Una sezione per dare spazio ad esperienze
ed approfondimenti su temi di carattere medico. Perché
oggi esistono applicazioni, strumenti, soluzioni riabilitative
che consentono di superare tanti limiti, di restituire
autonomia e una nuova vita a chi è colpito da patologie
o disabilità. Bambini e ragazzi sono i protagonisti
dei due articoli che presentiamo. Parliamo di sordità
profonda infantile e dell’impianto cocleare, tecnica
che consente ai piccoli di acquisire una buona funzionalità
dell’udito; e parliamo poi di “pet therapy”,
cioè del ruolo che può svolgere l’animale
nei percorsi terapeutici rivolti a bambini ed adolescenti
con problemi di sviluppo psico-affettivo.
Il
rapporto con gli animali per lo sviluppo psicoaffettivo
La patologia psichica infantile ed adulta è collegabile
ad interruzioni della evoluzione psicoaffettiva; i successivi
interventi riparativi avvengono tramite il tentativo di
favorire la ripresa del processo evolutivo. L'intervento
di aiuto può essere condotto tramite un utilizzo
consapevole delle potenzialità relazionali dell'animale
soprattutto in situazioni in cui altri metodi di cura
registrano un grave empasse. Il successo in questi casi
sembra collegato ad alcune caratteristiche specifiche
della relazione con l'animale, diverse e peculiari rispetto
a quelle della relazione con l'uomo. In particolare, i
comportamenti di accudimento dell'animale richiedono una
maggiore maturità e sviluppano maggiore interesse
alle proprie capacità, con relativo aumento dell'autostima.
Di Ezio Bincoletto- Neuropsichiatra
infantile, psicoterapeuta Vai all'articolo
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Sordità
del bambino: l’impianto cocleare La sordità profonda rappresenta
un handicap grave per un bambino: nella stragrande maggioranza
dei casi insorge infatti in età pre-verbale e il
più importante effetto che ne consegue è
il mancato o ridotto sviluppo di un normale linguaggio.
Attualmente, una perdita uditiva di grado grave diagnosticata
entro i 12-18 mesi di vita, può avvalersi in modo
soddisfacente di una protesi acustica e di un adeguato
programma di riabilitazione logopedica; in presenza, invece,
di una sordità di grado profondo si ricorre all’impianto
cocleare, un sistema di stimolazione elettrica del nervo
acustico.
Eseguire un impianto cocleare è un processo complesso,
articolato, che necessita dell’attiva collaborazione
di molte competenze specialistiche, che deve coinvolgere
in maniera forte tutta la famiglia e l’ambiente
scolastico, ma capace di dare grandi risultati. A cura di Michele de Benedetto
- Direttore Unità Operativa Complessa
di Otorinolaringoiatria AUSL Le/1 - Ospedale “V.
Fazzi” - Lecce
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Il commento Queste le parole del Santo Padre nel
Messaggio inviato l’8 gennaio scorso ai partecipanti
al Simposio Internazionale su "Dignità e diritti
della persona con handicap mentale: “particolare
attenzione merita la cura delle dimensioni affettive e
sessuali della persona handicappata. Si tratta di un aspetto
spesso rimosso o affrontato in modo superficiale e riduttivo
o addirittura ideologico. La dimensione sessuale è,
invece, una delle dimensioni costitutive della persona
la quale, in quanto creata ad immagine di Dio Amore, è
originariamente chiamata ad attuarsi nell’incontro
e nella comunione. Il presupposto per l’educazione
affettivo-sessuale della persona handicappata sta nella
persuasione che essa abbia un bisogno di affetto per lo
meno pari a quello di chiunque altro. Anch’essa
ha bisogno di amare e di essere amata, ha bisogno di tenerezza,
di vicinanza, di intimità. La realtà, purtroppo,
è che la persona con handicap si trova a vivere
queste legittime e naturali esigenze in una situazione
di svantaggio, che diventa sempre più evidente
col passaggio dall’età infantile a quella
adulta. Il soggetto handicappato, pur leso nella sua mente
e nelle sue dimensioni interpersonali, ricerca relazioni
autentiche nelle quali poter essere apprezzato e riconosciuto
come persona”. Di Ileana Argentin - Presidente di
Dynamic Air e Consigliere delegato del Comune di Roma
per i problemi dell’handicap.
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L’esperienza
Essere e agire per superare il limite
A colloquio con l’Assessore ai Servizi Sociali della
Provincia di Rovigo Lino Pietro Callegarin, per conoscere
progetti ed esperienze messe in atto a favore delle persone
svantaggiate in questa piccola provincia veneta. a cura della Redazione
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