Gli European Youth Games, i Giochi
Europei svolti a Roma dal 30 settembre
al 5 ottobre 2006 coronano il sogno di
Special Olympics Italia: portare nel
nostro Paese un momento di festa
all’insegna dei valori di comunanza e
solidarietà.
“Che
io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare
con tutte le mie forze”.
Special Olympics pronunciano ad ogni manifestazione sportiva
di cui sono protagonisti. L’ultima volta che lo hanno
fatto è stato a Roma, in occasione degli European Youth
Games, i Giochi Europei che Special Olympics Italia ha
portato nella capitale lo scorso 30 settembre. Anche questo
grande evento, promosso dal Comune di Roma, ha permesso
al movimento, nato nel 1968 per volontà di Eunice Kennedy
Shriver, sorella di John F. Kennedy, di diffondere lo
spirito di solidarietà e i valori, in primo luogo quello
dell’integrazione attraverso lo sport delle persone con
disabilità intellettiva, impegno che l’Organizzazione
porta avanti da sempre.
Presente in 165 Paesi che hanno aderito ai suoi programmi
di allenamento sportivo, Special Olympics organizza in
tutto il mondo competizioni atletiche per più di due milioni
di ragazzi ed adulti con ritardo mentale, ed in Italia,
dove è attiva dal 1983, è Associazione Benemerita del
CONI. Diffondere il messaggio di gioia e speranza è la
mission di questa Organizzazione, e tutte le manifestazioni
sportive realizzate, da quelle internazionali a quelle
locali, mirano a farsene cassa di risonanza. La forza
di questo movimento, unico nel suo genere, però, si vede
soprattutto sui volti e negli occhi contenti delle persone
che ad ogni livello ne sono coinvolte: familiari, tecnici,
volontari, oltre che naturalmente gli Atleti speciali,
felici di stare insieme ai loro amici, gareggiare non
solo per vincere ma soprattutto per dimostrare a se stessi
e agli altri che superare ostacoli e i propri limiti è
possibile.
Ad oggi in Italia Special Olympics vede iscritti oltre 10.000 Atleti e
per ogni disciplina sportiva si affida ad uno staff tecnico qualificato,
coordinato a livello centrale, che si occupa di regolamentare le
manifestazioni, secondo le direttive di Special Olympics
International, adattate alla realtà italiana.
A livello regionale quindi vengono organizzati vari incontri, giochi,
meeting, tornei, mentre a livello nazionale i Giochi Nazionali, la cui
preparazione è affidata ad un Comitato che cura, nel rigoroso rispetto
delle necessità degli atleti, tutti gli aspetti logistico - organizzativi,
per competizioni eque, svolte in condizioni di massima sicurezza.
Moltissimi gli sport presenti nel programma internazionale, tanto
che nel nostro Paese quelli praticati sono in continuo aumento. In
Italia, comunque, tra le specialità più apprezzate figurano l’Atletica,
il Judo, il Nuoto, le Bocce, il Calcio, la Pallacanestro, l’Equitazione,
la Pallavolo e il Tennis.
Per consentire lo sviluppo dell'autonomia personale, dell'autostima,
ogni atleta si confronta con altri di pari abilità: è dimostrato, infatti,
che l'attività sportiva concepita secondo questi principi sia il
mezzo più efficace per le persone disabili di testare le proprie capacità
atletiche, misurare i propri progressi ed aspirare ad una crescita.
A tal proposito grande è anche l’attenzione per la salute degli iscritti.
In questo caso è l’area medico – psico – pedagogica che si occupa
di assicurare a ciascun Atleta l’opportunità di usufruire di visite
mediche mirate, e, più in generale, di un supporto personalizzato e
competente dal punto di vista educativo e sanitario.
Organizzare gli European Youth Games quindi è stata una grande
In Italia, comunque, tra le specialità più apprezzate
figurano l’Atletica, il Judo, il Nuoto, le Bocce, il Calcio,
la Pallacanestro, l’Equitazione, la Pallavolo e il Tennis.
Per consentire lo sviluppo dell'autonomia personale, dell'autostima,
poi, ogni atleta si confronta con altri di pari abilità:
è dimostrato, infatti, che l'attività sportiva concepita
secondo questi principi sia il mezzo più efficace per
le persone disabili di testare le proprie capacità atletiche,
misurare i propri progressi ed aspirare ad una crescita.
A tal proposito grande è anche l’attenzione per la salute
degli iscritti. In questo caso è l’area medico – psico
– pedagogica che si occupa di assicurare a ciascun Atleta
l’opportunità di usufruire di visite mediche mirate, e,
più in generale, di un supporto personalizzato e competente
dal punto di vista educativo e sanitario. Organizzare
gli European Youth Games quindi è stata una grande possibilità
per Special Olympics targata Italia, per misurarsi con
un evento internazionale e portare nel nostro Paese una
manifestazione da grandi numeri. Questi Giochi, infatti,
hanno condotto nella capitale più di 1.400 ragazzi, tutti
dai 12 ai 21 anni, provenienti da 55 Paesi Europei ed
Eurasiatici, che hanno dato vita, dal 30 settembre al
5 ottobre scorsi, al più grande appuntamento dedicato
a persone con disabilità intellettiva che l’Italia abbia
mai ospitato. Anche da Roma, Città Olimpica, Città della
Solidarietà, Città Speciale, è partito così un messaggio
per l’intero Continente: attraverso lo sport, le persone
con disabilità mentale ottengono davvero, oltre che benefici
per la salute, anche l’apprezzamento del mondo circostante,
utile a favorirne la piena integrazione nella società.
Un atteggiamento positivo verso la disabilità intellettiva
intesa come risorsa, per il superamento di ogni pregiudizio
e l’unione di popoli di diverse culture e credi religiosi.
Sabrina
Alivernini
349.5311530
06.52246484
redazione@specialolympics.it
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Sabrina Alivernini
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