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Il Progetto Nautilus fa parte dell’iniziativa Equal, strategia europea finalizzata a sviluppare l’occupazione e a sperimentare pratiche di lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze specificamente collegate al mondo del lavoro.

Nautilus, che rientra nell’asse Occupabilità e ha una durata triennale (2003-2005), ha come obiettivo generale quello di creare condizioni favorevoli per l’inserimento lavorativo dei soggetti più deboli sul mercato.
Soggetto referente del progetto è l’Azienda ULSS 16 di Padova – Direzione Servizi Sociali.

La Partnership di Sviluppo è composta dalle Aziende ULSS del territorio provinciale (n. 14, 15, 16 e 17), dall’Amministrazione Provinciale di Padova, dall’Amministrazione Comunale di Padova, da Confcooperative Interprovinciale di Padova e Rovigo, Irecoop Veneto, Satef Veneto, da 2 Centri di Formazione Professionale (“S. Francesco” – ANFFAS Veneto e “Camerini Rossi” - IRPEA Padova) e da 3 Istituti Scolastici (“E. Usuelli Ruzza”, “Duca degli Abruzzi”, “Leonardo da Vinci”).

Il Progetto affronta il tema del potenziamento e miglioramento di qualità delle modalità di inserimento professionale e accesso al mondo del lavoro, a partire dai diversi sotto-sistemi già coinvolti a livello territoriale o da coinvolgere. La tematica della formazione e dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, siano essi disabili fisici, psicofisici o svantaggiati per situazioni familiari, sociali, ambientali, è di competenza di una pluralità di soggetti pubblici e privati presenti nel territorio, quali:

- La scuola media inferiore e superiore, sia pubblica che privata

- Gli Enti Locali quali i comuni e le province

- I Servizi di Integrazione Scolastica e i Servizi di Inserimento Lavorativo
  delle Ulss

- Gli Enti di Formazione

- Le cooperative sociali sia di tipo A sia di tipo B

- Il sistema produttivo.

La filosofia del progetto prevede di coinvolgere tutti questi soggetti per creare modalità comuni e concordate che permettano il potenziamento dei servizi esistenti, il miglioramento della qualità dell’integrazione e la creazione di nuovi strumenti e servizi innovativi maggiormente adeguati ai bisogni, per l’accesso al mercato del lavoro dei soggetti svantaggiati. In tal modo, il percorso che ciascun soggetto svantaggiato intraprende per l’integrazione lavorativa dovrà essere il più lineare possibile, evitando duplicazioni o sovrapposizione di interventi.

A conclusione della sperimentazione si sarà creata una rete di servizi integrati, pubblici e privati, che permetteranno al soggetto svantaggiato di inserirsi nel mondo del lavoro più facilmente ed in tempi più brevi degli attuali.


Obiettivi specifici del progetto sono:

· Promozione di un collegamento stabile tra gli strumenti di natura socio-assistenziale e gli interventi di politica formativa e del lavoro. Al fine di sviluppare un approccio globale si intende agire sui sistemi preposti all’integrazione socio-lavorativa investendo su un loro stabile collegamento.

· Dotare la rete di servizi pubblici e privati di nuovi strumenti e metodologie che possano rendere più efficace ed efficiente il loro operato. Gli strumenti e le metodologie saranno create grazie alla collaborazione degli operatori presenti nelle strutture, attraverso la valorizzazione e l’utilizzo dei top performer di tutti i soggetti coinvolti dal progetto. Questi strumenti consentiranno di uniformare le modalità di valutazione delle competenze dei soggetti deboli e le modalità di intervento.

· Promuovere la formazione di tutte le figure professionali coinvolte nel processo di inserimento lavorativo per omogeneizzarne gli interventi.

· Creare un centro per l’orientamento e per l’avvicinamento al mondo del lavoro in ogni ULSS della Provincia di Padova che faciliti la definizione del progetto di vita professionale delle persone deboli.

· Sperimentare formule innovative di integrazione lavorativa
che coinvolgano direttamente n. 250 soggetti disabili, pazienti psichiatrici e svantaggiati e, indirettamente, creino le condizioni per consentire l’inserimento lavorativo dei soggetti deboli, evitando il ricorso a strutture e servizi di tipo assistenziale.


Le azioni finora svolte o in fase di attuazione sono:

- Mappatura del sistema coinvolto a livello provinciale sulla tematica relativa all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, e relative codifiche degli output di competenza di ogni servizio;

- Definizione dei percorsi individualizzati di accesso e transito nei servizi, delle modalità di accesso ai servizi, delle procedure di attivazione e gestione del sistema;

- Definizione degli standard di sistema dei servizi che si occupano di inserimento lavorativo e della carta dei servizi;

- Creazione di strumenti e metodologie per il miglioramento dell’efficacia e l’efficienza dei servizi, condivisi per tutto il sistema e specifici per ogni servizio. Gli strumenti verranno creati attraverso l’avvio di un laboratorio di studio e progettazione che coinvolgerà i top – performer dei diversi soggetti aderenti alla Partnership di Sviluppo.

