Il Know-how che Sapio ha acquisito nel corso degli anni è oggi a supporto dei principali progetti di ricerca sviluppati da Università, Centri di Ricerca Pubblici e Privati, Enti e Istituzioni. Progetti destinati ad elevare la qualità della vita e a porre solide basi per uno sviluppo più sostenibile.
L’impegno delle imprese nel fare ricerca
è un fattore determinante per lo sviluppo:
un “ovvio” che si scontra spesso con
problematiche concrete, come la scarsità
di finanziamenti e incentivi, e il fatto
che la ricerca nel nostro Paese gode
ancora di poca attenzione. Non ultima,
la crisi che stiamo attraversando: l’attuale
economia è indebolita, l’occupazione
richiede nuove soluzioni, molte attività
sono messe in discussione. Per le imprese
oggi la sfida è proprio questa: investire
nell’innovazione, assecondare il
cambiamento anticipandone i segnali e
traducendoli in servizi e prodotti nuovi.
Una sfida difficile da affrontare ma
necessaria e inderogabile, nell’ambito di
nuove strategie di ampio respiro e a
lungo termine, che hanno bisogno di
un forte sostegno a livello istituzionale.
Ma gli esempi virtuosi non mancano: li
offrono aziende che hanno scelto da
tempo di investire risorse economiche e
umane nella ricerca, inserendo questo
impegno tra gli obiettivi prioritari della
loro attività. Un investimento vincente,
che oggi si rivela più che mai strategico
nel contesto di cambiamento verso la
qualità dello sviluppo che caratterizza
questo nostro tempo. Ambiente e salute
sono i due ambiti sui quali si sta concentrando
l’attenzione a livello internazionale
perché è da questi due parametri
prioritari che passa la qualità della
vita, la sostenibilità, la possibilità di un
mondo migliore per le nuove generazioni.
Parlavamo di esempi virtuosi. Uno
di questi è rappresentato dal Gruppo
Sapio, che opera nel settore dei gas tecnici
e medicinali da oltre 85 anni.
Scopriamo il perché con Massimo
Cardaccia - Direttore Generale del
Gruppo Sapio.
Da piccola azienda monzese nata
come produttore di idrogeno e ossigeno,
a impresa leader a livello
nazionale, che lavora a stretto contatto
con i più importanti enti di
ricerca. Come si fa?
Credendo nel valore della responsabilità
sociale, non spaventandosi mai di
fronte alle difficoltà, investendo in
modo continuo nella ricerca e nell’innovazione.
Di strada ne abbiamo fatta
tantissima e non è stato sempre facile;
tuttavia abbiamo continuato a specializzare
i nostri prodotti e i nostri servizi,
a personalizzare, a credere nell’avanzamento
della tecnologia, cercando
soluzioni innovative da mettere a di -
sposizione del mondo industriale.
L’attenzione al contesto sociale e la sensibilità
per le tematiche che in esso si
sviluppano ci hanno consentito di svolgere
compiutamente il nostro ruolo di
soggetto attivo nella società, offrendo
risposte e soluzioni a vantaggio della
qualità della vita e di un ambiente più
sostenibile.
In che modo i gas contribuiscono
allo sviluppo sostenibile e alla qualità
della vita?
L’utilizzo di gas industriali e loro miscele
è fondamentale per diversi settori dal
chimico al farmaceutico, dall’ambientale
all’elettronico all’alimentare e per l’industria
nel suo insieme. La vocazione
verso l’innovazione e l’impegno nella
ricerca, ci ha permesso tuttavia di andare
molto al di là della semplice fornitura
di gas e di mettere a punto prodotti e
soluzioni tecnologiche innovative per il
mondo industriale, ad esempio per rendere
i processi produttivi più rispettosi
dell’ambiente, e per quello della sanità
attraverso la nostra struttura dedicata
Sapio Life. Inoltre, lo sforzo nel lavorare
in collaborazione con Istituzioni e
Enti di ricerca ha consentito al Gruppo
Sapio di diventare partner e promotore
di progetti all’avanguardia.
Si riferisce in particolare ai progetti
per l’utilizzo dell’idrogeno come
combustibile…
I progetti sono davvero tantissimi e
sarebbe lungo elencarli tutti. Mi piace
citare ZEROREGIO, progetto cofinanziato
dalla Comunità Europea,
che ha previsto la realizzazione delle
infrastrutture e la gestione di flotte di
automezzi dotati di celle a combustibile
alimentate con idrogeno gassoso.
Nell’ambito del progetto a Mantova è
stata realizzata la stazione Agip
Multienergy, la più innovativa stazione
italiana in servizio pubblico per il rifornimento
di carburanti liquidi convenzionali,
gassosi e di idrogeno, per veicoli
a fuel cell. Il Gruppo Sapio ha poi
costituito insieme a partner autorevolissimi
la società consortile Hydrogen Park operativa a Porto Marghera con
l’obiettivo di realizzare interventi strutturali
per rendere operativi progetti di
ricerca e progetti applicativi, finalizzati
alla dimostrazione dei benefici dell’utilizzo
dell’idrogeno come vettore energetico,
ambientalmente compatibile.
