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L'Ospedale di Montecatone si trova a circa 5 Km da Imola, in provincia di Bologna, in una zona collinare a 200 m di altitudine, al centro di un parco di 30.000 mq. Dal luglio 2001 il Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A. si è trasferito dalla sede precedente (Padiglione Montebello) nel Padiglione Collina, un edificio che si sviluppa su 6 piani, con spazi distribuiti funzionalmente tra camere, palestre, soggiorni, percorsi e servizi di supporto, in modo da rendere l'ambiente ottimale per le esigenze di recupero, socializzazione e comfort del paziente.
Dal 2001 l’Ospedale di Montecatone sta lavorando per dare alla struttura una nuova identità: l’ospedale infatti opera una presa in carico del paziente con lesione midollare fin dalla fase acuta impostando, con lui e con i suoi familiari, un progetto di “riabilitazione globale personalizzato”, che mette al centro dell’intervento riabilitativo il paziente stesso accompagnandolo in questo percorso con tutte le risorse che le scienze mediche, tecnologiche e comunicative mettono a disposizione per il recupero di tutta l’autonomia possibile quale condizione fondamentale di un buon reinserimento nel territorio d’appartenenza.

E’ un cambiamento impegnativo poiché un percorso riabilitativo che mette al centro di tutti gli interventi il paziente, la sua condizione, la sua storia, il suo universo relazionale, i suoi bisogni rappresenta una modalità terapeutica ancora poco diffusa in ambito ospedaliero.

Il verbo ri-abilitare contiene l’idea che una persona possa essere riportata ad una abilità nota e perduta e può essere riferito a situazioni molto diverse fra loro: se parliamo di persone con lesione midollare, riabilitare diventa una azione di cura a carattere prevalentemente sanitario, anche se oggi tutto il mondo scientifico riconosce che nemmeno in sanità è possibile riabilitare senza coinvolgere il malato come persona.

Facile a dirsi, è però molto difficile trasformare in operatività quotidiana questa concezione di riabilitazione: l’organizzazione di un ospedale non coincide quasi mai con i tempi dei pazienti, ma quando il ricovero comporta tempi lunghi e condizioni di grande sofferenza come per la maggior parte delle persone che arrivano a Montecatone, il percorso riabilitativo non può non tenere conto della complessità della situazione che i pazienti vivono. Proprio dalla consapevolezza di questa complessità è emersa l’ipotesi organizzativa che cerca di tradurre la globalità dell’intervento.
Così sono stati istituiti due Dipartimenti: il Dipartimento di Riabilitazione ed il Dipartimento per il Reinserimento. Entrambi hanno nel Direttore Sanitario il punto di riferimento ed insieme lavorano perché tutti gli aspetti della cura trovino spazio e attenzione nella struttura.

Nel gennaio del 2003 all’interno del Montecatone Rehabilitation Institute è stata completata la ridefinizione delle aree cliniche e dei servizi del Dipartimento di Riabilitazione. Si preferisce volutamente la definizione di “aree” e non di Unità Operative, in quanto l’organizzazione dei trattamenti riabilitativi in regime di ricovero ordinario disegna un vero e proprio percorso all’interno dell’Ospedale legato alla fase di acuzie clinica e riabilitativa e non all’appartenenza a questo o a quel reparto con le inevitabili personalizzazioni che questo comporta. L’organizzazione dipartimentale che questa struttura si è data vuole appunto rispondere a questa esigenza, pur con le difficoltà che tale processo di trasformazione culturale determina in particolare nell’ottimizzazione dei programmi e nell’utilizzazione delle risorse.

· L’Area Intensiva
è costituita dalla Terapia Intensiva (8 posti letto) e dalla Terapia Subintensiva (10 posti letto) ed è diretta dal Primario Dott. Gian Piero Belloni. In questa area vengono ricoverati, ed iniziano subito il trattamento riabilitativo, pazienti mielolesi e cerebrolesi, provenienti da altre rianimazioni di ospedali per acuti, ancora in fase di instabilità clinica e che necessitano di ventilazione assistita.

