LE DIVERSE ANIME DELL'INNOVAZIONE

art_8Bio4Dreams è il primo incubatore italiano a capitale interamente privato, che si posiziona quale punto di congiunzione nella rete dei centri di eccellenza della ricerca e innovazione nelle Scienze della Vita, a livello internazionale.
Di Roberto Vittadini, Responsabile dell'Innovazione - Bio4Dreams

Bio4Dreams SpA, lanciato al Mudec a febbraio 2018, è nato con vocazione internazionale e oggi ha alcune sedi in Italia, tra le quali una nel campus scientifico OpenZone, a Bresso (MI), dove sono ubicati sia gli uffici direzionali ed operativi, sia alcuni Laboratori di Ricerca (laboratorio cellulare, laboratorio di biologia molecolare, laboratorio di materiali avanzati). Recentemente è stata attivata una sede a Trento, presso il Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo, sede strategica per Bio4Dreams, che segue la partnership siglata a febbraio 2018 con HIT (Hub Innovazione Trentino), realtà leader in Italia nell’ambito delle Scienze della Vita, che mette in rete poli di eccellenza mondiale nelle biotecnologie come il CIBIO di Trento (Centre for Integrative Biology).

Sono inoltre previste, a brevissimo termine, aperture di sedi nazionali (Napoli, già nel corrente mese di ottobre, Siena, Villa Guardia- Como) ed europee (Polonia, Finlandia, Ungheria). In Bio4Dreams sono confluite esperienze imprenditoriali di successo nel mondo Life Sciences, connotate da network internazionali di centri di ricerca di eccellenza e di competenze nei settori pharma, biotech, health care.

Queste diverse anime, rappresentate dai soci fondatori, fanno sì che Bio4Dreams si possa avvalere di straordinarie competenze multidisciplinari che apportano visione strategica, scientifica e operativa in grado di supportare al meglio le più innovative idee imprenditoriali nelle Life Sciences. Bio4Dreams è una SpA a capitale interamente privato. Questa è stata una scelta determinante per i soci. Tale scelta si fonda, da un lato, sulla libertà di poter scegliere e valutare i progetti in modo indipendente, focalizzandosi solo su scienza e mercato; dall’altro, sulla volontà di posizionare Bio4Dreams quale soggetto terzo rispetto agli altri attori presenti nel sistema.


Creare una rete delle Scienze della Vita in Italia
Nato dall’esperienza ventennale del network di aziende che fanno capo a Sanipedia nello sviluppo e nell’accompagnamento di startup e spin off universitari, Bio4Dreams ha oggi consolidato una rete a favore non solo delle startup partecipate e/o incubate, ma anche degli attori di rilievo, pubblici e privati, già attivi nel circuito della promozione della ricerca italiana per i quali sono molte le difficoltà e gli ostacoli da superare per mettersi in rete tra loro e portare a valore le nuove idee imprenditoriali.

È per noi un grande vantaggio la capacità di riuscire a mettere insieme le figure e gli attori più adatti per un certo tipo di progetto. Mi sento di dire che il nostro punto di forza è proprio quello di non volere replicare infrastrutture e concetti esistenti, ma sforzarsi piuttosto di massimizzare il grandissimo valore che c’è in Italia e in Europa.

Nel nostro Paese spesso si tende a replicare iniziative simili a livello regionale e locale, ma il sistema sarebbe più efficace se si riuscisse a mettere a sistema tutte queste risorse. Il problema della frammentazione tipica del sistema Italia, non è certo nuovo, e va di pari passo con l’altro atavico problema nazionale, la burocrazia, che spesso risulta un grande ostacolo per l’attrattività degli investimenti e frena molti dei nostri ricercatori a rimanere in Italia, o a tornarvi. Gli scientist italiani sono i primi a voler tornare e dietro a loro s’innescherebbe un circolo virtuoso che farebbe arrivare in Italia anche tutto quello che c’è al contorno, come ad esempio venture capitalist o business angels.

Siamo già diventati molto più attrattivi rispetto a qualche anno fa, ma c’è ancora molto da fare. Bisogna puntare ad avere un interscambio e una circolazione rapida, non meccanismi farraginosi che rallentano tutto.

Ancor di più nel settore delle scienze della vita, che presenta una serie di peculiarità rispetto ad altri campi. Dipendenti dalla necessità di avere rilevanti capitali, dai tempi di sviluppo, generalmente molto lunghi, dalla conoscenza derivante da diversi anni di ricerca, studio e lavoro, da strutture universitarie nelle quali si formano i ricercatori.


