Eni e Enel uniscono le forze per realizzare il primo progetto italiano
per la cattura, trasporto e sequestro geologico dell'anidride
carbonica (CO2). Enel costruirà un impianto di cattura e liquefazione
della CO2 a Brindisi, mentre Eni inietterà la CO2 all'interno del
giacimento esaurito di Stogit di Cortemaggiore (Piacenza).
Presso la sede del Ministero
dell'Ambiente, alla presenza del
Ministro Stefania Prestigiacomo,
l'Amministratore Delegato di Eni,
Paolo Scaroni, e l'Amministratore
Delegato di Enel, Fulvio Conti, è stato
firmato il 21 Ottobre scorso un accordo
strategico di cooperazione per lo
sviluppo delle tecnologie di cattura,
trasporto e sequestro geologico dell'anidride
carbonica (CO2) e per la realizzazione
congiunta del primo progetto
italiano in questo campo.
Ancora per parecchi decenni non si
potrà fare a meno di produrre elettricità
con combustibili fossili. Le
moderne tecnologie consentono di
aumentare decisamente l'efficienza
delle centrali termoelettriche e di
abbattere drasticamente l'emissione di
polveri, anidride solforosa e ossidi di
azoto.
Resta da risolvere il problema
dell'immissione in atmosfera di gas
ritenuti responsabili del cambiamento
climatico, come la CO2 che si genera
durante la combustione.
Eni ed Enel hanno deciso di unire le
forze per realizzare un primo progetto
pilota integrato che consenta la sperimentazione
dell'intero processo, dalla
cattura della CO2 all'iniezione nel sottosuolo,
al monitoraggio e alla verifica
della stabilità e della sicurezza del
deposito.
Contestualmente alla firma dell'accordo
strategico, Eni, Enel e Ministero
dell'Ambiente hanno firmato un
Protocollo d'Intesa finalizzato alla
verifica e diffusione delle tecniche di
cattura della CO2 e alla promozione
delle fonti rinnovabili.
"Questo accordo fra Eni ed Enel - ha
commentato il Ministro Stefania
Prestigiacomo - va nella direzione giusta:
quello della individuazione di tecnologie
amiche dell'ambiente capaci
di ridurre significativamente l'immissione
nell'atmosfera dei gas serra.
L'impegno del Governo è quello di
sostenere e promuovere queste sperimentazioni
che rappresentano, nello
scenario energetico globale, - e soprattutto
per paesi come il nostro che non
potranno nel medio-lungo termine
fare a meno degli idrocarburi - un
importante contributo alle esigenze di
riduzione di gas serra.
In questa direzione
si muove anche il nostro progetto
di definire un accordo di programma
con le più importanti imprese
industriali nazionali finalizzato a individuare
le linee di azione sostenibili di
riduzione e contenimento delle emissioni
di gas serra e a prevedere investimenti
per un maggiore utilizzo di
fonti rinnovabili".
Fulvio Conti, Amministratore Delegato
e Direttore Generale di Enel ha
commentato: "L'accordo di oggi vede impegnati due grandi gruppi energetici
nella realizzazione delle migliori
soluzioni per combattere in modo efficace
e sicuro il cambiamento climatico.
La nostra collaborazione offre
all'Italia l'opportunità di essere in
prima fila nello sviluppo delle tecnologie
più innovative sulle quali si sta
concentrando l'interesse delle maggiori
aziende dell'energia europee e statunitensi
e delle istituzioni internazionali,
adatte anche per l'esportazione in
quei Paesi come Cina e India, forti
consumatori di carbone".
L'Amministratore Delegato di Eni,
Paolo Scaroni, ha commentato: "Il
nostro impegno è quello di mettere a
punto una tecnologia che rivoluzionerà
il mondo dell'energia: la cattura, il
trasporto e la sequestrazione della
CO2 da generazione elettrica a carbone.
Il risultato finale sarà che potremo
utilizzare liberamente il carbone per la
produzione di elettricità, offrendo un
contributo decisivo su tre fronti:
all'ambiente, grazie alla segregazione
dell'anidride carbonica dall'atmosfera;
alla sicurezza dell'approvvigionamento
energetico, facendo ricorso ad un
combustibile molto diffuso sul nostro
pianeta; ed infine al consumatore finale,
che beneficerà di energia elettrica a
basso costo".
Il progetto pilota nasce dall'integrazione
di due progetti già avviati indipendentemente
dalle due aziende. Enel
sta realizzando presso la centrale termoelettrica
di Brindisi, il primo
impianto industriale italiano per la
cattura della CO2 in grado di rimuovere
una portata di 2,5 tonnellate l'ora
di CO2. L'impianto pilota sarà pronto
nell'autunno 2009. L'Eni a sua volta
ha avviato la realizzazione di un progetto
che prevede l'iniezione di circa
8.000 tonnellate l'anno di CO2 presso
il giacimento esaurito di Stogit di
Cortemaggiore (Piacenza).
L'integrazione tra i due esperimenti
comporta la realizzazione a Brindisi di
un sistema di cattura e liquefazione
della CO2 e il suo trasporto presso il
sito di Cortemaggiore.
L'inizio dell'iniezione
sotterranea della CO2 è previsto
per l'autunno 2010. Per sviluppare
esperienza anche nel campo del
trasporto della CO2 via gasdotto, Enel
ed Eni hanno anche deciso di realizzare
presso il sito di Brindisi una linea
pilota di trasporto della CO2 allo stato
denso.
Il progetto integrato consentirà dunque
di sviluppare competenze su tutta
la filiera tecnologica della cattura, del
trasporto e del sequestro della CO2, da
applicare poi per progetti dimostrativi
di larga scala, la cui realizzazione è fortemente
auspicata dalla Commissione
Europea.
A tale fine l'Accordo prevede
che Enel ed Eni effettuino anche uno
studio di fattibilità dettagliato per la
realizzazione di un impianto dimostrativo
integrato di grande taglia per
una centrale a carbone pulito di Enel,
da candidare per il programma dimostrativo
europeo.
Enel ed Eni effettueranno infine uno
studio congiunto del potenziale nazionale
di stoccaggio della CO2.
Nell'esecuzione di queste attività, Enel
ed Eni si avvarranno anche di collaborazioni
già avviate con i principali istituti
ed enti di ricerca nazionali attivi
sul tema.
La cattura, trasporto e sequestro della
CO2, insieme alla ricerca sul solare ad
alta efficienza e al nucleare, è oggi una
delle soluzioni più promettenti per
raggiungere l'equilibrio tra diverse e
egualmente vitali esigenze: disporre di
energia in quantità sufficiente a soddisfare
le necessità dello sviluppo umano
(quasi due miliardi di persone al
mondo non hanno energia elettrica), a
costi competitivi, nel rispetto dell'ambiente.