucina, Tutti i colori della natura, Energia del futuro, Bolle di Scienza e tanto altro ancora. Mostre, exhibit e multivisioni Fenomena Fisica, Oltre lo Specchio, Fenomena Percezioni, Terzo Pianeta, Viaggiando Immaginando, Zoom, dal micromondo al microcosmo e molto altro.

Mostre laboratorio Sfere Palle Bolle Globi, Appesi a un Filo, Emozionarti di Scienza, L’universo invisibile, Galileiana, Nel parco delle telecomunicazioni. Incontri e spettacoli Il cielo è di tutti, Teatro virtuale 3D, Scienza che Bufala?, Scienza e Fede, Bellezza e DNA, Uomini e Robot, Barbara McClintock, Ambienti e uomini scomparsi, Il Giocoliere della Fisica e molto altro. La IV edizione de La Scienza in Piazza® ha previsto poi un secondo momento, a celebrazione del ventennale della Fondazione, che si è svolto dal 12 al 22 marzo a Bologna, e che ha avuto come fulcro Piazza Maggiore e le piazze e vie adiacenti, Palazzo Re Enzo, Palazzo d’Accursio, l’Archi ginnasio e la Sala dello Stabat Mater.

Essa è stata dedicata al tema di “immaginare il futuro”. Gli studenti e il pubblico avevano a disposizione per 11 giorni 20 mostre e un planetario per 50 persone, 25 attività sperimentali differenti che con una media di almeno 3 repliche al giorno proponevano un’offerta di almeno 825 laboratori diversi (quasi 1400 ore di attività sperimentale), 30 incontri scientifici di diverso tipo (caffè scientifici, incontri con i ricercatori), 15 tra animazioni/spettacoli (come il giocoliere della fisica e gli astronomi che si improvvisavano cabarettisti con Malandrino e Veronica) e poi due fine settimana di attività in piazza.

La sera di sabato 21 è stato organizzato un grande spettacolo finale di immagini luci e suoni intitolato “M’illumino di scienza”. Non è mancato un momento dedicato agli “addetti ai lavori” costituito dal Convegno “La Nuova Scienza e il Paradigma dell’Umano”, un convegno di alto profilo, proseguo di quello organizzato 10 anni fa dalla FMG dal titolo “Scienze della Vita e il Nuovo Umanesimo”. Un’occasione di confronto sul futuro della ricerca e dei suoi metodi, sugli stretti legami tra ricerca ed economia, sul principio di responsabilità di chi fa ricerca nel mondo globale e vorticosamente accelerato in cui viviamo.

Immagini: vedi nota in calce

Tornando al format La Scienza in Piazza®: questo tipo di formula ha avuto un riscontro positivo? I 170mila partecipanti, fin qui raggiunti in 106 giorni complessivi di attività costituisce un numero di tutto rispetto se confrontato con quelli dei Science Centre/Musei Scientifici italiani che vanno dai 350 mila visitatori all’anno di Città della Scienza di Napoli, ai 45 mila del Museo dell’Immaginario Scientifico di Trieste, ai 32 mila del Post di Perugia.

Appare dunque che la formula del riutilizzare ”l’agorà” per portare la Scienza al pubblico in modo rigoroso ma semplice ed accattivante sia una formula vincente. Interessante inoltre che essa goda di un basso rapporto costo/beneficio, alla luce dei numeri dei partecipanti, della quantità e qualità delle attività offerte e dei giorni complessivi di apertura al pubblico.

Dunque un’iniziativa di nuova concezione, dal tratto fortemente innovativo e spettacolare, volta alla comprensione immediata delle tematiche proposte attraverso una struttura policentrica con sperimentazione diretta in laboratori e postazioni interattive di ultima generazione e il confronto-dibattito con scienziati di fama, giovani ricercatori, comunicatori della scienza e altre iniziative in linea con il concetto di “Public Engagement”.

Il visitatore non si limita ad osservare, ma viene coinvolto, sollecitato a "fare" (hands on), ad interagire divenendo diretto protagonista. Egli gioca, vive l'esperienza in prima persona, prova il piacere della scoperta, crea, fa connessioni (minds-on), riconosce fenomeni della vita quotidiana e, quasi senza accorgersene, è sospinto alla scoperta di proprietà e leggi scientifiche e alla fine è conquistato e si appassiona (hearts-on). Il programma si articola in vari momenti e luoghi. In ogni luogo i percorsi sono strutturati tematicamente e le varie postazioni sono sempre “presidiate” da animatori e tutor esperti in grado di dare un supporto ai visitatori e sollecitare il pubblico a toccare con mano, a sperimentare, a fare connessioni, a di - scutere per capire. Il pubblico non è mai solo nel suo viaggio indimenticabile nei segreti della scienza e delle nuove applicazioni tecnologiche.

• Le foto 1, 2, 8, 9, 10 sono di proprietà del Lis - Immaginario Scientifico di Trieste e le foto 3, 4, 5, 7 sono di Michele Famiglietti. La foto 6 è libera.