FACILE è un progetto di Ricerca &
Sviluppo che, promosso e coordinato da ICIE-Istituto
Cooperativo per l’Innovazione1, co-finanziato
dalla Comunità Europea - DG XIII nell’ambito
del Programma Applicazioni Telematiche - Sottoprogramma
Disabili e Anziani, ha realizzato
- due prototipi di Casa Pre-Dimissioni (uno in Italia
nell’Ospedale Eugenio Morelli di Sondalo e l’altro
in Svezia nell’Ospedale Danderyd di Stoccolma)
- il Catalogo internazionale dei prodotti domotici e
telematici
- la Guida alla progettazione.
Il progetto, durato tre anni (1997-1999), si può
considerare sperimentale non solo in termini di contenuti
tecnici ma anche in termini di “gruppo di lavoro”
che, infatti è stato caratterizzato dalla forte
interdisciplinarità basata sull’integrazione
delle competenze dei diversi partner europei2 : architetti,
medici e riabilitatori, tecnologi esperti nel settore
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
per tre anni hanno colloquiato guardando allo stesso
progetto e allo stesso obiettivo da tre punti di vista
diversi e con tre background diversi.
Il raggiungimento degli obbiettivi progettuali è
pertanto passato attraverso la creazione di un gruppo
di lavoro “in grado di intendersi”: identificare
e creare un terreno comune di lavoro, parlare un linguaggio
comune, costruire un livello di conoscenza omogeneo
è stato il lavoro più impegnativo sul
quale è stato sviluppato il progetto.
Infatti promuovere e “praticare” la collaborazione
tra tecnici provenienti da tre paesi europei con radici
culturali profondamente diverse (Italia, Svezia, Belgio),
con formazioni professionali molto lontane, con appartenenze
istituzionali disomogenee (università, ospedali,
industria, etc.) è stata la vera sfida ed il
banco di prova per i partner del progetto che accettandola,
hanno dimostrato di credere nelle potenzialità
dei risultati del progetto stesso.
La realizzazione dei due prototipi di case di pre-dimissioni
è partita dalla consapevolezza circa:
- le potenzialità delle tecnologie dell’informazione
e della comunicazione per il miglioramento della qualità
della vita di anziani e disabili
- il crescente bisogno delle persone disabili ed anziane
di vivere in un ambiente domestico adattato ed in grado
di consentire il raggiungimento del massimo benessere
e della massima autonomia possibile
- il bisogno di tali persone di essere supportate nella
fase del rientro nella loro casa dopo un evento che
li ha trasformati ed ha reso la loro casa un ambiente
“inospitale”
- la diversa struttura ed organizzazione della famiglia
di oggi e, ancora di più, di domani
- la necessità di fornire allo staff medico e
riabilitativo un supporto tecnologico in grado di ottimizzare
il livello delle loro prestazioni professionali in termini
di monitoraggio del processo riabilitativo, di progettazione
ed erogazione di programmi riabilitativi personalizzati.
.
Alla luce di queste consapevolezze e avendo chiaro in
mente il complesso obiettivo finale da raggiungere i
partner hanno integrato le loro competenze:
- i medici/riabilitatori hanno sviluppato
una accurata analisi delle patologie dei pazienti, hanno
identificato ed isolato i loro bisogni rispetto alle
attività della vita quotidiana ed hanno identificato
le “informazioni qualitative e quantitative”
relativa alla vita quotidiana dei pazienti, necessarie
ai riabilitatori
- gli architetti hanno progettato i
prototipi tenendo conto della necessità di abbattere
le barriere architettoniche e di “assorbire”
il progetto tecnologico nel progetto architettonico
- gli esperti di tecnologie dell’informazione
e della comunicazione hanno identificato e
costruito “le risposte tecnologiche” ai
bisogni degli utenti e dello staff medico-riabilitativo
progettando una infrastruttura tecnologica complessa
ma “friendly” rispetto agli utenti finali.
I prototipi di casa pre-dimissioni sono due appartamenti
di circa 100 mq. l’uno, realizzati dentro l’Ospedale
Eugenio Morelli a Sondalo, provincia di Sondrio, e nell’Ospedale
Danderyd di Stoccolma, dove tecnologie dell’informazione
e della comunicazione, dispositivi domotici e ambiente
fisico si integrano ricostruendo l’ambiente domestico
dove si svolgono le attività della vita quotidiana.
