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Dalla parte del caregiver

Università e Ricerca: l’esempio della Clinica Odontoiatrica dell’Università Milano - Bicocca

Presentiamo alcuni progetti che dimostrano come una ricerca applicata possa portare a una stretta sinergia collaborativa fra diversi enti, Università, Aziende, Enti Amministrativi, puntando sull’innovamento tecnologico e sui giovani per valorizzare un territorio specifico, con il principale presupposto di trasformare la cultura in economia.

In un momento di crisi economica e accademica diventa di fondamentale importanza investire nella ricerca, al fine di sviluppare progetti innovativi ed esportabili.
La Clinica Odontoiatrica dell’Università Milano-Bicocca, diretta dal Prof. Baldoni, è impegnata da anni nella realizzazione di protocolli di ricerca sperimentali nei diversi ambiti dell’odontoiatria, con una particolare attenzione agli aspetti sociali ed economici delle ricerche sviluppate. Uno dei principali progetti di ricerca ha come tema l’ingegneria tissutale, un campo interdisciplinare emergente volto alla creazione di sostituti biologici che consentono di rigenerare i tessuti danneggiati. Nel 2002, infatti, l’equipe del Prof. Baldoni ha presentato dell’Istituto Superiore di Sanità un protocollo di sperimentazione clinica sull’uomo; terminato e ammesso a valere sul FIRB, che prevede l’innesto di cellule staminali adulte nelle ossa mascellari per rigenerare il tessuto osseo perduto. Il razionale scientifico che ha guidato questa ricerca è stato la necessità di indagare nuove tecniche e materiali per la terapia della malattia parodontale, un tempo chiamata piorrea.

Si tratta di una patologia endemica, che presenta un’alta incidenza nella popolazione adulto-geriatrica e dagli alti costi sociali; essa, infatti, determina la distruzione dei tessuti di supporto dei denti (in particolar modo l’osso) e la necessità, quindi, di ricorrere a riabilitazioni protesiche. Prima dell’utilizzo sull’uomo, tuttavia, è stata necessaria una sperimentazione in vitro e in vivo su animale, terminata e ammessa a valere sul FIRB, per verificare l’effettiva capacità delle cellule staminali di proliferare e differenziare verso la linea osteogenetica e di rigenerare il tessuto osseo in difetti creati artificialmente.

I risultati positivi hanno permesso di ottenere l’autorizzazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA e del Comitato Etico dell’Ospedale San Gerardo per l’utilizzo sull’uomo. Ai sette pazienti selezionati per questo studio, affetti da malattia parodontale o atrofia ossea, è stato sufficiente eseguire un piccolo prelievo di midollo osseo dalla cresta iliaca posteriore. Il materiale prelevato è stato trasferito al Laboratorio Interdipartimentale di Terapia Cellulare e Genica Stefano Verri, una struttura presente a Monza, certificata e autorizzata alla manipolazione delle cellule staminali mesenchimali adulte. Queste sono state isolate dal midollo osseo, indotte a proliferare e a differenziare in osteoblasti (cellule capaci di sintetizzare matrice ossea) e infine inoculate in strutture di supporto in collagene. Il prodotto biologico così confezionato è stato consegnato direttamente dalle mani del biologo nelle mani del chirurgo il giorno dell’intervento. Con un semplice intervento in anestesia locale il difetto osseo del paziente è stato deterso dal tessuto infiammatorio e colmato con le cellule staminali, al fine di rigenerare il tessuto perduto. Il protocollo di ricerca si è concluso con l’ultimo intervento nel giugno del 2010.I risultati preliminari hanno mostrato una rigenerazione ossea maggiore rispetto alle tecniche rigenerative tradizionali e la non tossicità del materiale innestato.

Utilizzando questa metodica si garantisce al paziente una minore invasività (non è necessario prelevare osso da altri siti) e una guarigione migliore in tempi più rapidi.
Le prospettive future nella ricerca sulle cellule staminali sono rivolte, in primo luogo, alla valutazione dell’effetto biostimolatore del laser; una sperimentazione in vitro, già condotta dalla Clinica Odontoiatrica, ha dimostrato che il laser ha un effetto positivo sia sulla proliferazione che sulla differenziazione delle cellule staminali. In secondo luogo, si vuole procedere a una sperimentazione su un campione più ampio, previa autorizzazione dell’AIFA, al fine di confermare i risultati ottenuti e, tramite la collaborazione con le aziende, giungere a una produzione su larga scala delle cellule staminali.

Un altro importante progetto di ricerca è rappresentato dalla realizzazione e potenziamento di un’Organizzazione a Rete, sfruttando la telemedicina, mediante il collegamento telematico di varie sedi ospedaliere dislocate sul territorio. Con il termine telemedicina s’intende l’erogazione dei servizi sanitari e lo scambio d’informazioni di assistenza sanitaria a distanza. La Clinica Odontoiatrica dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, con l’intento di implementare e migliorare i servizi resi alla popolazione, dalle fasce più giovani a quelle adulto-geriatriche e rivolgendosi sia ai pazienti normoconformati che ai pazienti con bisogni speciali, ha promosso nel 2009 l’istituzione dell’Organizzazione a Rete Attività Odontoiatriche nel territorio (ORAOT). Essa è resa operativa mediante collegamenti telematici che consentono un’interazione immediata tra le diverse entità satellite, specializzate nelle cure odontoiatriche, e l’Università stessa. I collegamenti multimediali sono una risorsa necessaria per coordinare i reparti odontoiatrici, tra loro distanti, secondo criteri scientificamente codificati e per migliorare lo scambio di informazioni, uniformando quindi la risposta alle varie esigenze dei pazienti.

