Il Collare d’Oro rappresenta
la massima Onorificenza sportiva che il C.O.N.I. assegna
agli Atleti che si sono aggiudicati una Medaglia d’Oro
alle Olimpiadi o ad un Campionato del Mondo.
Jeff Onorato è il Primo Italiano a riceverlo nella disciplina
dello Sci Nautico.
Un atleta speciale che per ottenere questi straordinari
risultati ha dovuto superare il suo limite, una disabilità
che lo ha colpito all’età di 23 anni, a causa di un incidente
stradale.
Con un braccio completamente spento e con una gamba al
sessanta per cento delle sue potenzialità atletiche, Jeff
continua a praticare lo sci nautico ottenendo straordinari
successi.
Qui fa una riflessione che ci aiuta a capire meglio…
Comprendo che
può sembrare solo il titolo ad effetto di uno spot, in
realtà, quando accade, si configura come una formula magica,
una specie di incantesimo che può anche trasformare, come
accade nelle fiabe, un rospo in principe azzurro. Sto
parlando della mia vita, una favola in chiave moderna
di cui io mi sento, certo con poca modestia, il protagonista.
Perdonatemi se non l’ho fatto prima, direi che in questo
momento mi chiamo Jeff di nome e Onorato di cognome; mi
esprimo così perché c’è stato un tempo in cui tutti mi
chiamavano Gianfranco, ma questo accadeva prima ancora
che io entrassi nella fiaba, una storia che spero in un
prossimo articolo di potervi raccontare.
Mi corre l’obbligo, per dare un senso all’incantesimo
al quale ho fatto riferimento, di dirvi che sono uno pseudoragazzo,
superfiero di essere superabile, che gironzola qua e là
sul pianeta, riuscendo talvolta a mettere in seria discussione
i principi dell’equilibrio e della fisica, con vari esperimenti
che mi vedono o trainato da un potente motoscafo o impegnato
a buttarmi giù da un ponte o da un aeroplano e ancora
sorpreso a volteggiare su un deltaplano nell’infinito
azzurro del cielo. Sarebbe forse tutto molto scontato
se io non fossi un “diversamente abile”, abile si ma in
maniera diversa. Se dovessi coniare una definizione scientifica
reciterei così: soggetto con evidente riduzione della
funzionalità fisica che si predispone con entusiasmo ad
affrontare qualunque conseguente problematica, contand
o sull’utilizzo della fede, per chi la possiede, e della
fiducia in se stessi.
La giusta interpretazione dei segni del destino mi ha
consentito oggi di avere questa forma mentis che è uno
strumento a mio giudizio straordinario, in grado di stravolgere
la vita di chiunque. So bene che la sostanza di questa
considerazione al 90 e più % può sembrare solo filosofica,
un puro esercizio, prima mentale e poi dialettico, ma
vi assicuro che trovando la forza di perseguire quel poco
meno del 10%, relativo all’aspetto pratico, ogni problema
si dissolve come la neve al sole. Avrei piacere, come
spesso mi accade di fare durante i miei numerosi impegni
pubblici, di raccontare in maniera esaustiva tutti gli
accadimenti che mi spingono a proporvi le succitate considerazioni,
in modo da poter conquistare, se mai ne fossi capace,
la dovuta credibilità, per farlo dovrei scrivere un libro
sulla mia vita, che già esiste.
La finalità dunque di questo mio breve messaggio sta nel
fatto che tutti indistintamente ci sentiamo legittimamente
depositari dei giusti pensieri e delle corrette risoluzioni,
ma la vera differenza si crea quando si deve passare dall’esercizio
teorico alla fase pratica, quando dopo la presenza di
un fondamentale ed imprescindibile momento di disagio
si devono attivare quei meccanismi di autodifesa, che
tutti certamente possediamo ma che troppo spesso non utilizziamo.
In questo meccanismo bellico di attacco esterno e difesa
interna, è contenuto a mio giudizio il vero senso della
vita, nel quale il valore della gioia sarà proporzionale
alla sofferenza, la misura della creatività proporzionale
ai bisogni, l’efficienza fisica all’amor proprio e all’ambizione.
Tutte cose che insieme, inequivocabilmente, ci riconducono
al valore della Vita stessa e all’obbligo che ogni individuo
ha di lavorare a questo straordinario progetto, non perdendo
mai la consapevolezza del tempo determinato, dei secondi
che, inesorabilmente, si avviano verso il totale esaurimento.
E’ praticamente nulla la pretesa che i miei pensieri vengano
condivisi, ma al contempo, è un’assoluta certezza che
esercitandoli ho potuto trasformare le mie pseudo-disgrazie
in vere e proprie opportunità, così, la mia vita è proprio
come una favola dove i rospi a volte diventano principi
azzurri.