Ancora una testimonianza
su luoghi in cui il limite è rappresentato dalla malattia,
dalla mancanza delle più elementari condizioni per costruirsi
un futuro. Un limite che però può essere almeno in parte
superato grazie a programmi di aiuto che mirano non ad
assistere, ma a dotare le popolazioni di strumenti propri
per crescere, per gettare le basi di un progressivo sviluppo.
Presentiamo una iniziativa esemplare avviata in Africa,
con l’obiettivo di fornire ai giovani la formazione necessaria
al miglioramento della propria vita e delle prospettive
del loro Paese. L’attività del volontariato e la solidarietà
di privati e aziende italiane, sono gli elementi fondanti
del progetto Africa Salus, che punta da un lato a migliorare
le condizioni di salute di queste popolazioni e dall’altro
ad educare i giovani per renderli capaci di contribuire
allo sviluppo del luogo in cui vivono.
L’emergenza più forte
in Africa, da affrontare immediatamente, riguarda la salute:
le molte malattie presenti in forma endemica, oltre a
degradare le condizioni di vita, distruggono tutte le
risorse della popolazione, uccidono gli uomini abili al
lavoro, creano disabili che pesano ancora di più sulla
società già allo stremo.Tra le molte iniziative di aiuti
quelle volte alla educazione e formazione dei giovani
sono certamente quelle che hanno dato la migliore risposta
alla esigenza di modificare all’origine le condizioni
di vita e la possibilità di sviluppo economico della popolazione.
Africa:
educazione e formazione contro il limite
Lorenzo
Papetti
L’Ing. Papetti lavora da anni in Africa
ed
è tra i fondatori della Associazione
AFRICA SALUS
Un incontro. Una scintilla ... e si accende la miccia:
in quattro battute il programma è fatto e nasce ... AFRICA
SALUS. L’incontro è quello con il Prof. Emidio Grisostomi
Travaglini, chirurgo ortopedico, che coniuga la professione
con una profonda esperienza di volontariato in Africa.
L’idea è all’apparenza semplice: mettere a frutto l’esperienza
professionale del Prof. Grisostomi con l’attività imprenditoriale
che lo scrivente svolge da anni nei Paesi in via di sviluppo,
utilizzare tutte le sinergie possibili per organizzare
una attività di sostegno e servizio a favore di varie
iniziative già esistenti di volontariato in Africa, specificatamente
nei settori della formazione e della sanità.
Tra le molte iniziative di aiuti in Africa, quelle volte
alla educazione e formazione dei giovani sono certamente
quelle che hanno dato la migliore risposta alla esigenza
di modificare all’origine le condizioni di vita e la possibilità
di sviluppo economico della popolazione, riducendo l’emigrazione
e creando le premesse per uno Stato democratico. Egualmente
importante per lo stesso scopo è l’esigenza di affrontare
immediatamente l’emergenza salute: le molte malattie presenti
in forma endemica, tubercolosi, polio, AIDS, etc…, oltre
a degradare le condizioni di vita, distruggono tutte le
risorse della popolazione, uccidono gli uomini abili al
lavoro, creano disabili che pesano ancora di più sulla
società già allo stremo.
Quindi Educazione e Salute: queste le linee di intervento
su cui intendiamo operare. Ma come mettere a frutto le
esperienze già maturate singolarmente per svolgere l’attività
scelta? In primo luogo utilizzare tutte le conoscenze
in Italia per reperire apparecchiature mediche, attrezzature
ospedaliere, medicinali, attrezzature didattiche, computers,
audiovisivi, macchinari da ufficio, tutte in buono stato
ed a costo zero, come donazioni da Enti Ospedalieri, scuole,
imprese pubbliche e private. Tutti sappiamo che la nostra
società produce una quantità notevole di surplus la necessità
di aggiornare le macchine e le attrezzature con altre
di più elevata tecnologia determina un turnover rapido
con in più il problema di smaltire le macchine obsolete
talvolta ancora in ottime condizioni. Quindi, primo obiettivo
è la creazione di una banca dati ed un sistema informativo
capillare che permettano di disporre di quanto più materiale
possibile in buone condizioni.
Questo materiale però va ritirato presso il donatore,
collaudato, quasi sempre revisionato, e finalmente trasportato
in un magazzino adatto allo stoccaggio dove conservarlo
adeguatamente. Questo è il primo grande scoglio, perchè
si richiede un costo considerevole per i trasporti, e
lo stoccaggio, ed una attività di volontariato per seguire
ed organizzare le varie fasi di selezione, revisione,
etc., che assorbe molte energie. Poi viene la necessità
di creare una banca dati delle richieste da parte delle
iniziative in corso, con tutte le informazioni che permettano
di valutare i singoli progetti e necessità in dettaglio.
Questa è forse la fase più semplice: le richieste infatti
arrivano a pioggia! Da ultimo, e questa è forse la fase
più difficile, impegnativa in risorse umane e costosa,
viene la spedizione verso i vari progetti, l’importazione
nel Paese di destino, il trasporto dal porto di arrivo
alla destinazione finale in genere molto distante dal
porto stesso . Questa parte dell’operazione è di gran
lunga la più costosa arrivando quasi sempre a superare
il valore stesso dei beni inviati: anche per tale motivo
è importante inviare solo merci praticamente nuove che
diano garanzia di affidabilità nell’utilizzo.
In questa fase l’esperienza derivante dal lavoro già svolto
in questi Paesi diventa preziosa per contenere i costi,
come ad esempio utilizzare agenti e trasportatori locali
contattati direttamente nel Paese di destino senza intermediari,
e superare gli ostacoli burocratici che sono innumerevoli
e a volte imprevedibili. Basti pensare che alcuni stati
come l’Etiopia vietano l’importazione di medicinali e
apparecchiature mediche che non facciano parte di un programma
e relativo elenco già approvato dal Governo, e per tutti
gli altri beni vogliono sia comunque pagata la tassa di
importazione che è molto elevata, come se si trattasse
di beni per il commercio, senza riguardo alcuno per il
fatto che sono donati. Per fare fronte alle spese sopradette
l’Associazione AFRICA SALUS deve fare ricorso alle quote
versate dai soci ed ai contributi che possono arrivare
da privati ed enti disposti a collaborare alla iniziativa
facendosi eventualmente carico di una spesa finalizzata,
come ad esempio la spedizione di un container dall’Italia
a destino. Inoltre è essenziale la collaborazione degli
operatori che già lavorano con l’Africa per utilizzare
possibili spazi vuoti nelle loro spedizioni. La propaganda
informativa e l’azione in tal senso di tutti i soci diventa
essenziale e bisogna anche tenere presente che, in qualità
di ONLUS, l’Associazione può rilasciare ricevuta degli
aiuti ottenuti, deducibile fiscalmente da parte del donatore
privato o ente che sia. I progetti più significativi cui
si è già collaborato finora con l’invio di attrezzature,
mezzi e volontari sono i seguenti: