La
NADD Europe è un’Agenzia Didattica che opera a
360 gradi nell’ambito delle attività acquatiche,
e che dedica particolari attenzioni alle esigenze delle persone
con disabilità fisiche.
La sua nascita, negli anni ottanta, si deve alla volontà
di insegnare il nuoto, la subacquea e più in generale
le attività acquatiche ai disabili fisici, sfruttando
le caratteristiche dell’ambiente acquatico e sviluppando
tecniche esclusive di immersione.
L'Organizzazione, sviluppatasi rapidamente, è oggi presente
a livello nazionale con un’ampia rete di Istruttori, Tecnici
qualificati, e Medici specialistici ed ha allargato la sfera
delle sue competenze in diverse aree:
Subacquea ricreativa
Formazione
Meeting e manifestazioni
Consulenze tecnico/didattiche
Tutela dell’ambiente
Nuoto per tutti
Subacquea e nuoto per persone disabili
Volontariato
Salvamento
Servizi logistici in generale per le disabilità
Escursionismo
Per realizzare tutto questo la NADD è partner con
altri importanti Enti che operano a livello nazionale
e internazionale, attivando partnership e membership operative,
promuovendo l’interscambio di informazioni e conoscenze
(Es. VAS, HSA, SNS, CIAS, AIS).
Ai nostri corsi di formazione e specializzazione per l’insegnamento
ai disabili aperto agli Istruttori, Aiuto-istruttori,
Guide ed Accompagnatori subacquei, partecipano tecnici
di tutte le organizzazioni subacquee presenti in Italia.
Tutti accomunati dal desiderio di capire i modi migliori
per portare in immersione una persona con disabilità.
La nostra storia
Aldo Torti racconta:
“Ho
iniziato ad immergermi nel 1963 a 14 anni. Ho maturato
esperienze per lunghi anni in associazioni subacquee nazionali
ed estere, sia come istruttore che come formatore ed esaminatore
di istruttori ricoprendo all'interno di esse incarichi
di responsabilità. Questo percorso mi ha aiutato
a capire le diversità organizzative e didattiche
e comprenderne i vari aspetti.
Nel contempo ho fondato, promosso e diretto alcune associazioni
subacquee e di nuoto nell’area di Milano tutt'ora
esistenti e che sono diventate nel tempo affermate scuole
subacquee.
Sin dagli anni ’80 mi capitava che persone con disabilità,
e parenti o amici di persone disabili, mi chiedessero
di poter imparare le tecniche dell' immersione.
Era una sfida che mi sentivo di dover accettare consapevole
delle enormi difficoltà iniziali:
dal punto di vista tecnico-didattico occorreva trovare
le più giuste risposte ai problemi e a volte adattare
le attrezzature per compensare le carenze, problemi assicurativi
legati alle responsabilità, difficoltà per
l'ottenimento delle idoneità mediche.
A questa personale esperienza, unita al contributo di
alcuni amici, si deve la nascita della NADD e di HSA ITALIA,
inserita nella NADD come settore subacquea per disabili.
Nel corso degli anni si sono realizzate importanti collaborazioni
di studio a livello terapeutico, medico e scientifico
sul tema della disabilità e la pratica subacquea.
Con noi hanno collaborato diverse Università tra
cui quella di Chieti e strutture di ricerca come il Policlinico
Gemelli di Roma, oltre a Professori e Specialisti di settore.
Per lo sviluppo delle tecnologie dedicate ai disabili,
ci avvaliamo della collaborazione del Centro Protesi INAIL
di Budrio”.
I nostri obiettivi · Essere all’avanguardia
nello sviluppo, nell’utilizzo e nella diffusione
di tecniche di formazione e di materiali didattici innovativi
per tutti.
· Sensibilizzare tutti al
rispetto degli ambienti acquatici e della natura nel suo
complesso attraverso l’organizzazione di manifestazioni
di recupero ambientale, anche sottomarino, aperti anche
a quelli che non praticano attività natatorie e
subacquee.
· Immersioni sicure per
tutti.
Privilegiare la sicurezza e l’affidabilità
utilizzando le più attuali tecnologie disponibili
nel rispetto delle attitudini e dei limiti individuali.
· Lavorare per mettere gomito
a gomito, con lo spirito di chi si diverte, le persone
che hanno disabilità fisiche con persone normodotate
nel nuoto, nella subacquea e nelle attività acquatiche
in generale.
· Privilegiare le conoscenze
specifiche, le esperienze e le capacità delle persone,
nei confronti di tutti quegli apparati burocratici inutili
ed eccessivi che, molto spesso, frenano operatori e appassionati
dall’ampliare la loro preparazione e professionalità.
· Stimolare l’indipendenza
e la sicurezza nei disabili.
