Chi è l’Energy Manager? Conosciamo meglio questa figura
professionale, il responsabile per la conservazione e l’uso
razionale dell’energia, introdotta in Italia dalla legge
10/91.
Ai sensi dell’articolo 19 della
Legge 10/91 tutti i soggetti
consumatori di energia, pubblici
o privati, con consumi annui,
espressi in tonnellate equivalenti di
petrolio, che superano le seguenti
soglie:
• settore industriale 10.000 tep anno;
• altri settori (terziario e Pubblica
Amministrazione) 1.000 tep anno
sono obbligati, ogni anno, ad effettuare
la nomina dell’Energy Manager.
Ricordiamo che 1 TEP rappresenta praticamente
il calore sviluppato bruciando
una tonnellata di petrolio e corrisponde
a circa 1,3-1,4 t di carbone,
1.200 mc di gas naturale, 4.500 Kwh
elettrici.
Gli energy manager operanti in Italia
sono circa 2.100:
• 860 nei settori energia, agricoltura ed
industria;
• 840 nel settore residenziale, servizi e
Pubblica Amministrazione;
• 380 nel settore dei trasporti.
Ci sono difficoltà soprattutto negli Enti
Locali.
Un comune con più di 10.000 abitanti
presenta consumi energetici superiori ai 1.000 TEP (circa 1.500.000
Euro/anno).
Tenendo conto che in Italia comuni
con queste caratteristiche di consumi
sono circa 1.064, le 127 nomine effettuate
rappresentano solo il 12%.
Funzione primaria dell’Energy
Manager
Nella Legge 10/91 viene indicato che la
principale funzione del Responsabile
per la conservazione e l’uso razionale
dell’energia consiste nella predisposizione
di bilanci energetici e nel supporto
al decisore sulle scelte da effettuare
al fine dell’uso efficiente dell’energia.
L’incarico di responsabile per la conservazione
e l’uso razionale dell’energia,
può essere svolto sia da un dipendente,
sia da un consulente esterno.
Per diventare energy manager ed essere
inseriti nell’elenco (si evidenzia che
non si tratta di un albo!) curato e gestito
dalla FIRE (Federazione Italiana per
l’Uso Razionale dell’Energia) per incarico
del Ministero delle Attività
Produttive, occorre essere nominati da
un soggetto, non necessariamente
sottoposto all’obbligo.
Quando, il soggetto deve attuare
e comunicare la nomina del Responsabile per la Conservazione e
l’Uso Razionale dell’Energia (Energy
Manager)?
La comunicazione deve essere effettuata
entro il 30 aprile di ogni anno utilizzando
il modulo All. 1 alla circolare n.
226/F - Legge 10/91 e deve essere ripetuta
annualmente.
Il soggetto (pubblico o privato) tenuto
alla nomina dell’E.M ne comunica il
nominativo al MICA (ora MSE,
Ministero per lo Sviluppo Economico)
tramite la FIRE (Federazione Italiana
per l’Uso Razionale dell’Energia).
L’Energy Manager si trova spesso di
fronte alla scarsa attenzione alle questioni
energetiche da parte di Enti ed
Aziende.
Deve quindi far leva su:
• Convenienza economica
• Rispetto della normativa ambientale
• Rispetto della normativa in genere
• Aspetti legati alla sicurezza
• Manutenzione ordinaria e straordinaria.
L’ENERGY MANAGER: DALLA FUNZIONE
PRIMARIA ALLE NUOVE FUNZIONI
Il ruolo e le funzioni dell’Energy
Manager sono in continua evoluzione
a causa dei cambiamenti dei Mercati
Energetici e, più in generale, della
società.