I due prototipi operativamente ospitano, per un periodo
di tempo deciso dallo staff medico, i pazienti disabili
prima di essere dimessi dall’ospedale, ma dopo
aver completato il loro processo riabilitativo. Questo
periodo di tempo trascorso nella Casa Pre-Dimissioni
è finalizzato a:
- consentire loro di “scoprire” e “sperimentare”
un ambiente domestico da una situazione di disabilità
- informarli sulla possibilità di utilizzare
le tecnologie per ridurre gli effetti delle barriere
presenti in una casa
- aumentare il livello dell’indipendenza e quindi
dell’autostima.
Le disabilità selezionate nell’ambito del
progetto sono disabilità motorie per l’Ospedale
italiano, disabilità cognitive per l’Ospedale
svedese.
Dal punto di vista tecnologico, i due prototipi sono
attrezzati con una complessa infrastruttura tecnologica,
progettata e realizzata da ITALDATA-Siemens che integra:
- le tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione,
quali la rete EIB (EIBus + i sensori-punti di controllo
telematici);
- l’applicazione software, denominata TOS-Telematic
Overwiev System, finalizzata a consentire la comunicazione
tra staff medico e paziente, alla gestione dei sensori,
alla raccolta e alla gestione delle informazioni ritenute
rilevanti per supportare le decisioni e le scelte dei
medici/riabilitatori relativamente ai programmi e ai
processi riabilitativi del paziente
- i cosiddetti prodotti bianchi (frigorifero, lavatrice,
etc.).
L’infrastruttura tecnologica ha lo scopo di consentire:
- la gestione dell’ambiente da parte del paziente
in maniera autonoma
- la comunicazione tra staff medico e paziente
- il monitoraggio di alcuni parametri di salute
- la pronta informazione sulle emergenze e relativa
gestione in tempo reale da parte di una specifico Servizio
- la raccolta di informazioni, specifiche, qualitative
e quantitative, scelte secondo un protocollo elaborato
dallo staff medico, relative alla vita quotidiana del
disabile che possono consentire ai medici/riabilitatori
sia di monitorare il processo riabilitativo del paziente,
sia di progettare programmi riabilitativi personalizzati
non più soltanto sull’osservazione diretta
del paziente, che inevitabilmente avviene per un periodo
limitato di tempo, ma sulla base di informazioni pertinenti
raccolte per tutto l’arco del periodo di permanenza
del paziente nella casa pre-dimissioni, sulla base delle
24 ore
Il Catalogo internazionale dei prodotti domotici
e telematici è un altro dei risultati
raggiunti dal progetto FACILE. Si tratta di un prodotto
in progress, concepito per utenti finali e professionisti
con lo scopo di contribuire a rendere gli utenti consapevoli
dell’esistenza di tecnologie e sistemi finalizzati
a migliorare la qualità della loro vita, fornire
i professionisti di informazioni aggiornate per supportarli
nell’attrezzare case nuove o in ristrutturazione
con sistemi di automazione che facilitino l’autonomia
domestica e il collegamento con i servizi di assistenza
La Guida alla progettazione è
anch’essa un strumento in progress concepito sia
per gli utenti finali che per i professionisti con lo
scopo di fornire loro informazioni e supporto nella
progettazione di modifiche e adattamenti di ambienti
domestici secondo la condizione del disabile /anziano
e anche sulla base di soluzioni già sperimentate
e standardizzate.
Gli utenti finali dei prodotti del progetto FACILE sono
in primo luogo anziani e disabili, ma anche coloro che
direttamente o indirettamente operano nel settore (ricercatori,
medici, riabilitatori, terapisti, progettisti, costruttori
e installatori di sistemi tecnologici, associazioni
del volontariato e dell’assistenza, fornitori
di servizi collegati all’abitazione (tele-soccorso,
tele-assistenza, etc.).
Lo stato attuale
I prototipi sono funzionanti. Ora sta agli ospedali
valorizzarli, migliorarli, aggiornarli e sfruttarli
al meglio.
