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Copertina della rivista

Immagine: Popolazioni africane con giare per l'acqua

 

Nel segno della salute, a favore dell'infanzia

La “Camera Bianca” sarà un grande laboratorio, una vera e propria "officina" di cellule staminali e prodotti cellulari a scopo terapeutico. Un progetto che si candida ad essere tra i più avanzati del nostro Paese in ambito pediatrico e che sarà pienamente attivo e accreditato a livello internazionale entro la fine di quest’anno. Questa e altre novità presso il Dipartimento di Oncoematologia dell'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.




Un nuovo reparto per i trapianti di midollo, realizzato secondo gli standard internazionali più avanzati, un grande laboratorio per terapie cellulari, un servizio domiciliare per seguire i bambini affetti da malattie onco-ematologiche e un Hospice che aprirà a breve. Sono le importanti novità che caratterizzano il Dipartimento di Oncoematologia dell'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Novità che sanciscono la crescita di questa realtà pediatrica verso nuovi e significativi obiettivi, affinché non solo risponda ai bisogni di salute dei bambini ricoverati, ma consolidi il Meyer tra i maggiori centri internazionali per la cura di queste malattie.

Una serie di passi che entro la fine dell’anno consentiranno di aumentare il numero di trapianti di midollo da donatori non solo consanguinei ma individuati tramite la rete telematica internazionale dei Donatori volontari di midollo, la cosiddetta “Banca”, che consentirà di trovare donatori sufficientemente compatibili per quasi tutti i pazienti ed in tempi sempre più brevi. Linee di sviluppo concrete che si stanno trad ucendo nella realtà fortemente voluta dall’Assessorato per il Diritto alla Salute della Regione Toscana che faranno di questa struttura un Polo capace di abbinare elevata qualità dell’accoglienza, moderne e avanzate terapie e ricerca scientifica a favore dei bambini.
Immagine del reparto

La Camera Bianca.

Una crescita che, come sottolinea il direttore di Oncoematologia, Maurizio Aricò, avviene in quattro mosse. La prima è la realizzazione, avviata con il supporto dei soci Unicoop tramite l’intesa con la Fondazione Meyer, della “Camera Bianca”, ovvero il grande laboratorio che sarà una vera e propria "officina" di cellule staminali e prodotti cellulari a scopo terapeutico.

Un progetto che si candida ad essere tra i più avanzati in ambito pediatrico del nostro Paese e che sarà pienamente attivo e accreditato a livello internazionale entro la fine di quest’anno. “Duecento metri quadrati con tre laboratori, un'area di quarantena, una di sterilizzazione e decontaminazione, aree filtro e aree di crioconservazione in contenitori di azoto liquido a meno 193 gradi: “così si articolerà il Centro, dice il direttore Dr. Franco Bambi, che lavorerà le cellule staminali e altri prodotti cellulari in condizioni di assoluta sicurezza sia per i pazienti, sia per gli operatori”.

“Questa "officina" – dice Aricò – consentirà di selezionare, manipolare e conservare le cellule staminali emopoietiche da impiegare per scopi diversi: si userà il loro trapianto per sostituire un midollo ammalato di leucemia refrattaria; si userà la reinfusione di cellule dello stesso paziente (“trapianto autologo”) per fargli superare un ciclo di chemioterapia così forte da risultare altrimenti letale. Tutte queste sono cose che fanno parte già oggi della pratica clinica al Meyer”. Ma si spera di poterle utilizzare anche, in un prossimo futuro, nella medicina ricostruttiva per riprodurre tessuto osseo- cartilagineo, adiposo e nervoso, nelle terapie delle malattie metaboliche e neurologiche, nella cura di gravi malattie auto immuni. Tra l’altro si lavorerà sulle cellule staminali mesenchimali, capaci di autorinnovarsi e differenziarsi diventando i "mattoni" delle terapie più avanzate in molteplici campi della medicina.

Le cellule staminali opportunamente trattate sotto il profilo genetico potranno diventare i "mezzi di trasporto" di composti bioattivi alle cellule tumorali, consentendo la regressione di gravissime forme tumorali. Si tratta di terapie innovative e sperimentali, che speriamo consentiranno di rispondere al bisogno di salute di centinaia di bambini non solo toscani, ma anche italiani e stranieri. Una struttura di cui è aperta la procedura di accreditamento internazionale. Un iter che si pensa di concludere entro la fine di quest’anno.
Immagine del reparto

Reparto Trapianti.