Vogliamo contribuire a fornire stimoli e occasioni che
permettano di dare una spinta positiva alla propria vita,
attraverso lo sport, l’amicizia e il divertimento.
· Abbattere le barriere
architettoniche. Intervenire presso i circoli sportivi,
i diving, gli stabilimenti balneari e le strutture ricettive
circostanti, per suggerire, ove possibile e nel rispetto
delle esigenze di tutti, le modifiche circa le barriere
architettoniche che impediscono l’attività
sportiva ai disabili agendo subito e in maniera efficace.
· Fornire un incremento
delle opportunità di lavoro per i professionisti
di settore. Il conseguimento delle qualifiche di istruttori
per disabili, sia per il nuoto che per il sub, e quella
di guida ambientale, aggiungono professionalità
e specializzazione e consentono l’apertura verso
nuovi mercati.
· Collaborare con tutti.
E’ possibile per un paraplegico praticare
lo sport della subacquea?
E’ la domanda che mi ponevo ogni estate quando,
durante le vacanze, passavo il mese di agosto nuotando
nel mare della mia terra nativa: la Sicilia.
La risposta che mi davo era NO e me la giustificavo con
tutta una serie di motivazioni emotive e razionali:
· L’attrezzatura necessaria
non è adattabile …..
· Il mio fisico e la mia
limitata capacità respiratoria non lo permettono….
· Non c’è nessuno
in grado di farmi da guida…..
Così mi “accontentavo” di fare lunghe
nuotate e brevi apnee guardando con rassegnazione gli
amici subacquei.
Questo
sino a quando, quasi per caso, cercando in Internet informazioni
sui viaggi accessibili, ho trovato il link ad un sito
che parlava di “Disabled Diving” : era il
sito della HSA (Handicapped Scuba Association) International
con sede in California .
Ho così scoperto che la risposta era sbagliata:
già da molti anni c’era chi, con diverse
disabilità anche più gravi della mia, faceva
immersioni del tutto simili a quelle effettuabili da un
normodotato.
La passione per il mare mi ha fatto subito approfondire
la cosa: mi sono messo in contatto con la struttura italiana
di HSA ed è bastata una telefonata per cominciare
una nuova avventura.
Già dal primo incontro avuto con i responsabili
di HSA Italia ho capito che per andare sott’acqua,
a normodotati e non, è richiesta pazienza, tempo,
disciplina e rispetto delle regole, notevole fatica ed
impegno.
Ho iniziato con una completa visita medica presso un centro
di medicina sportiva per avere il certificato d’idoneità
alla pratica dell’attività subacquea e mi
sono, quindi, iscritto al corso per conseguire il brevetto
subacqueo (OPEN WATER).
Per qualche mese ho alternato sessioni di teoria a prove
pratiche in piscina ed alla fine ho sostenuto un vero
e proprio esame con una parte scritta , relativa ai mezzi
che si utilizzano ed alle tecniche per superare eventuali
problemi che si dovessero presentare, ed un’immersione
in acque libere (mare).
L’ottenimento del brevetto è stata una soddisfazione
personale e mi ha dato la garanzia di poter praticare
questo sport con assoluta sicurezza e tranquillità.
La fine del corso è coincisa con l’inizio
dell’estate è così ho potuto subito
iniziare l’attività:
ho fatto immersioni in Liguria ed in Sardegna godendomi
appieno la vacanza sopra e sotto il mare.
Per un paraplegico nuotare ed ancor più andare
sott’acqua è una sensazione fantastica perché
non esistono barriere, ci si può muovere in completa
libertà, compiendo movimenti impossibili sulla
terraferma, e si ha proprio la sensazione di volare.
Concludo con un ringraziamento ed un invito.
Il mio grazie va a Aldo Torti, il responsabile di HSA
Italia, ed al suo staff di istruttori:
senza il loro aiuto, la loro competenza e professionalità
non sarei riuscito a cambiare la risposta iniziale. Oggi
HSA, grazie all’intenso lavoro svolto in 25 anni
di attività, è in grado di mettere a disposizione
una rete d’ istruttori specializzati presenti in
41 paesi del mondo e in Italia su tutto il territorio
nazionale.
Il mio invito è rivolto ai portatori di handicap
che amano il mare, ed in particolare a chi ha avuto un
trauma midollare, affinché provino a “fare
sub”: scopriranno un mondo nuovo popolato da migliaia
di forme viventi e ne trarranno enormi benefici sia dal
punto di vista fisico che psichico.
Per ottenere informazioni su corsi, diving center
e sulle altre iniziative è possibile contattare
HSA Italia
Via F.lli Rosselli, 3 20139 Milano
Tel. 02.537299