Make Science, Think Business
Mettere in rete le infrastrutture necessarie a supportare l’innovazione non basta: il team di Bio4Dreams sottolinea anche la necessità di superare la mentalità tipica di molti ricercatori, professori e università italiani, di rimanere chiusi nei contesti accademici e commettere troppo spesso l’errore di credere che saranno la qualità dei dati e della ricerca a convincere, da soli, gli investitori e il mercato, a prescindere da come vengano presentati, da chi e con che modalità. Troppo spesso si dimentica che anche nella ricerca, come nel mercato e nella finanza, vincono le persone e, quasi sempre, strutturare correttamente la propria idea e sapere come e quando approcciarsi agli investitori e al mercato, risulta più di valore dei dati che si portano a supporto dell’idea stessa. È da qui che nasce lo slogan che accompagna il nuovo incubatore: “Make science, Think business”.

Abbiamo voluto dedicarci alle scienze della vita perché il know how dei soci e del team gravita attorno a questo settore e ci permette di comprendere bene le necessità di chi vuole fare impresa. Gli startupper, però, mancano spesso di competenze più tipicamente legate al business, al mercato e alla gestione aziendale o del tempo necessario per mettere insieme in modo efficace tutti gli interlocutori di cui hanno bisogno. È ancora molto raro che qualcuno con una forte formazione scientifica e competenza nella ricerca e sviluppo sia anche in possesso di un MBA.

Per sopperire questa mancanza, la filosofia di Bio4Dreams prevede di attivare solo i servizi realmente necessari a supportare la neonata startup, in un’ottica di personalizzazione che parte in primo luogo da un’attenta valutazione della composizione del gruppo di scienziatiimprenditori e delle motivazioni che li muovono nell’impresa. «Poniamo grande attenzione nell’aiutarli a comprendere e valutare non solo gli aspetti della loro tecnologia, ma come essa s’interfaccia con il mercato diventando un prodotto o un servizio. Non sempre ha le carte in regola per farlo, ottimi progetti di ricerca da un punto di vista scientifico non sono pronti per il mercato, non hanno un mercato in questo momento, oppure sono troppo indietro e nel momento in cui arriverebbero sul mercato sarebbe già troppo tardi», spiega Pietro Conti, Amministratore Delegato di Bio4Dreams.


Integrare è meglio che replicare
art8_bIl modello operativo di Bio4Dreams prevede di inserirsi nel contesto della generazione d’innovazione in modo complementare anziché competitivo. Il risultato aggiunge valore a tutti gli attori esistenti, dagli uffici di technology transfer alle università, dai centri di ricerca alle aziende farmaceutiche o biotecnologiche. E anche a realtà che operano in settori limitrofi alle scienze della vita.

Siamo rimasti sorpresi da quanto ben disposto sia il sistema nel volersi mettere d’accordo: questo è sintomatico di un chiaro bisogno.

Oggi nessuno da solo va da nessuna parte, soprattutto quando una realtà come l’Italia, ma anche come l’Europa, si confronta con realtà molto più strutturate dal punto di vista dell’innovazione come Israele o gli Stati Uniti.


Il percorso d’incubazione
Un tipico percorso d’incubazione parte dalla fase very early, che spesso coinvolge il team di ricerca senza che la startup sia già stata costituita, durante la quale l’idea è valutata da un punto di vista sia scientifico che di mercato dalla rete di key opinion leaders di Bio4Dreams.

Dopo i primi tre mesi iniziali di triage, i progetti selezionati accedono al programma di boost, durante il quale per sei mesi la startup lavora fianco a fianco con il team di Bio-4Dreams per affinare l’idea e rafforzare la squadra della startup.

Durante questa fase, le startup diventano il case study di se stesse e il supporto che ricevono è molto più pratico e personalizzato. Il risultato è un business plan strutturato, che affronta in modo dettagliato tutti i futuri passaggi e le strategie necessarie a sviluppare la nuova azienda.

Da qui parte l’ultima fase del viaggio, il vero e proprio programma d’incubazione della durata di due-tre anni che vede implementate nei fatti tutte le strategie esposte nel business plan. Tra i primi passi, fondamentale è la definizione della soglia minima di asset, di dati e di proprietà intellettuale che la startup deve raggiungere per arrivare nei radar di chi copre gli step successivi, soprattutto dal punto di vista finanziario.

Oltre a valutare internamente la possibilità di investimento nelle startup, Bio- 4Dreams presenta le startup e i progetti a club di venture capitalist e business angel, a diversi stadi del loro sviluppo.


Il network di Bio4Dreams e i progetti per il futuro
Le attività di Bio4Dreams coprono specifici mercati verticali legati all’ageing, nei quali il team dell’incubatore vanta un’esperienza e un network di esperti, costruiti nell’arco di un trentennio. Questi includono le neuroscienze, il cardio-vascolare, l’oftalmologia, la reumatologia e le patologie metaboliche.