L’Energy Manager odierno dovrebbe:
• conoscere approfonditamente i consumi
ed i flussi energetici della propria
realtà e attivare la contabilità
energetica nella propria struttura,
addebitando i costi alle singole utenze
rilevanti;
• interfacciarsi ed integrarsi con chi
gestisce ed organizza i processi ed il
personale, al fine di dare il giusto
peso all’energia nelle scelte aziendali;
• contrattare le migliori condizioni di
fornitura dei vettori energetici nel
libero mercato;
• predisporre i programmi di sensibilizzazione
ed educazione del personale
aziendale;
• preparare studi di fattibilità e progetti
preliminari in campo energetico;
• predisporre i programmi di sensibilizzazione
ed educazione del personale
aziendale;
• saper convincere i decisori a realizzare
progetti di razionalizzazione energetica;
• analizzare e valutare i progetti presentati
dalle società fornitrici di servizi
energia (ESCO);
• individuare i servizi di manutenzione
e gestione degli impianti in grado di
rendere il funzionamento più efficiente
ed economico;
• mantenersi aggiornato sui principali
sviluppi della congiuntura nazionale
ed internazionale per quanto riguarda
i beni ed i servizi energetici e produttivi
collegati al proprio contesto
operativo;
• saper utilizzare le leggi e normative
ambientali come “driver” di opportunità
relativamente ad interventi sull’uso
efficiente dell’energia e sull’impiego
di Fonti Energetiche
Rinnovabili, microgenerazione e
cogenerazione.
VERSO LA FIGURA PROFESSIONALE
DELL’ECO-ENERGY MANAGER
Perchè è importante l’efficienza energetica
negli usi finali
Risparmiare 1 kWhe presso gli utenti
finali significa risparmiarne circa 3 in termini
di energia primaria equivalente che
alimenta una centrale termoelettrica.
In Italia per produrre un kWh elettrico,
con centrali termoelettriche, si immettono
in atmosfera in media mezzo Kg
di CO2 (anidride carbonica causa dell’effetto
serra).
L’Energy Manager nel nuovo contesto
operativo come attore che contribuisce
ad un sistema energetico nazionale
efficiente
Alla realizzazione di questo sistema energetico efficiente potranno contribuire
da un lato i fornitori di tecnologie
energetiche, dall’altro le ESCO
(Energy Service Company), i distributori
di energia, i venditori e installatori
di tecnologie efficienti, le Regioni e gli
Enti Locali, le associazioni di utenti e
consumatori e le aziende energetiche,
mentre alla fine della catena ci sono gli
utenti finali. In questo contesto operativo,
gli Energy Managers potranno
giocare un ruolo fondamentale di
interfaccia e creazione di sinergie tra gli
attori sopracitati individuando interventi
e promuovendo l’utilizzo di tecnologie
efficienti presso gli utenti finali.
Conseguentemente si aprono nuove
opportunità per la professione
dell’Energy Manager. Queste ed altre
competenze aggiuntive rispetto al passato
richiedono Energy Managers sempre
più specializzati ed aggiornati.
Di
conseguenza l’ENEA, in collaborazione
con FIRE, organizza, su indicazione
della Legge 10/91:
• Corsi di formazione ed aggiornamento
professionale per E.M. (Modulo
base, tipo orizzontale);
• Seminari Integrativi di approfondimento
di temi specifici (tipo verticale).
Inoltre, nell’ambito della propria politica
di collaborazione con altri Enti di
Ricerca, Università e Imprese, l’ENEA
ha aderito, insieme alla FIRE, alla
Convenzione con le Università degli
studi di Milano-Bicocca, di Roma “La
Sapienza”, di Chieti-Pescara e di Bergamo, per la realizzazione di un
Master interuniversitario in Energy and
Environmental Risk Management
(Rischio Tecnologico, Finanziario,
Ambientale nell’Energy Management)
con il supporto dell’AEEG (Autorità per
l’Energia Elettrica e il Gas), del GME
(Gestore del Mercato Elettrico), del GSE
(Gestore Servizi Elettrici) e di Industrie.
Alcuni dati dalla relazione annuale
sulle attività ENEA di formazione per
Energy Manager 2007:
• Nel 2007 ENEA ha effettuato 7 corsi
per Energy Manager nel territorio
Nazionale.
• Il numero totale dei manager, formati
e/o aggiornati nell’anno 2007, è
risultato essere pari a 383.
• Per quanto riguarda il profilo statistico
dei partecipanti ai corsi per Energy
Manager nell’anno 2007, può essere
così suddiviso:
Per titolo di studio:
61% di Ingegneri
5% di Architetti
13% di Lauree varie
11% di Periti Industriali
3% di Geometri
7% vari
Per professione:
39% operanti nelle imprese
25% liberi professionisti
14% operanti nella Pubblica
Amministrazione
9% personale inviato da Unità ENEA
13% vari.