Ne è un esempio il Progetto Idrogeno
in Azienda. E’ la sperimentazione
all’interno dello stabilimento Sapio di
Porto Marghera di tecnologie di
microgenerazione di energia elettrica e
calore con celle a combustibile PEM
da 5 kW e di mini impianti di rifornimento
per mezzi alimentati ad idrogeno.
Questo progetto è nato dalla collaborazione
tra Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare,
Regione Veneto, Sapio e Morphic
Exergy. Neo è il primo prototipo di
furgone alimentato a idrogeno, in versione
ibrida (cella a combustibile +
batterie) realizzato in partnership con
Micro-Vett e Arcotronics Fuell Cells.
Inoltre, Sapio partecipa in Sardegna al
Progetto ESTATE: obiettivo sarà la
realizzazione di un laboratorio per la
sperimentazione delle tecnologie di
produzione di energia elettrica da solare
termodinamico a concentrazione.
Compito del Gruppo Sapio è lo studio
di un fluido termovettore innovativo
allo stato gassoso. Come si può vedere
da questi esempi, la ricerca può portare
davvero ad una “rivoluzione” nell’ambito
della mobilità sostenibile, una
rivoluzione richiesta dagli obiettivi di
riduzione dell’impatto ambientale che
i Paesi industrializzati si sono posti
come necessità ormai ineludibile.
Passiamo al settore salute.
Nell’introduzione al Libro Bianco il
Ministro Sacconi dice: un rinnovato
modello sociale orientato a promuovere
l’autosufficienza di ciascuna
persona, di tutte le persone, è essenziale
per ricostruire la fiducia nel
futuro. Un assistenza domiciliare di
qualità rappresenta un tassello
importante in questo quadro…
Sono d’accordo: dobbiamo lavorare tutti
per un modello sociale nuovo che metta
ogni singola persona al centro dell’attenzione,
perché le opportunità siano le
stesse e vengano abbattute sempre più
barriere. SAPIO LIFE negli anni si è
specializzata nel settore del Home Care e
ha allargato la propria attività all’assistenza
e alle cure domiciliari, consolidando il suo ruolo di partner tecnologico
di strutture sanitarie pubbliche e private,
fornendo prodotti, tecnologie e servizi
integrati per il settore ospedaliero.
Qui la qualità del servizio è elemento
determinante per la qualità della vita.
La ricerca nel settore salute deve
essere sostenuta e incentivata…
Abbiamo in Italia tantissimi uomini e
donne che stanno dedicando la loro
vita alla ricerca: è nostro dovere far sì
che continuino con serenità il loro
lavoro e che sempre più giovani trovino
qui le motivazioni necessarie a proseguire
nel loro impegno. Anche su questo
fronte il Gruppo Sapio si impegna
da anni: dall’investimento congiunto di Sapio Life, Angelantoni Industrie e
Integrated System Engineering è nata a
Milano nel 2003 Biorep, società specializzata
nella raccolta, nel trasporto, nel
processamento nella crioconservazione
e nella distribuzione di materiale biologico.
BioRep costituisce un vero e proprio
“service provider” indipendente, in
grado di fornire servizi di stoccaggio
conto terzi, garantendo i più elevati
livelli di qualità e sicurezza. Questi
materiali, a disposizione della comunità
scientifica internazionale, sono indispensabili
per portare avanti studi e
ricerche su patologie che ancora oggi
non hanno cure o terapie efficaci. A
vantaggio della scienza medica e quindi
della nostra qualità della vita.
La “da Vinci Biobank” di Firenze: una infrastruttura di ricerca
internazionale realizzata secondo i più alti standard tecnico scientifici.
E’ stata inaugurata a settembre ed è ora a disposizione del
mondo scientifico e della ricerca la “da Vinci European
BioBank” (www.davincieuropeanbiobank.org), struttura
all'avanguardia operante presso il CERM del Polo scientifico
di Sesto Fiorentino. La biobanca custodirà migliaia di
campioni di fluidi biologici umani; il numero e la tipologia
dei campioni è destinato ad aumentare rapidamente grazie
alle strutture appena realizzate per la crioconservazione.
I campioni depositati in biobanca sono raccolti, trasportati
e conservati secondo precise procedure operative standard,
condivise a livello internazionale: un aspetto fondamentale
per garantire ai ricercatori materiale biologico di qualità,
certificabile grazie ad un sistema informatizzato di gestione,
in grado di consentire la tracciabilità della singola provetta
e del processo in ognuna delle tank e dei frigoriferi
adibiti alla conservazione.
