L’accordo di collaborazione sottoscritto nel settembre
2003 a Dublino fra le organizzazioni che gestiscono
i principali sistemi di informazione oggi esistenti
al mondo in tema di tecnologie di ausilio alle persone
con disabilità si appresta a compiere ulteriori, concreti
passi avanti. Principale fautore di questo protocollo
europeo è la Fondazione Don Gnocchi, che nel 2003 ha
varato il “Portale SIVA sulle tecnologie per l’autonomia
e l’integrazione sociale delle persone con disabilità”,
realizzato nell’ambito dell’Anno Europeo delle persone
con disabilità, per conto del ministero del Welfare,
e oggi accessibile a tutti all’indirizzo www.welfare.gov.it/siva.
Obiettivo dell’accordo era quello di coordinare al meglio
i rispettivi ambiti di impegno; di mettere in comune
know-how ed esperienze; di sviluppare standard comuni
per la raccolta e distribuzione delle informazioni;
di superare le barriere linguistiche che ostacolano
l’accesso dell’utente alle informazioni estere, migliorando
l’accessibilità delle informazioni alle persone disabili.
L’accordo di Dublino ha permesso in questi mesi la costituzione
di un’associazione denominata Alliance of Assistive
Technology Information Providers e ha generato un primo
frutto concreto che risponde al nome di “EASTIN”: la
sigla significa “European Assistive Tecnology Information
Network”, ovvero Rete Informativa Europea sulle Tecnologie
di Ausilio.
EASTIN rappresenta il primo progetto nato grazie alla
collaborazione con i partner esteri e - a conferma della
sua validità – è stato selezionato per ricevere un finanziamento
dalla Commissione Europea: ciò nell’ambito del programma
“eTen” (Trans European Telecommunication Networks),
un’iniziativa comunitaria dedicata allo sviluppo di
servizi transnazionali varati sulle tecnologie dell’informazione
e della comunicazione.
Il progetto punta a mettere in rete le banche dati già
esistenti su Internet in sei Paesi europei (Italia,
Gran Bretagna, Germania, Spagna, Olanda e Danimarca),
risolvendo nel contempo i complessi problemi legati
alla varietà di piattaforme tecnologiche, agli standard
di classificazione, al modo di presentazione dei contenuti,
e soprattutto alle barriere linguistiche: il tutto con
l’obiettivo di fare in modo che qualunque cittadino
di ogni Stato europeo possa vedere tutti questi servizi
come parte di una stessa rete nella quale egli possa
navigare nella propria lingua e accedere a quell’immenso
patrimonio di informazioni, conoscenze ed esperienze
di cui dispongono nel complesso i vari partner.
La Fondazione Don Carlo Gnocchi, oltre a rappresentare
l’Italia, è il project leader di questa iniziativa,
che risulta affidata nel suo complesso alla responsabilità
del sottoscritto. Gli altri partner sono: in Germania,
l’Istituto Tedesco dell’Economia di Colonia, che porta
l’esperienza della notissima Banca Dati REHADAT (www.rehadat.
de); in Olanda, l’Istituto di Ricerca in Riabilitazione
(IRV) di Hoensbroek, che ha recentemente varato il portale
Hulpmiddelenwijzer (letteralmente “l’esploratore degli
ausili”); in Danimarca, il Centro Danese per gli Ausili
per la Riabilitazione e l’Educazione, che porta l’esperienza
della lunga tradizione di collaborazione tra i Paesi
scandinavi in tema di tecnologia e disabilità; in Spagna,
il Centro Statale per l’Autonomia Personale e gli Ausili
(CEAPAT), organo del ministero degli Affari Sociali
che ha il compito di coordinare le politiche e gli sviluppi
tecnici nel settore degli ausili e dell’accessibilità;
in Gran Bretagna, la Disabled Living Foundation, dal
1965 centro di riferimento a livello nazionale nel settore.
Il progetto EASTIN ha preso avvio il 1° marzo e avrà
una durata di 18 mesi.
Da segnalare che già il 4 e 5 marzo scorsi si è svolto
a Milano, nella sede del SIVA della Fondazione Don Gnocchi,
l’incontro di inizio progetto durante il quale sono
state poste le basi operative per il lavoro che dovrà
essere svolto nei prossimi mesi: fondamentale sul versante
operativo sarà soprattutto la “validazione sul campo”
di quanto è stato prospettato sulla carta, ossia la
verifica di quanto tale rete sarà in grado di rispondere
– nelle varie fasi della sua evoluzione – ai bisogni
informativi degli utenti diretti (persone disabili e
loro familiari), degli operatori professionali e delle
aziende produttrici o distributrici di ausili. Le prossime
tappe del progetto prevedono, tra l’altro, una serie
di incontri tecnici tra i partner (da programmare a
rotazione nei rispettivi Paesi) e dei workshop nazionali
dedicati alla presentazione del progetto al pubblico.
Nel settembre 2005, al termine del progetto, è infine
previsto un grande seminario internazionale per il lancio
ufficiale della rete “Eastin”, che si svolgerà contemporaneamente
in sedi diverse nei vari Paesi, con collegamenti “in
videoconferenza” tramite internet.
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