La seconda ma non meno importante novità all’interno del Dipartimento di Oncoematologia del Meyer, è l’apertura del reparto per i trapianti di midollo, diretto dalla Dr.ssa Désirée Caselli. A settembre un piccolo ospite del Meyer ha ricevuto un nuovo midollo osseo: è il primo trapianto allogenico effettuato nella nuova struttura di Villa Ognissanti, ai piedi delle colline di Careggi. Il midollo compatibile proviene da un donatore italiano, trovato grazie alla “banca”.

Il bambino occupava una delle 5 camere singole del reparto, dotate di tutte le più avanzate attrezzature medico-sanitarie, in linea con i più alti standard internazionali. Nei giorni immediatamente successivi al trapianto il bambino aveva un sistema immunitario quasi inerte; è stato assistito dalla mamma ma non ha potuto vedere subito i suoi cari, dovendo restare il più possibile lontano da tutto ciò che poteva costituire fonte di infezione o contaminazione da germi. Nonostante questo non si è sentito mai solo: le stanze del Reparto Trapianti di Midollo sono dotate di avanzati dispositivi elettronici e, grazie ad essi e al computer, il piccolo ha potuto comunicare con i parenti, gli amici e i compagni di scuola. Dall'ingresso nel Reparto alla sua stanza l'aria viene progressivamente "ripulita" dai batteri: la stanza è protetta da uno spazio antistante, detto ambiente-filtro; nella stanza filtri speciali, eliminano dall’aria gli agenti patogeni.

Al fine di prevenire qualsiasi rischio, anche l'acqua è filtrata e controllata in maniera speciale. Il bambino è così protetto fino al momento in cui tornerà ad avere un midollo e quindi un sangue “funzionante” per la sua difesa. Tecnologie all'avanguardia e massima cura nelle varie fasi del trapianto di midollo daranno a questo bambino eccellenti possibilità di tornare a scuola e a giocare con i suoi amici. Nel frattempo altri bambini, ammalati di tumori che non interessano il midollo osseo, sono curati con la tecnica del trapianto autologo. “Dall'inizio dell'anno già 10 bambini sono andati incontro a questa procedura nella nuova sede dell'ospedale Meyer e le loro condizioni sono buone” dice la Dr.ssa Caselli.


Cure domiciliari.

Ma il Meyer non si è limitato a costruire un ospedale avanzato sotto il profilo tecnologico. Come è sua filosofia da sempre, cura con particolare attenzione la dimensione a misura di bambino. Consapevole dell'importanza che un ambiente familiare e rassicurante riveste grande importanza nel decorso di una malattia, il Meyer cura alcuni bambini fuori dall’ospedale, nelle loro case: il Dipartimento di Oncoematologia, con il sostegno dell'AIL (Associazione Italiana Leucemie), ha già attivo un servizio di “Cure domiciliari”, che permettono di portare a questi piccoli pazienti seguiti dal reparto, fuori dall’ospedale le terapie anti-infettive e i prelievi di cui necessitano.

Quest'autunno il servizio verrà ampliato, e un numero maggiore di bambini potrà beneficiarne. Nell’ambito del Dipartimento è attivo e svolge un supporto a domicilio anche il Servizio di Terapia del Dolore: uno staff preparato e competente, coordinato dal Dr. Andrea Messeri, segue quei pochi bambini che “non ce l’hanno fatta”; a queste famiglie sofferenti viene offerto ogni possibile aiuto sotto il profilo medico, infermieristico, psicologico e umano. A questo scopo l’Ospedale Pediatrico Meyer prepara un’altra importante novità: un Hospice pediatrico, in fase di realizzazione al piano terra dell’Ala Est di Villa Ognissanti.

Grazie a questa struttura i bambini non più guaribili per un tumore refrattario o per una malattia congenita devastante, saranno assistiti in modo adeguato in una dimensione più confortevole e familiare, creando un mix di ospedale e “casa” che possa alleviare le sofferenze ed i bisogni, mantenendo la protezione della vicinanza del personale sanitario. Camere che volutamente avranno poco o nulla di ospedale: colore, calore, arredi studiati ad hoc.

Il tutto per accompagnare il bambino e la famiglia in questo doloroso ma importante momento. Insomma, tante novità, progressi, di ricerche e di nuove acquisizioni, per la Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Il Dipartimento di Oncoematologia, come è previsto dalle strategie dell’Assessorato per il Diritto alla Salute della Regione Toscana, si conferma come punto di riferimento nazionale e non solo per la cura di malattie complesse e gravi. Il tutto sempre e solo nel segno della salute a favore dell’infanzia.

Immagine del reparto