Il progetto per la parte di Ricerca e Sviluppo è
ormai concluso ed essendo un progetto pre-competitivo,
i risultati in termini di “prodotto finito”
non sono disponibili sul mercato perché necessitano
di ulteriori investimenti da parte degli operatori del
mercato (industriali, fornitori di servizi, etc.) che
consentano di lavorare ancora sul sistema realizzato
in forma prototipale per renderlo più “robusto”,
ingegnerizzarlo e quindi renderlo disponibile in forma
differenziata per i diversi utenti finali siano essi
strutture ospedaliere, case di cura, residenze speciali,
o utenti finali individuali.
Tale passaggio richiede la collaborazione tra le istituzioni
politiche e sociali e l’industria allo scopo di
far emergere la domanda sociale. Le politiche sociali
devono incorporare la trasformazione collegata al progresso
tecnologico con particolare riferimento alle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione che sempre
di più attraversano tutti i settori della società.
Una trasformazione in questo senso consentirebbe alle
categorie svantaggiate di ricevere risposte adeguate
ai loro bisogni, di migliorare la qualità della
loro vita, di aumentare la loro autonomia ed autostima
e contemporaneamente di contribuire all’abbattimento
dei costi sociali attraverso la riduzione delle degenze
ospedaliere, della domanda di ricovero in strutture
protette, del carico assistenziale, del contenimento
della spesa sociale
Rispetto allo staff medico e riabilitativo il sistema
del progetto FACILE contribuirebbe a fornire un supporto
tecnologico in grado di ottimizzare il livello delle
loro prestazioni professionale rendendo anche possibile
mettere a punto un progetto volto alla maggiore professionalizzazione
ed aggiornamento del personale dedicato all’assistenza.
L’industria, dal canto suo, è pronta ad
affrontare la nuova domanda proveniente dal settore
in questione con la consapevolezza che è necessario
mettere in moto i numeri necessari per avviarla e probabilmente
l’approccio “design for all” potrebbe
essere la strada giusta da percorrere.
(*)Mariella Melchiorri ha coordinato
il progetto FACILE
Nata a Roma il 26.12.1951, laureata in lingua e letteratura
americana, pubblicista. Dal 1985 lavora in ICIE in qualità
di Project Manager specializzato nella progettazione,
promozione, coordinamento e gestione di progetti europei
complessi sviluppati nell’ambito di gruppi di
lavoro transnazionali multidisciplinari, con particolare
riferimento al settore Nuove Tecnologie (Information&Communication
Technologies, computer science) applicate a vari settori
(i.e.: ottimizzazione delle prestazioni e dei servizi
sanitari; audit energetici; etc.); al settore Energia
(uso razionale dell’energia, fonti rinnovabili,
tecniche innovative di finanziamento).
1 - ICIE-ISTITUTO COOPERATIVO PER L’INNOVAZIONE
è l’Istituto per la ricerca applicata ed
il trasferimento tecnologico ed ha come missione la
promozione ed il coordinamento di iniziative e di attività
nel settore della ricerca, della sperimentazione e del
trasferimento tecnologico in vari settori. ICIE svolge
la sua attività sulla base di una stretta e permanente
collaborazione tra il tessuto produttivo (la domanda)
e la ricerca e sviluppo (l’offerta) sia nella
fase propositivo-progettuale sia nella fase produttiva.
I principali settori di attività dell’ICIE
sono: la ricerca ( promozione, gestione e realizzazione
di progetti innovativi in ambito nazionale e comunitario);
l’assistenza alla Comunità Europea tramite
azioni di supporto; la consulenza ed assistenza tecnica
di progetti complessi per gli enti locali; la consulenza
alle imprese (organizzazione e qualificazione imprenditoriale)
2 - I partner che hanno lavorato al progetto
sono :
ICIE-Istituto Cooperativo per l’Innovazione
– Roma, Italia
ITALDATA-SIEMENS - Avellino, Italia
Ospedale MORELLI l- Sondalo, Italia
Ospedale DANDERYD - Stoccolma, Svezia
BCDI-Belgian Centre for Domotics and Immotics - Bruxelles,
Belgio
KTH – Kungl Tekniska Hogskolna - Stoccolma, Svezia
DITEC-Politecnico di Milano – Italia
CNS- Consorzio Nazionale Servizi - Bologna, Italia
CCC – Consorzio Cooperative di Costruzione - Bologna,
Italia
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