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Secondo un’indagine condotta dal Ministero della Sanità sudanese sono più di 13.000 i pazienti che in Sudan necessitano di una sostituzione valvolare; nelle grandi città il 25% delle persone con più di 60 anni soffre di patologie alle coronarie. Il Centro di cardiochirurgia di Khartoum nasce per fornire assistenza a malati che non hanno altre possibilità di essere operati gratuitamente da un’equipe altamente specializzata.
IL PROGETTO ::..
Il Centro di Cardiochirurgia, battezzato Salam, che in arabo significa pace, sorgerà sul Nilo Azzurro in un villaggio a 20 chilometri da Khartoum, capitale del Sudan, e servirà un’area vasta tre volte l’Europa abitata da 300 milioni di persone. Potranno essere curati, oltre ai pazienti sudanesi, i malati che vivono nei nove Stati confinanti con il Sudan: Ciad, Egitto, Eritrea, Etiopia, Libia, Kenya, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Uganda. Il Centro sarà dotato di 3 sale operatorie, 15 posti di terapia intensiva, 16 di terapia sub-intensiva, corsia di 36 letti, oltre a una foresteria per ospitare i parenti dei pazienti; pronto soccorso, ambulatori, tomografia computerizzata, sala di emodinamica, radiologia, ecografia, banca del sangue, laboratori e fisioterapia. Il Centro fornirà assistenza cardiochirurgica gratuita a tutti i pazienti, senza alcuna discriminazione politica, ideologica, sociale, etnica o religiosa. Potranno essere eseguiti ogni anno 1.500 interventi di cardiochirurgia su pazienti adulti e pediatrici. Il Centro sarà collegato ad ambulatori dislocati nei nove Paesi confinanti con il Sudan, che verranno utilizzati per la selezione dei pazienti che necessitano di intervento chirurgico e per il followup a distanza. Emergency garantirà il trasporto aereo dei pazienti da e per il Centro.


LO STAFF ::..

Un team internazionale di oltre 50 specialisti avrà la responsabilità del Centro dal punto di vista clinico, gestionale, amministrativo. Lo staff internazionale avrà anche il compito di formare il personale sudanese in vista della progressiva autonomia del Centro.


I COSTI ::..
I costi di costruzione ed equipaggiamento del Centro e delle Cliniche satelliti e i costi di funzionamento del Centro per il primo anno di attività, sono previsti in circa 20 milioni di euro. I lavori dovrebbero terminare entro l’estate. L’inizio delle attività cliniche è previsto entro il 2006.


I PARTNER
::..
La prima fase del progetto è partita grazie al sostegno economico di: Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Compagnia di San Paolo, Provincia di Venezia, Regione Toscana e Telecom Progetto Italia.


Chi è Emergency ::..
Emergency è nata a Milano nel 1994 con lo scopo di fornire assistenza medico-chirurgica alle vittime delle guerre e, soprattutto, delle mine antiuomo, costruendo e gestendo ospedali nelle zone maggiormente colpite. In undici anni quasi due milioni di volte Emergency ha potuto rispondere a persone ferite o malate che le hanno chiesto aiuto: nel nord Iraq, dove sono attivi due Centri Chirurgici, ora gestiti dalle autorità locali, e un Centro Riabilitazione e Protesi; in Cambogia, a Battambang, una delle aree più minate del mondo; in Afganistan, nella capitale Kabul, nel sud, a Lashkar-gah e nella valle del Panshir, dove oltre all’all’ospedale è attivo anche un Centro Maternità; in Sierra Leone, dove Emergency ha costruito e gestisce il Centro Chirurgico e l’ambulatorio pediatrico di Goderich, vicino alla capitale Freetown. Spesso in questi Paesi Emergency rappresenta l’unico punto di riferimento per un’assistenza chirurgica specializzata e gratuita. Nel 1994 ha avviato la sua attività a Kigali, in Ruanda; nel 2000 ha realizzato un intervento ad Asmara, in Eritrea. Nel 2003 e nel 2004 a Jenin, in Palestina, a Medea, in Algeria e a Katumbela, in Angola. Nel 2005 sono stati avviati interventi in Sri Lanka per la ricostruzione di un villaggio distrutto dallo tsunami, e in Nicaragua per l’apertura di un Centro pediatrico nella capitale Managua, prevista per la fine del 2006. Attualmente in Sudan è in corso un programma molto articolato che prevede la costruzione di un Centro di cardiochirurgia a Khartoum che sarà operativo dall’autunno 2006; un Centro di chirurgia d’emergenza ad Al Fashir, capitale del nord Darfur i cui lavori si sono conclusi a luglio 2005; un intervento di assistenza pediatrica nel campo profughi di Mayo, alla periferia di Khartoum, avviato a novembre 2005. Parallelamente alle attività di carattere sanitario, in Italia Emergency promuove iniziative e campagne di solidarietà, di sensibilizzazione e di diffusione di una cultura di pace: dalla prima campagna, sfociata poi nel 1997 nella legge per la messa al bando delle mine antiuomo fino alle successive contro gli interventi militari in Afganistan e in Iraq.










 
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A cura di:

Emergency
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