· L’Area Acuti
è suddivisa in Area per Acuti Mielolesi (44 posti letto), da me diretta, e in Area per Gravi Cerebrolesioni (22 posti letto), di cui è responsabile il Dott. Loris Betti. I pazienti ospitati in questa area provengono dall’area intensiva dell’Istituto o da reparti per acuti di altri ospedali, hanno raggiunto l’autonomia respiratoria e si trovano in fase di stabilità clinica. Iniziano il trattamento di riabilitazione intensiva in palestra e la rieducazione delle funzioni autonome. I pazienti cerebrolesi, per la peculiarità delle loro condizioni neuropsicologiche terminano il percorso in questa area, mentre i pazienti mielolesi vengono successivamente trasferiti nell’area post-acuti.

· L’Area Post-Acuti
(66 posti letto), diretta dai Primari Dott. Augusto Costa e Dott.ssa Eleonora Emiliani, ricovera pazienti mielolesi dall’area acuti, pazienti mielolesi e cerebrolesi non acuti provenienti dal domicilio e rientri programmati per complicanze o completamento del progetto riabilitativo. In questa area sono collocate in particolare le attività di terapia occupazionale, idrochinesiterapia, riabilitazione sportiva, vengono definiti gli ausili e può essere effettuata la valutazione per la patente di guida.

Le attività assistenziali (mediche, infermieristiche e riabilitative) nelle tre Aree sono pertanto diversificate in relazione all’intensività delle cure da prestare e all’obbiettivo da raggiungere, consentendo di ottimizzare le risorse, abbreviare i tempi di ricovero e mantenere sempre la disponibilità di posti letto in Terapia Intensiva.

Questo obbiettivo può essere raggiunto se il percorso interno sarà ben codificato e se verranno rigidamente protocollate le procedure e le metodiche di lavoro, lavorando per “obbiettivi” ed in modo “multidisciplinare” attraverso una completa integrazione delle varie figure coinvolte nel processo riabilitativo (medici, psicologi, fisioterapisti, infermieri).
In questo percorso il Day Hospital (8 posti letto) assume una importanza fondamentale in quanto consente di completare l’iter riabilitativo dei pazienti (una volta raggiunti gli obbiettivi primari in regime di ricovero ordinario) e di realizzare parte delle cosiddette “eccellenze e funzioni trasversali”, nonché di fornire il supporto per le attività di follow-up diagnostico e terapeutico.

I Servizi ambulatoriali e diagnostici (laboratorio di neurofisiologia clinica, laboratorio di urodinamica, andrologia e rieducazione delle funzioni autonome, servizio di radiologia, servizio di clinica dei disordini viscerali e funzioni autonome) presenti all’interno del Montecatone RI sono organizzati come funzionali alle attività di riabilitazione effettuate in regime di ricovero ordinario e in Day Hospital. In seconda istanza sarà possibile ed auspicabile che le attività di questi servizi possano essere incrementate e fornite ad una utenza esterna nell’ambito di settori non strettamente correlati alla riabilitazione della mielolesione.
Le “eccellenze” sono rappresentate da attività “trasversali” a tutte le Aree del Dipartimento di Riabilitazione e costituiscono settori di alta specializzazione riabilitativa che dovranno realizzare il “prodotto di punta” di tutte le attività dell’Istituto.

Le “eccellenze” fino ad ora attivate sono le seguenti:

· la riabilitazione dell’arto superiore del tetraplegico

· il trattamento della spasticità

· la riabilitazione delle funzioni autonome

· la teleriabilitazione.


Il Day Hospital è stato affidato alla responsabilità della Dott.ssa Eleonora Emiliani, il Servizio di Clinica dei disordini viscerali e funzioni autonome al Prof. Gabriele Bazzocchi ed i Servizi ambulatoriali e diagnostici al Dott. Augusto Costa.

Io coordino il Dipartimento di Riabilitazione, Dirigente di Area Infermieristica la Dott. ssa Viviana Pelliconi e Dirigente di Area Riabilitativa il Dott. Paolo Pillastrini.
All’interno del Dipartimento di Riabilitazione è presente il Servizio di psicologia clinica diretto dalla Dott.ssa Daniela Rossetti.