La volontà di fare rete è testimoniata dal fatto che Bio4Dreams ha già siglato numerosi accordi strategici, con partner industriali come IBM, con professionisti nella gestione della proprietà intellettuale come Jacobacci&Partners, con centri di innovazione pubblici e privati (HIT a Trento, Toscana Life Sciences, Materias a Napoli, Unicredit Start Lab), con content providers e centri internazionali, come l’Università di Helsinki, in Finlandia, con l’Università di Pècs in Ungheria, con YouNick di Poznan in Polonia. Accordi sono in corso di negoziazione anche con altri centri europei, come pure negli Stati Uniti e nella lontana Cina. Secondo la nostra filosofia, Bio4Dreams è anzitutto modus operandi e non tanto un’entità fisica.

In altre parole, non siamo un player di real estate e non abbiamo spazi proprietari. Questo per noi è un elemento distintivo forte: abbiamo la possibilità e la flessibilità di accogliere fisicamente le startup solo quando hanno bisogno di spazio. E soprattutto abbiamo a disposizione gli spazi laddove possono servire alle startup: se una startup ha più ragione di essere in un certo luogo, perché può avere accesso, in virtù delle nostre partnership, alle strutture e laboratori dell’Università o di un altro partner, ha senso che sia fisicamente incubata ove le sue esigenze possono trovare migliore soddisfazione.

In definitiva, Bio4Dreams non è un incubatore tradizionale, dove si fanno call for ideas e si erogano premi in denaro; noi diamo ai ricercatori e agli startupper non tanto la capacità di sopravvivere qualche mese in più con un piccolo finanziamento, ma piuttosto la capacità, il supporto, le metodologie, la mentalità, l’ecosistema e il network che possono rimanere sempre con loro e che possono dare alla loro idea imprenditoriale una vera chance in più.


BrainDTech: microRNA per la diagnosi precoce delle patologie del cervello
Esistono oltre 400 malattie neurologiche o neurodegenerative e, per la maggior parte di esse, la diagnosi avviene osservando i sintomi clinici, quando il danno a livello cellulare è già avvenuto. La startup innovativa BrainDTech SpA nasce nel luglio 2016 per affrontare questo problema e sviluppare un sistema predittivo rivoluzionario, specifico e di semplice applicazione, basato su un meccanismo molecolare recentemente scoperto e brevettato da BrainDTech SpA, che si evidenzia nelle prime fasi della neuroinfiammazione, quando la neurodegenerazione non ha ancora causato la manifestazione clinica. L’idea di BrainDTech SpA nasce dalle ricerche di un giovane neuroscienziato, Fabio Bianco, con laurea in biotecnologia, dottorato in farmacologia ed esperienza ultradecennale nel mondo biotech e medtech non solo come ricercatore, ma anche come imprenditore.

Infatti, oltre ad essere CEO di BrainDTech SpA e Responsabile Scientifico di Bio4Dreams SpA, Fabio ha fondato nel maggio 2007 Neuro-Zone Srl, che fornisce servizi ad aziende pharma/biotech focalizzati su sistemi cellulari fisiologicamente rilevanti, piattaforme di analisi altamente innovative e prodotti tecnologicamente avanzati per rendere le fasi di screening dei nuovi farmaci più veloci, meno costose e corredate di maggiori informazioni. BrainDTech SpA si basa su una scoperta scientifica, formalizzata nel relativo brevetto, che riguarda le cellule della microglia e il sistema immunitario del cervello. “Quando c’è uno stato di infiammazione queste cellule rilasciano delle particelle, le microvescicole, che possono essere isolate da liquidi biologici come liquor o sangue” spiega Bianco. Dentro queste microvescicole ci sono i microRNA e il contenuto in microRNA cambia a seconda del contesto patologico. BrainDTech fa una specie di fotografia per ogni patologia: possiamo vedere quali sono i gruppi di microRNA che caratterizzano una patologia piuttosto che un’altra. Questa scoperta può servire sia per la diagnosi precoce, prima della comparsa dei sintomi clinici, sia per lo sviluppo terapeutico, cioè per supportare gli studi clinici con l’identificazione di marcatori affidabili e quantitativi per capire se uno studio clinico sta avendo effetto.

BrainDTech SpA attualmente sta svolgendo, da un lato, una serie di studi clinici su diverse patologie, in collaborazione con Istituti di ricerca di fama internazionale quali l’Istituto Neurologico Besta, Oxford, Cambridge, King’s College e, dall’altro, degli sviluppi tecnologici con partners industriali quali il laboratorio di Precision Diagnostics di IBM Research.



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