- Realizzazione di percorsi formativi che coinvolgono gli operatori dei diversi servizi, al fine di diffondere strategie e strumenti elaborati nelle fasi precedenti;

- Sperimentazione di formule innovative di integrazione lavorativa: programmi di ricerca attiva del lavoro, inserimento in centri di lavoro guidato, tirocini aziendali;

- Avvio dei Centri di Orientamento nelle Aziende ULSS.


Un’importante attività parallela, ma strettamente integrata, è quella relativa ai due accordi transnazionali, basati sulla costituzione di partnership con paesi europei per la realizzazione di attività comuni.


1) EIH Networking.

Fanno parte dell’accordo transnazionale, oltre a Nautilus, i seguenti partner:
Francia (Conciliation Famille Handicap - Cnefei), Belgio (Centre de Ressources pour l’emploi), Paesi Bassi (Kira, Wie Werkt telt mee), Italia (Progetto Il Faro - Puglia).

Le attività che si vogliono realizzare con questo partenariato sono le seguenti:

-
Identificazione delle forme di sostegno rivolti ai parenti delle persone handicappate per conciliare vita familiare e professionale;

-
Raccolta d’informazioni per le famiglie e le persone svantaggiate circa le norme e i diritti a loro tutela;

-
Descrizione delle modalità per la validazione delle competenze acquisite dai familiari delle persone svantaggiate per il loro inserimento nella vita professionale;

-
Formazione ed informazione per insegnanti e personale di formazione;

-
Per i non udenti, organizzazione dei sistemi propri del linguaggio dei segni, strumenti di supporto per l’inserimento lavorativo;

-
Realizzazione del sito di informazione delle attività transnazionali, rivolto ai gruppi bersaglio ed agli operatori;

-
Follow up di 70 persone handicappate per impiegarle nel mondo del lavoro e descrizione di una nuova metodologia per favorire l’inserimento professionale delle persone svantaggiate;

-
Messa in opera, realizzazione, valutazione delle azioni previste e dei punti d’accoglienza e supporto.


2) Ta.le.te.
Fanno parte dell’accordo transnazionale i seguenti partner:
Grecia (Opap), Italia (Elaicos, Nautilus).

Le attività che si vogliono realizzare con il partenariato TALETE sono le seguenti:

-
Attività d’indagine volta a registrare e valutare l’attività imprenditiva, le professioni lavorative e i profili lavorativi nel settore sportivo, ad un livello transnazionale. Descrizione delle pratiche seguite nei paesi partner concernenti le professioni e i profili lavorativi non esistenti in Grecia. Lo scopo è il trasferimento di know-how e delle buone prassi;

-
Creazione di piani e percorsi formativi, nonché dei curricula concernenti lo sviluppo dell’imprenditorialità sociale nel settore sportivo. Sviluppo congiunto di strumenti formativi innovativi (guide, supporti informatici, manuali, presentazioni, studio di casi paradigmatici, ecc.);

-
Creazione di strumenti formativi concernenti lo sviluppo delle competenze d’imprenditorialità sociale, nel settore sportivo. Sviluppo congiunto di strumenti formativi innovativi (guide, supporti informatici, manuali, presentazioni, studio di casi paradigmatici, ecc.);

-
Trasferimento di know-how circa lo sviluppo di attività di consulenza ed informazione. Sviluppo congiunto dei relativi prodotti;

-
Creazione ed implementazione di procedure di accertamento e valutazione;

-
Scambio di formatori e discenti; scambio di formatori e consulenti.

-
Sensibilizzazione e coinvolgimento di tutti i soggetti interessati dal progetto e disseminazione dei risultati

-
Coordinamento delle attività transnazionali e dei relativi meeting.


Considerazioni conclusive


La principale criticità rilevata nel corso della realizzazione delle attività è direttamente riconducibile all'area problematica da cui trae origine NAUTILUS, ossia la segmentazione del sistema di inclusione socio-professionale nel territorio interessato; tale segmentazione è stata riscontrata in termini di servizi, metodologie e stili professionali, fattore che ha spesso reso difficile il dialogo tra le diverse istituzioni e tra i diversi operatori coinvolti nella PS. Le strategie di fronteggiamento coincidono con le scelte organizzative (Comitato di Coordinamento come referente costante per il confronto) e con le azioni intraprese (gruppi di lavoro che coinvolgono i diversi partners, percorsi di formazione comuni, ecc.).

Il progetto rappresenta un’importante occasione di sviluppo e consolidamento delle relazioni tra le diverse istituzioni coinvolte nei percorsi di integrazione lavorativa a favore delle persone svantaggiate e una concreta opportunità di sperimentazione di nuovi strumenti e strategie.







 
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Patrizia Sartori
Servizio Integrazione Lavorativa ULSS 16 Padova
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