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Editoriale


Tecnologie per la disabilità: una società senza esclusi Di Lucio Stanca

Formazione oltre le barriere

Dalla disabilità
alla diversa abilità


Parliamo di...

Premio Sapio per la Ricerca Italiana 2003





 

Presentiamo alcune esperienze, alcuni progetti che rappresentano modi esemplari per dire che la diversità è una risorsa e non un ostacolo. C’è una compagnia composta da artisti disabili che recitano, scrivono opere, si esibiscono riscuotendo applausi e consensi. Ci sono persone che realizzano “libri parlati” per i non vedenti. C’è chi va nelle scuole a insegnare il valore della diversità, a far capire alle giovani generazioni che ogni persona ha dei limiti, più o meno visibili. C’è chi organizza corsi per “dimostrare” che sono possibili nuovi percorsi di integrazione lavorativa anche per chi è affetto da gravi disabilità motorie. Sono alcuni esempi dell’impegno che nel nostro Paese si sta dedicando a più livelli al fine di radicare una nuova cultura: una “cultura della normalità”, quella cioè che afferma la diversità di ogni essere umano come condizione normale, quindi risorsa positiva, come patrimonio multiforme di cultura, capacità, attitudini di vita.
Educare alla diversità
Il Progetto Calamaio propone percorsi mirati ad educare i bambini e i ragazzi alla cultura della diversità. Percorsi basati sul gioco, per apprendere, in maniera divertente e critica, il valore del limite, parte integrante dell’essere umano. La realtà dell’handicap viene presentata concretamente attraverso animatori disabili che interagendo in modo attivo con i ragazzi, creano un contesto di scambio e dialogo. Vengono organizzate attività capaci di evidenziare le risorse e le capacità della persona disabile, per costruire e promuovere un'immagine meno stereotipata e più reale, viva, autentica e quindi meno pietistica e negativa. Il Progetto Calamaio propone inoltre corsi di formazione rivolti a insegnanti, educatori, personale delle aziende. Questo proprio per trasmettere e diffondere una nuova cultura dell’handicap.
di Renata Piccolo
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Il Servizio del Libro Parlato
Ad oggi gli utenti sono oltre 3.600, di cui 123 ragazzi in età scolare e 58 universitari; i titoli in catalogo circa 6.300; settimanalmente si spediscono 700/750 “libri” ed altrettanti se ne ricevono, le cassette registrate sono oltre 470.000. E’ il Servizio del Libro Parlato per i non vedenti. A realizzarlo sono volontari, soprattutto anziani, che dedicano il loro tempo per offrire alle persone prive della vista uno strumento straordinario per migliorare la loro qualità della vita.
di Pier Riccardo Dazzi
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Fuori contesto
Il teatro come terapia, per superare le proprie paure, i propri limiti. Ma anche per capire di più se stessi, il proprio mondo interiore. Chi assiste agli spettacoli dei “Fuori contesto”, viene immerso in un mondo di emozioni, di sogni, di fantasie, in cui la diversa abilità degli attori amplifica il valore dei messaggi, aumenta la profondità delle sensazioni. E loro, gli attori, non solo interpretano le opere teatrali, ma anche le scrivono, le creano. Si esibiscono davanti a tante persone che assistono agli spettacoli prima con curiosità e poi solo con partecipazione emotiva, con piacere, con entusiasmo. Perché di fronte alla forza interpretativa, all’energia, alla carica del gruppo, scompare ogni barriera. Rimangono gli applausi per chi ha saputo, nonostante le difficoltà, comunicare emozioni uniche e insegnare qualcosa di importante sul valore della diversità.
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La magnifica diversità dei simili
Nei Paesi in via di sviluppo la persona disabile è doppiamente svantaggiata: in primo luogo perché si trova a vivere in situazione di sottosviluppo, e quindi in condizione di non avere possibilità concrete per far fronte ai suoi bisogni, in secondo luogo perché non ha neppure le possibilità fisiche e/o psichiche per affrontare, al pari degli altri, i problemi esistenziali quotidiani. L’Associazione Volontari Dokita ONG, sta realizzando alcune iniziative a favore di persone disabili - bambini e adulti – in Camerun, nelle Filippine, in India e in Albania, con cure riabilitative psico-fisicoterapiche, con fornitura di ausili, promuovendo l’integrazione scolastica e l’inserimento sociale e lavorativo, ma anche informando, educando, coinvolgendo la società civile a tutti i livelli, perché il disabile sia considerato non un diverso, ma un simile, una risorsa della comunità.
di Antonella Ciana
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Qui si parla di…
riabilitazione globale

Riabilitazione globale, autonomia, qualità: queste sono le tre parole d’ordine al Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, uno dei maggiori presidi di Riabilitazione per mielolesi in Italia. Programmi terapeutici personalizzati sui bisogni della persona nella sua globalità, che tengono conto degli aspetti clinici, neuromotori, psicologici, sociali che caratterizzano ogni paziente; l’autonomia come obiettivo finale del percorso di riabilitazione, che deve mettere il soggetto nella condizione di poter utilizzare al meglio le proprie capacità residue, dipendendo il meno possibile dagli altri.
Tutto questo, attraverso una serie di servizi all’avanguardia, supportati da professionalità altamente qualificate, attraverso il lavoro di un’equipe fortemente motivata. Proprio sul tema della riabilitazione globale del paziente colpito da lesione midollare il Montecatone Rehabilitation Institute promuove una serie di incontri di approfondimento e studio.
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Il progetto Web Me Too
L’avvento delle nuove tecnologie sta significativamente cambiando le nostre vite e, grazie ad esse, abbiamo l’opportunità di comunicare superando i limiti di tempo, distanza e confini geografici. Questo scenario dove la cultura e le professioni fanno un impiego sempre maggiore delle tecnologie informatiche, rappresenta un terreno sul quale, forse per la prima volta, le persone con disabilità possono confrontarsi alla pari con gli altri. Il progetto WebMeToo, realizzato presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” è finalizzato alla acquisizione delle competenze professionali per lo sviluppo, creazione, gestione e manutenzione di portali WEB ed intende dare una risposta alla domanda di nuovi percorsi di integrazione per i soggetti affetti da gravi disabilità motorie.
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