Cellule staminali - 20microns

I referti clinici e radiografici, raccolti dalle sedi periferiche, sono inviati attraverso la rete telematica alla Clinica Odontoiatrica di Monza dove sono analizzati e archiviati. Viene quindi elaborato l’inquadramento diagnostico e il piano di trattamento del paziente, secondo la filosofia dell’Università Milano-Bicocca e i dati ricavati sono nuovamente trasmessi, in tempi molto rapidi, alle sedi periferiche. Non solo, gli ambiti di sviluppo della rete telematica comprendono la teledidattica, telericerca e teleassistenza. Per la didattica è stato realizzato un sistema di video-conferenza tra le diverse cliniche, che consente lezioni e formazione a distanza sia per gli studenti che per il personale medico.

L’Organizzazione a Rete e i collegamenti telematici consentono, inoltre, di sviluppare protocolli di ricerca nelle varie sedi, attraverso il coordinamento di un centro scientifico che si trova presso la Clinica Odontoiatrica dell’Università Milano-Bicocca. In questo modo si ha a disposizione un campione più ampio, che rispecchia maggiormente le caratteristiche della popolazione di riferimento, e si riducono i tempi necessari a concludere le sperimentazioni. Tra i vari protocolli riveste una particolare importanza la raccolta di dati epidemiologici sulle patologie del cavo orale (malattia parodontale, lesioni orali, patologia neoplastica) che ha permesso la creazione di un database sull’incidenza e sulla distribuzione di tali patologie nella popolazione. Per l’assistenza, infine, i collegamenti telematici consentono, in primo luogo, il consulto in tempo reale tra specialisti che operano in sedi diverse; ogni dubbio diagnostico o terapeutico può così essere velocemente risolto e il paziente può ricevere immediatamente il trattamento migliore. In secondo luogo, grazie al coordinamento scientifico della Clinica Odontoiatrica di Monza, è stato possibile uniformare sia l’inquadramento diagnostico che il piano terapeutico delle varie patologie di interesse odontoiatrico, secondo le linee guida dell’Università Milano-Bicocca.

I vantaggi che il modello dell’Organizzazione a Rete consente di ottenere sono di carattere:

  • Scientifico: come già illustrato questa metodica innovativa consente di ottenere miglioramenti a livello della didattica, della ricerca e dell’assistenza.

  • Sanitario: la raccolta di dati sui pazienti in ambito odontoiatrico e la conseguente creazione di un database permettono di conoscere la distribuzione delle patologie nella popolazione di Monza e Brianza e nei territori in cui operano le altre sedi.

Grazie a questi dati diventa quindi possibile attuare efficaci politiche sanitarie, mirate alla prevenzione e alla cura delle patologie maggiormente diffuse nella popolazione e a maggior costo sociale.

Un esempio è rappresentato dalla malattia parodontale; l’Organizzazione a Rete ha permesso di creare un sistema operativo che agisce a tutti gli stadi della patologia sia a livello preventivo, con la creazione del Centro Odontoiatrico Preventivo Territoriale, sia a livello diagnostico che terapeutico.

  • Economico: si ha una riduzione dei costi nei seguenti ambiti:

    • acquisto dei materiali: l’attuazione della stessa linea comportamentale, e quindi degli stessi protocolli operativi, in tutte le sedi determina l’utilizzo degli stessi strumenti e delle stesse attrezzature per effettuare le prestazioni ai pazienti. L’acquisto degli stessi può quindi essere effettuato da tutte le sedi in un’unica gara, con la conseguenza di un aumento del potere d’acquisto degli ospedali e una riduzione dei costi.

    • gestione del personale: la dislocazione nelle varie sedi degli studenti, che stanno svolgendo il tirocinio clinico finalizzato all’attività professionale e che sono costantemente in contatto con la sede universitaria centrale mediante i collegamenti telematici, consente di avere personale operativo a costo zero.

    • ricerca: lo sviluppo dei protocolli di ricerca nelle varie sedi consente di ridurre i tempi necessari al completamento dei protocolli stessi e la conseguente riduzione dei costi connessi.

  • Marketing: la telemedicina e il modello di Organizzazione a Rete determinano risultati positivi in ambito scientifico, sanitario ed economico e si propongono come metodiche innovative in grado di attirare sia i pazienti, che hanno la garanzia di ricevere il miglior trattamento possibile in qualsiasi sede e in tempi rapidi, sia altre Aziende Ospedaliere al fine di raggiungere un’ottima integrazione dei servizi sanitari offerti alla popolazione.

In conclusione questi, come altri progetti sviluppati dalla Clinica Odontoiatrica, dimostrano come una ricerca applicata possa portare a una stretta sinergia collaborativa fra diversi enti (Università, Aziende, Enti Amministrativi), puntando sull’innovamento tecnologico e sui giovani per valorizzare un territorio specifico, con il principale presupposto di trasformare la cultura in economia.