L’azienda informatica IBM mette
a disposizione le proprie competenze nel campo delle ICT
e si impegna a sviluppare progetti il cui obiettivo è
quello di facilitare per tutti l’accesso e l’uso delle
nuove tecnologie.
Lo fa attraverso la Fondazione IBM Italia che ha il compito
di sperimentare soluzioni innovative per diffondere l’utilizzo
da parte delle persone disabili delle tecnologie informatiche
e telematiche nell'ambito della scuola, della cultura,
del lavoro. E per promuovere l’integrazione dei disabili
all’interno del mondo del lavoro ha messo a punto un documento
in cui vengono fornite alle aziende alcune semplici ma
efficaci indicazioni pratiche per la valorizzazione della
risorsa rappresentata dalle persone con diversa abilità.
Nata nel 1991, la Fondazione
IBM Italia è un’organizzazione no profit costituita dall'omonima
azienda informatica al fine di consolidare in una struttura
istituzionale l'impegno della società nei campi sociale
e culturale. L’azione della Fondazione è tesa a promuovere
l’utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche
nell'ambito della scuola, della cultura, del lavoro e
della disabilità, operando con un orientamento volto alla
sperimentazione e ricercando soluzioni e modi di intervento
innovativi che risultino casi di riferimento. Da sempre
impegnata a favore dell'integrazione lavorativa e scolastica
delle persone in situazione di handicap, nell’arco dei
sui 12 anni di attività la Fondazione ha sviluppato direttamente,
o ha promosso e sostenuto, numerosi progetti in questo
campo, tra i quali si segnalano: - il programma
“Linee Guida per l’inserimento dei disabili in azienda”;
- il progetto “Web Adaptation Technology”.
Linee Guida per l’inserimento dei disabili in azienda
Messo a punto nel 2002, il programma “Linee Guida per
l’inserimento dei disabili in azienda” (il documento con
le Linee Guida è consultabile alla pagina web http://www.fondazioneibm.it/sito/sociale/linee_guida.htm)
intende promuovere la costituzione di un network, costituito
da enti pubblici e privati, aziende e altre organizzazioni,
che si assuma l’impegno di favorire una piena e reale
integrazione dei disabili all’interno di ogni singola
organizzazione aderente.
Il programma è stato promosso in collaborazione con ASPHI
di Bologna, Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici
per gli Handicappati, che sviluppa programmi a favore
dei disabili nei settori della formazione, dell'inserimento
lavorativo, della vita indipendente e dell'informazione
attraverso l’uso delle ICT (Information and Communication
Technology). Alla base delle Linee Guida vi è la convinzione
che le persone disabili non costituiscono per l’azienda
in cui lavorano unicamente un vincolo imposto dalla legge
ma sono risorse che, se ben integrate, possono attivamente
contribuire a migliorare la performance dell’organizzazione.
Tale convinzione deve essere fatta propria dall’organizzazione
nel suo complesso e può venire promossa da alcune semplici
ma assai efficaci azioni, come l’identificazione di un
“key executive” responsabile per la disabilità in azienda,
la chiara identificazione dei suoi compiti e dei criteri
di controllo di quanto realmente realizzato.
Le Linee Guida forniscono inoltre agli Enti e alle aziende
una serie di indicazioni pratiche per la valorizzazione
delle risorse disabili: dall’accessibilità dell’ambiente
di lavoro, alla sicurezza, dall’inserimento mirato alle
azioni di sensibilizzazione. Particolare importanza è
inoltre data al tema del “design for all”, ovvero all’attenzione
che un’azienda deve dedicare allo sviluppo di prodotti
e servizi che siano validi per tutti i tipi di utenza.
Si promuove una prospettiva che rovescia l’approccio del
passato: non più dispositivi ad hoc per superare il singolo
handicap, ma strumenti già pensati in fase di progettazione
per adattarsi alle esigenze del maggior numero di persone.
Le Linee Guida hanno riscosso un grande interesse, e sono
diverse le aziende che vi hanno fino ad oggi aderito.
Le tematiche in esse affrontate sono state recentemente
oggetto di dibattito in un convegno avvenuto lo scorso
ottobre a Milano, organizzato dalla Fondazione IBM Italia
in collaborazione con l'Associazione Italiana per la Direzione
del Personale - Gruppo Lombardo.
Web Adaptation Technology
L’ultimo progetto sviluppato dalla Fondazione IBM Italia
nel campo della disabilità riguarda il mondo di Internet.
Il progetto si basa sull’utilizzo di un software sviluppato
da IBM, denominato Web Adaptation Technology. Si tratta
di un ausilio appositamente studiato per persone ipovedenti
o con disabilità motorie con lo scopo di facilitare la
navigazione nel web. Per aumentare la visibilità delle
pagine web il software: • ingrandisce la dimensione
dei comandi del browser, della pagina, del testo e delle
immagini e utilizza banner di testo che, nella parte superiore
dello schermo, visualizzano un’unica riga di testo molto
grande; • adatta il carattere in base alle esigenze
personali attraverso la lettura ad alta voce del testo,
la modifica della dimensione, dello stile e dei colori
del testo, l’aumento della spaziatura fra le righe e fra
i caratteri; • riduce la confusione visiva sulle
pagine web modificando il layout di pagina e nascondendo
gli sfondi, le animazioni, le immagini; • permette
adattamenti della tastiera e del mouse, prevedendo la
navigazione tramite il tasto di tabulazione e la combinazione
di tasti, e l’associazione di un suono ai tasti per sapere
quando vengono premuti; inoltre la sensibilità della tastiera
si adatta automaticamente alla scrittura dell’utente per
ridurre gli errori di battitura dovuti alla pressione
involontaria dei tasti. Web Adaptation Technology risiede
su un server al quale si accede tramite login e password.
Le preferenze delle impostazioni vengono salvate dopo
il primo accesso e ogni volta che si esegue il login le
preferenze sono richiamate dal database ed applicate alla
navigazione web.
Questo comporta che, da un lato, un utente registrato
possa richiamare le proprie preferenze collegandosi ad
internet da qualsiasi PC su cui sia installato il WAT;
dall’altro, che su una stessa stazione di lavoro possano
collegarsi più utenti richiamando, ciascuno, le proprie
impostazioni personalizzate. Licenze annuali del software
sono donate dalla Fondazione IBM Italia ad organizzazioni
noprofit che sono impegnate nel servizio agli anziani
o a persone disabili, individuate in collaborazione con
ASPHI. La Fondazione IBM Italia è attiva nel campo della
disabilità in modo non episodico ma costante, non solo
attraverso la donazione di apparecchiature o l’erogazione
di contributi, ma soprattutto attraverso la promozione
di progetti basati sulle ICT (di cui quelli illustrati
sono solo due esempi) che si avvalgono delle sue competenze
distintive. Per incidere profondamente sulla realtà nella
quale si opera, bisogna, infatti, andare ben oltre il
sostegno finanziario ad enti o istituzioni, ma giocare
un ruolo attivo in tutte le fasi del progetto: dal disegno
iniziale, alla gestione delle attività, alla diffusione
dei risultati.
L’impegno della Fondazione IBM Italia continuerà ad essere
incentrato, anche per il prossimo futuro, sullo sviluppo
di progetti il cui obiettivo sia quello di facilitare
per tutti l’accesso e l’uso delle nuove tecnologie, nella
convinzione che queste possano essere un valido supporto
al miglioramento della qualità della vita delle persone
disabili.