Si stanno facendo passi importanti verso una nuova cultura
della diversa- abilità. Questo Anno Europeo dei disabili
rappresenta senza dubbio una occasione importante, un
forte richiamo affinché certi processi ormai necessari
si accelerino e diventi concreto quello che fino ad oggi
è stato enunciato come principio base. Le difficoltà sono
ancora tante, tanti sono ancora i problemi da risolvere,
ma si vedono degli spiragli davvero incoraggianti. Pensiamo,
ad esempio, ai tanti laboratori teatrali che vedono le
persone diversamente abili protagoniste del palcoscenico,
attori che mettono in scena emozioni e abilità straordinarie;
pensiamo alle tante esperienze di inserimento lavorativo
di disabili e ai successi ottenuti da atleti con abilità
differenti.
Gli episodi sconfortanti non
mancano:come l’insegnante che non fa partecipare i suoi
alunni ad un concorso sul valore della diversità, perché
nella sua classe non ci sono ragazzi disabili. Come se
la diversità non li riguardasse, come se la disabilità
fosse qualcosa da tenere lontana dalla nostra vita “normale”.
Senza pensare che invece tutti noi siamo disabili in qualcosa,
che siamo ognuno portatore di una diversità, in quanto
esseri umani con esperienze e caratteristiche differenti.
Far crescere i nostri bambini con questa consapevolezza,
educarli al valore della diversità è un dovere di civiltà
che dobbiamo prendere molto sul serio.
In questo numero di “D.A.” ci occupiamo proprio del tema
“formazione” sotto più punti di vista. Presentiamo alcuni
contributi molto interessanti sull’integrazione scolastica:
questo è un settore sul quale occorre lavorare con attenzione,
in particolare per la formazione professionale degli insegnanti,
chiamati a svolgere un ruolo fondamentale sotto il profilo
culturale e sociale. Ma parliamo anche di “scuola in ospedale”
e di “formazione a distanza”, una nuova frontiera che
appare sempre più alla nostra portata: le numerose iniziative
dell’e-learning stanno sviluppando un nuovo settore produttivo,
l’industria della conoscenza, che è destinata ad avere
un grande impatto a livello mondiale.
Un processo che occorre governare, affinché questo mercato
non diventi selvaggio, ma sia davvero uno strumento per
la garanzia delle pari opportunità nel campo della formazione
e, quindi, dell’occupazione. Si sofferma su questo argomento
anche il contributo del Ministro per l’Innovazione e le
Tecnologie, Lucio Stanca: l'accesso alle tecnologie digitali
rappresenta una crescente opportunità di conoscenza, istruzione,
lavoro, informazione, intrattenimento e acquisisce sempre
maggior importanza nel modo di vivere, di lavorare e di
apprendere. Il pieno utilizzo delle tecnologie oggi si
può quindi considerare un diritto primario per tutti i
cittadini, nessuno escluso.
Parliamo di innovazione, di nuove tecnologie. Questo numero
di “D.A.” contiene uno Speciale sul “Premio Sapio per
la Ricerca Italiana 2003”: perché la ricerca scientifica
è il motore indispensabile per individuare strumenti e
soluzioni per l’elevazione della qualità della vita, per
superare limiti, per abbattere barriere.
Il Premio Sapio è un’iniziativa esemplare perché ha l’obiettivo
di valorizzare ricercatori e studiosi che si impegnano
ogni giorno per mettere a disposizione di tutti noi nuove
opportunità, per la nostra salute,per l’ambiente che ci
circonda. Per vivere meglio, nella diversità che ci appartiene.