La
Partnership di Sviluppo è composta dalle Aziende
ULSS del territorio provinciale (n. 14, 15, 16 e 17),
dall’Amministrazione Provinciale di Padova, dall’Amministrazione
Comunale di Padova, da Confcooperative Interprovinciale
di Padova e Rovigo, Irecoop Veneto, Satef Veneto, da
2 Centri di Formazione Professionale (“S. Francesco”
– ANFFAS Veneto e “Camerini Rossi”
- IRPEA Padova) e da 3 Istituti Scolastici (“E.
Usuelli Ruzza”, “Duca degli Abruzzi”,
“Leonardo da Vinci”).
Il Progetto affronta il tema del potenziamento e miglioramento
di qualità delle modalità di inserimento
professionale e accesso al mondo del lavoro, a partire
dai diversi sotto-sistemi già coinvolti a livello
territoriale o da coinvolgere. La tematica della formazione
e dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate,
siano essi disabili fisici, psicofisici o svantaggiati
per situazioni familiari, sociali, ambientali, è
di competenza di una pluralità di soggetti pubblici
e privati presenti nel territorio, quali:
- La scuola media inferiore e superiore, sia pubblica
che privata
- Gli Enti Locali quali i comuni e le province
- I Servizi di Integrazione Scolastica e i Servizi di
Inserimento Lavorativo
delle Ulss
- Gli Enti di Formazione
- Le cooperative sociali sia di tipo A sia di tipo B
- Il sistema produttivo.
La filosofia del progetto prevede di coinvolgere tutti
questi soggetti per creare modalità comuni e
concordate che permettano il potenziamento dei servizi
esistenti, il miglioramento della qualità dell’integrazione
e la creazione di nuovi strumenti e servizi innovativi
maggiormente adeguati ai bisogni, per l’accesso
al mercato del lavoro dei soggetti svantaggiati. In
tal modo, il percorso che ciascun soggetto svantaggiato
intraprende per l’integrazione lavorativa dovrà
essere il più lineare possibile, evitando duplicazioni
o sovrapposizione di interventi.
A conclusione della sperimentazione si sarà creata
una rete di servizi integrati, pubblici e privati, che
permetteranno al soggetto svantaggiato di inserirsi
nel mondo del lavoro più facilmente ed in tempi
più brevi degli attuali.
Obiettivi specifici del progetto sono:
· Promozione di un collegamento stabile
tra gli strumenti di natura socio-assistenziale e gli
interventi di politica formativa e del lavoro.
Al fine di sviluppare un approccio globale si intende
agire sui sistemi preposti all’integrazione socio-lavorativa
investendo su un loro stabile collegamento.
· Dotare la rete di servizi pubblici
e privati di nuovi strumenti e metodologie che possano
rendere più efficace ed efficiente il loro operato.
Gli strumenti e le metodologie saranno create grazie
alla collaborazione degli operatori presenti nelle strutture,
attraverso la valorizzazione e l’utilizzo dei
top performer di tutti i soggetti coinvolti dal progetto.
Questi strumenti consentiranno di uniformare le modalità
di valutazione delle competenze dei soggetti deboli
e le modalità di intervento.
· Promuovere la formazione di tutte le
figure professionali coinvolte nel processo di inserimento
lavorativo per omogeneizzarne gli interventi.
· Creare un centro per l’orientamento
e per l’avvicinamento al mondo del lavoro in
ogni ULSS della Provincia di Padova che faciliti la
definizione del progetto di vita professionale delle
persone deboli.
· Sperimentare formule innovative di integrazione
lavorativa che coinvolgano direttamente n.
250 soggetti disabili, pazienti psichiatrici e svantaggiati
e, indirettamente, creino le condizioni per
consentire l’inserimento lavorativo dei soggetti
deboli, evitando il ricorso a strutture e servizi di
tipo assistenziale.
Le
azioni finora svolte o in fase di attuazione sono:
- Mappatura del sistema coinvolto a livello provinciale
sulla tematica relativa all’inserimento lavorativo
di soggetti svantaggiati, e relative codifiche degli
output di competenza di ogni servizio;
- Definizione dei percorsi individualizzati di accesso
e transito nei servizi, delle modalità di accesso
ai servizi, delle procedure di attivazione e gestione
del sistema;
- Definizione degli standard di sistema dei servizi
che si occupano di inserimento lavorativo e della carta
dei servizi;
- Creazione di strumenti e metodologie per il miglioramento
dell’efficacia e l’efficienza dei servizi,
condivisi per tutto il sistema e specifici per ogni
servizio. Gli strumenti verranno creati attraverso l’avvio
di un laboratorio di studio e progettazione che coinvolgerà
i top – performer dei diversi soggetti aderenti
alla Partnership di Sviluppo.