La struttura si distingue come banca realizzata esclusivamente
a fini di ricerca e pertanto si differenzia da quelle
finalizzate a scopi clinici (quali banche per i trapianti e banche
per la conservazione di cellule staminali da cordone
ombelicale, ecc.). Una biobanca di ricerca conserva campioni
biologici da mettere a disposizione della comunità
scientifica internazionale. Il valore appare evidente soprattutto
quando si pensa a malattie rare: per fare una ricerca
su una certa patologia è fondamentale infatti avere a di -
sposizione tanti campioni di pazienti "malati" da confrontare
con quelli di pazienti "sani". Spesso un singolo centro
di ricerca può contare su campioni raccolti da una sola
unità ospedaliera (se non da un solo reparto): la casistica a
disposizione è troppo scarsa per indagini con valore statisticamente
rilevante. Il ruolo delle biobanche di ricerca è
proprio quello di conservare, per anni, in maniera adeguata,
campioni da mettere a disposizioni di utenti esterni
affinché possano usarli nei loro studi. La “da Vinci
BioBank” permetterà la conservazione di campioni biologici
umani e non, quali fluidi biologici come cellule, DNA, tessuti,
urine ed emoderivati come siero e plasma, garantendo
al Polo scientifico di Sesto Fiorentino un ruolo rilevante nell’ambito
della ricerca scientifica a livello europeo.
Per la realizzazione del repositorio di Sesto Fiorentino, il
CERM si è avvalso dell’esperienza e della competenza
del Gruppo Sapio, in particolare di BioRep, società del
Gruppo specializzata nella conservazione di materiale
biologico e nella realizzazione di impianti chiavi in
mano. Biorep è l’unica biobanca italiana in grado non solo
di fornire il know how necessario per la realizzazione di un
impianto di stoccaggio, ma anche di trasferire i più qualificati
e affidabili standard di crioconservazione, offrendo al
tempo stesso servizi di stoccaggio conto terzi. BioRep si
avvale infatti dell’affiliazione scientifica del proprio partner
americano, il Coriell Institute for Medical Research, uno dei
più grandi biorepository al mondo, che da 50 anni opera nei
settori della conservazione di materiale biologico, nella preparazione
di linee cellulari e di cellule, e nella lavorazione di
tessuti, DNA ecc.
BioRep nasce come risposta alle nuove esigenze del mondo
Universitario, Ospedaliero e industriale, offrendo servizi di:
• Criopreservazione di materiale biologico (tessuti, cellule,
acidi nucleici, ecc.);
• Biologia cellulare (preparazione di linee cellulari da
sangue, tessuti, ecc.);
• Biologia molecolare (estrazione di acidi nucleici,
sequenziamento, analisi di SNP, ecc.) in collaborazione
con Università e altri Centri di Ricerca;
• Networking con altre strutture di ricerca nazionali ed
internazionali.
Approfondiamo l’argomento con il
dott. Michele Piovella, di Biorep.
Perché i Centri di ricerca, come il CERM, sentono la
necessità di realizzare una banca?
I recenti sviluppi nel settore della ricerca richiedono un numero
sempre maggiore di campioni biologici provenienti da
pazienti selezionati con malattie genetiche, tumori, malattie
degenerative, etc. Le aspettative di cura innovative richiedono
la tipizzazione e lo stoccaggio di un numero crescente di
campioni biologici (sangue, cellule, tessuti, etc.) da individui
sani e malati. Per far fronte a queste nuove esigenze, il
mondo scientifico Universitario, Ospedaliero ed Industriale
necessita di strutture adeguate per la manipolazione e preparazione
di materiale biologico per la ricerca, di aree opportunamente
attrezzate per ospitare congelatori (-80°C) e contenitori
di Azoto Liquido e Vapori di Azoto (-196°C & -150°C)
supportati da sistemi di monitoraggio e allarme tecnologicamente
all’avanguardia e personale specializzato. Non ultimo,
si avverte il problema prioritario della sicurezza dei campioni:
chi fa ricerca ha bisogno di poter contare su campioni sicuri,
su macchine affidabili, su strutture e metodologie che garantiscano
la continuità e la qualità del loro preziosissimo lavoro.
E questo vale naturalmente non solo in ambito trapiantologico,
ma anche in ricerca.
La biobanca è quindi una struttura estremamente complessa,
la cui nascita richiede un know how di altissimo
livello…
E’ così. Fino al 2005 non esisteva in Italia una esperienza di
questo tipo. E’ questa la ragione per la quale il CERM si è affidato
a Biorep, il primo Global Biorepository europeo, un centro
avanzatissimo per la raccolta, la manipolazione, la conservazione
e la distribuzione di materiale biologico in ambito
biomedico e di ricerca. L’esperienza acquisita e la partnership
con il Coriell Institute e i suoi 50 anni di attività, ci consentono
oggi di essere punto di riferimento in Italia per le realtà
scientifiche che vogliono avviare una banca. Senza dimenticare
il supporto fondamentale messo in campo dal Gruppo
Sapio, partner storico del CERM, che garantirà la fornitura di
azoto liquido alla da Vinci. Il momento della nascita è però
solo il primo step della vita di una struttura di questo tipo: la
manipolazione, la lavorazione, il trasporto in entrata e in uscita,
il back up dei campioni sono tutti aspetti complessi e delicati
per i quali è necessario affidarsi a chi ha esperienza e può
fornire un know how sia tecnico che scientifico, come Biorep.
Una banca che è oggi in grado di riprodurre strutture, parametri,
procedure consolidate e validate e di trasferire conoscenze
e informazioni di primo livello per qualità e affidabilità.