Il Dipartimento per il Reinserimento, diretto alla Dott.ssa Anna Grazia Giulianelli, ha il compito di promuovere e coordinare tutte quelle azioni necessarie perché pazienti e familiari incontrino opportunità e strumenti che possano facilitare un nuovo progetto di vita. E’ una funzione innovativa nel sistema sanitario italiano, ed è una sfida impegnativa in quanto non esiste il supporto di esperienze consolidate in questa direzione, ma può contare su professionisti competenti e capaci, e può confrontarsi con le associazioni di volontariato presenti nel territorio.

Se infatti inizialmente i pazienti e le loro famiglie vivono in una condizione di emergenza legata alla drammaticità della situazione clinica, emergono molto rapidamente domande su un futuro incerto e da costruire. Le possibili risposte vanno declinate tenendo conto delle condizioni fisiche, psicologiche, culturali, economiche e relazionali dei pazienti e delle loro famiglie. Tornare a casa dall’ospedale non è sempre e soltanto un evento desiderato; al contrario, il ritorno, quando le conseguenze invalidanti di un trauma spinale o cerebrale sono irreversibili, è anche temuto, poiché significa misurarsi con un cambiamento che comporta modifiche sofferte a stili di vita, lavoro, relazioni sociali.
Il Dipartimento, costituito il 1 settembre 2003, si sta attivando con tutte le dotazioni previste in termini di spazio e di risorse umane. In ospedale sono attivi da tempo servizi che entrano già a pieno titolo nel Dipartimento, come il servizio sociale, che ne costituisce il “patrimonio”, insieme alla biblioteca, alla sala computer e alle attività del tempo creativo.
Questa esperienza crescerà e si consoliderà nella misura in cui darà un contributo significativo e riconosciuto nel percorso di riabilitazione attraverso la collaborazione con gli operatori e l’ascolto attento e partecipe di pazienti e familiari.

All’interno dei due dipartimenti sono previste la ricerca scientifica e la formazione degli operatori: l’Istituto è stato identificato come sede formativa (III polo) della laurea di I livello in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Bologna.
Un progetto di ricerca di rilievo internazionale (THRIVE) è costituito dalla sperimentazione di “Teleriabilitazione” che Montecatone RI sta portando avanti assieme ad altre due Unità Spinali europee con pazienti mielolesi (Centre de Traumatologie et de Réadaptation a Bruxelles, Belgio ed il Duke of Cornwall Spinal Treatment Centre a Salisbury, Inghilterra). Questo progetto dovrebbe consentire di utilizzare la tecnologia informatica per effettuare controlli a distanza del paziente, riducendo i rientri per follow-up, i ricoveri impropri e promuovendo “cultura” intorno alle conseguenze di una lesione midollare anche fra professionisti del territorio dove vive il paziente con la famiglia.

L’Ospedale di Montecatone è gestito da una Società per Azioni a capitale misto pubblico/privato, a maggioranza pubblica. La Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A. è stata costituita il 23 giugno 1997 e dal 1 luglio 1997 è subentrata alla Azienda U.S.L. di Imola nella gestione del Centro di Riabilitazione di Montecatone.
Si è così realizzata una delle prime esperienze italiane di sperimentazione gestionale ai sensi dell’art. 9 bis del D.L. 402/92, che, nell’ambito del riordino dell’attività di erogazione delle prestazioni sanitarie, attribuisce alle Regioni la facoltà di “autorizzare programmi di sperimentazione aventi ad oggetto nuovi modelli gestionali” orientati a realizzare forme di collaborazione e di integrazione tra le strutture del SSN ed i soggetti privati.
Dopo una fase triennale di sperimentazione, con deliberazione della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna n. 656/00, è stata sancita la trasformazione della gestione sperimentale in gestione ordinaria.


Per ulteriori informazioni consultare:
www.montecatone.com
www.thrive-project.net
www.rehanet.it



 
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Di Mauro Menarini
Coordinatore del Dipartimento di Riabilitazione Montecatone Rehabilitation Institute di Imola – Bologna
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