- Realizzazione di percorsi formativi che coinvolgono
gli operatori dei diversi servizi, al fine di diffondere
strategie e strumenti elaborati nelle fasi precedenti;
- Sperimentazione di formule innovative di integrazione
lavorativa: programmi di ricerca attiva del lavoro,
inserimento in centri di lavoro guidato, tirocini aziendali;
- Avvio dei Centri di Orientamento nelle Aziende ULSS.
Un’importante attività parallela, ma strettamente
integrata, è quella relativa ai due accordi transnazionali,
basati sulla costituzione di partnership con paesi europei
per la realizzazione di attività comuni.
1) EIH Networking.
Fanno parte dell’accordo transnazionale, oltre
a Nautilus, i seguenti partner:
Francia (Conciliation Famille Handicap - Cnefei), Belgio
(Centre de Ressources pour l’emploi), Paesi Bassi
(Kira, Wie Werkt telt mee), Italia (Progetto Il Faro
- Puglia).
Le attività che si vogliono realizzare con questo
partenariato sono le seguenti:
- Identificazione delle forme di sostegno rivolti
ai parenti delle persone handicappate per conciliare
vita familiare e professionale;
- Raccolta d’informazioni per le famiglie
e le persone svantaggiate circa le norme e i diritti
a loro tutela;
- Descrizione delle modalità per la
validazione delle competenze acquisite dai familiari
delle persone svantaggiate per il loro inserimento nella
vita professionale;
- Formazione ed informazione per insegnanti
e personale di formazione;
- Per i non udenti, organizzazione dei sistemi
propri del linguaggio dei segni, strumenti di supporto
per l’inserimento lavorativo;
- Realizzazione del sito di informazione delle
attività transnazionali, rivolto ai gruppi bersaglio
ed agli operatori;
- Follow up di 70 persone handicappate per
impiegarle nel mondo del lavoro e descrizione di una
nuova metodologia per favorire l’inserimento professionale
delle persone svantaggiate;
- Messa in opera, realizzazione, valutazione
delle azioni previste e dei punti d’accoglienza
e supporto.
2) Ta.le.te.
Fanno parte dell’accordo transnazionale
i seguenti partner:
Grecia (Opap), Italia (Elaicos, Nautilus).
Le attività che si vogliono realizzare
con il partenariato TALETE sono le seguenti:
- Attività d’indagine volta a
registrare e valutare l’attività imprenditiva,
le professioni lavorative e i profili lavorativi nel
settore sportivo, ad un livello transnazionale. Descrizione
delle pratiche seguite nei paesi partner concernenti
le professioni e i profili lavorativi non esistenti
in Grecia. Lo scopo è il trasferimento di know-how
e delle buone prassi;
- Creazione di piani e percorsi formativi,
nonché dei curricula concernenti lo sviluppo
dell’imprenditorialità sociale nel settore
sportivo. Sviluppo congiunto di strumenti formativi
innovativi (guide, supporti informatici, manuali, presentazioni,
studio di casi paradigmatici, ecc.);
- Creazione di strumenti formativi concernenti
lo sviluppo delle competenze d’imprenditorialità
sociale, nel settore sportivo. Sviluppo congiunto di
strumenti formativi innovativi (guide, supporti informatici,
manuali, presentazioni, studio di casi paradigmatici,
ecc.);
- Trasferimento di know-how circa lo sviluppo
di attività di consulenza ed informazione. Sviluppo
congiunto dei relativi prodotti;
- Creazione ed implementazione di procedure
di accertamento e valutazione;
- Scambio di formatori e discenti; scambio
di formatori e consulenti.
- Sensibilizzazione e coinvolgimento di tutti
i soggetti interessati dal progetto e disseminazione
dei risultati
- Coordinamento delle attività transnazionali
e dei relativi meeting.
Considerazioni conclusive
La principale criticità rilevata nel corso della
realizzazione delle attività è direttamente
riconducibile all'area problematica da cui trae origine
NAUTILUS, ossia la segmentazione del sistema di inclusione
socio-professionale nel territorio interessato; tale
segmentazione è stata riscontrata in termini
di servizi, metodologie e stili professionali, fattore
che ha spesso reso difficile il dialogo tra le diverse
istituzioni e tra i diversi operatori coinvolti nella
PS. Le strategie di fronteggiamento coincidono con le
scelte organizzative (Comitato di Coordinamento come
referente costante per il confronto) e con le azioni
intraprese (gruppi di lavoro che coinvolgono i diversi
partners, percorsi di formazione comuni, ecc.).
Il progetto rappresenta un’importante occasione
di sviluppo e consolidamento delle relazioni tra le
diverse istituzioni coinvolte nei percorsi di integrazione
lavorativa a favore delle persone svantaggiate e una
concreta opportunità di sperimentazione di nuovi
strumenti e strategie.
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